Dalla stagione 2003/04 sono passati esattamente 20 anni. Due decenni fa, infatti, ebba la sua consacrazione l’Arsenal degli invincibili di Arsenal Wenger, la formazione feticcio per gli appassionati di calcio di qualsiasi fede. La filastrocca iniziava con Lehman e Campbell, passava da Viera e Gilberto Silva, menzionava Ljungberg e Pires per arrivare al climax finale di Bergkamp e Thierry Henry. Su ognuno dei nomi citati sono stati scritti libri a decine.
Quella stagione meravigliosa e da record, oltre a essere memorabile, ha rappresentato la celebrazione dell’anti-eroe: la squadra buffa e un po’ sfigata che giocava bene ma alla fine non vinceva mai era arrivata al titolo, giocando senza poter essere battuta. Diventarono gli invincibili, appunto. Tutta l’epica costruita dalla sublime penna di Nick Hornby, abitante del nord di Londra e grande tifoso Gunners, venne smontata in una stagione.
I vent’anni successivi, poi, non sono stati semplici per i Gunners. Sono seguite diverse stagioni a buon livello prima che il ciclo del demiurgo di quella squadra – Arsène Wenger – si chiudesse in maniera piuttosto ridicola. Dopo qualche anno di tribolazione, infine, si è arrivati ai giorni nostri, quelli in cui Mikel Arteta sembra aver riportato la squadra a poter lottare per il titolo. Nella stagione passata, infatti, l’Arsenal è arrivato a sfiorare la vittoria della Premier dopo averla a lungo guidata, prima che il Manchester City allungasse le mani sull’ennesimo titolo con un formidabile sprint finale. Nella stagione da poco iniziata, quella del ventesimo compleanno degli invincibili, Arsenal-Man City sembra essere ancora una volta la sfida per ottenere la Premier. Al momento è decisamente troppo presto per dire se i Gunners potranno replicare la vittoria di vent’anni fa (anche senza record!), ma l’Arsenal ha voglia quantomeno di provarci. Ieri, infatti, si è giocata la prima delle due sfide, a Londra, e se l’è portata a casa l’Arsenal, vincendo per 1-0 con merito, dimostrando di avere diverse cose da dire.