MANIFESTO DELL'INSURREZIONE ADESIVA
“Stickers disappear, ideas don't!”
Tutto nacque in un pomeriggio alchemico, quando alla ricerca del Lapis Philosophorum nella palude del cyberspazio, mi imbattei in un frammento visivo carico di un'energia memetica latente che iniziò a stratificarsi nella psicosfera: “no adesivi grazie”. Solo più tardi ne rintracciai l’origine: una campagna grottescamente paradossale, un loop semiotico pronto a collassare su sé stesso. Appropriandomi di quel segnale ricodificato dall'iperstizone, generai un'antinomia capace di incrinare il logorio della vita postmoderna. Nacque così l'idea: “Ceci n'est pas un autocollant”, in un sodalizio immaginario con Magritte. “Questo non è un adesivo”, è una provocazione!
Viviamo immersi in un mondo fondato sull'illusione: emozioni sintetiche sotto forma di pillole, propaganda sotto forma di pubblicità, lavaggi del cervello sotto forma di mass-media. Siamo prigionieri di bolle di vetro che chiamiamo Social Network, mentre tentiamo invano di gettare nel cassonetto la spazzatura crescente della condizione umana.
Il capitalismo della sorveglianza è l’ultima mutazione di un dispositivo oppressivo che cannibalizza la vita stessa. Un sistema che si appropria dell’esperienza umana, la frattura, la codifica, la trasforma in merce-dato, in combustibile per il ciclo incessante di estrazione e consumo. Una macchina autopoietica, spietata e inarrestabile, che metabolizza ogni frammento di esistenza per rafforzare il dominio asimmetrico dei pochi sui molti: un sabotaggio intenzionale dei principi naturali di mutuo appoggio, che ha come fine ultimo la sola accumulazione necrotica del potere.
ステッカー禁止 / no adesivi grazie diventa così un hacking concettuale, una provocazione memetica pronta a fratturare la griglia postmoderna. Un grido distillato dall’iperstizione del reale, scaturito da una dissezione implacabile della condizione umana e delle sue configurazioni socio-tecniche. Un paradosso che squarcia il velo della simulazione, amplificando l’urgenza di svelare e decrittare le contraddizioni profonde che permeano le nostre esistenze. Un segnale dirompente, un innesco, per sabotare i loop del Sistema con l’intensità pulsante dell’arte, con la precisione chirurgica del sapere critico e con la volontà insorgente di chi rifiuta il giogo della tirannie.
Un impuslo creativo che dialetticamente evolve in una guerrilla stickers che vi seppellirà, “perché anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti!” (F. De André). Lo spirito dell'uomo è un fuoco divino che come l'Ouroboros, mordendosi la coda, si autoconsuma e si autorinnova perpetuamente. Liberate l'anarchia creativa nei vostri cuori: dalla Nigredo alla Coscienza, per sovvertire l'ordine prestabilito!
La vendetta del simbolo contro la banalità del consumo, il ritorno del significato contro l'inerzia dell'ovvio. Contro le misure preventive che impediscono la diffusione dell'arte libera, sabotatori urbani di tutto il mondo, armatevi del paradosso e unitevi alla guerrilla stickers ステッカー禁止!
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