Diario di Klaus Strofobius.

Non ho deciso io di cominciare a scrivere questo diario. Il curatore delle arti psichiche del battaglione mi ha consigliato di cominciare a farlo, come sfogo, per tornare a dormire la notte, per scacciare certi pensieri, che da qualche tempo mi attanagliano la mente. Mi ha dato anche un altro compito, trovarmi un passatempo, qualcosa che mi faccia concentrare sul momento presente, senza focalizzarmi troppo sul passato o su pensieri fastidiosi; vedremo se sarò in grado di crearmi questo spazio tutto per me. Ricordo che quando ero piccolo amavo costruire cose, immaginarmi avventure e ricostruirle con gli attrezzi di papà, nella sua bottega vicino al fiume; potrei riprendere quel “vizio”, in fondo là dovrei avere tutto quel che mi serve. Ormai è passato un po' di tempo, il vecchio è ancora là a creare meraviglie, magari andrò a trovarlo il prima possibile per cercare ispirazione e, perché no, mangiare lo stufato di mamma; ovviamente se prepararlo non le creerà troppo disagio, come a tutti poi sedersi a tavola e assaporare quel piatto, fissando una sedia vuota, ma ora non ho cuore per scriverne. Forse più avanti.

Sono un soldato del forte che a nord di Nemis, che tiene a bada briganti e qualche non morto; nulla di troppo emozionante, ma in quel che faccio credo di essere abbastanza bravo, e qualche gratifica me la sono guadagnata. Non solo qualche pacca sulla spalla, ma un grado rispettabile per la mia età e la possibilità, appena mi sarò deciso, di commissionare la mia arma, o compagna di venture, per il prossimo futuro, e salutare la vecchia Sparry. Le mie giornate vengono scandite dal suono dei corni la mattina e dai rintocchi del campanile del villaggio poco più a sud, ma domani sarà un giorno speciale. Per la prima volta sono stato scelto, col mio fidato compagno Leo, di addentrarmi in profondità nella foresta, a ridosso delle caverne di Las Mor; lì, da tempo, i miei superiori, pensano che un manipolo di criminali si stiano organizzando per esplorare e saccheggiare il “Tempio sommerso”. Sicuramente non devono essere molto svegli per il solo pensare di addentrarsi là dentro, ma il punto è che non vogliamo risveglino ciò che da tempo riposa tra quelle rovine paludose, rubando qualcosa o compiendo azioni sacrileghe, innescando qualcosa di cui si pentirebbero e la cui risoluzione toccherebbe a noi, ora che la situazione è abbastanza gestibile. Preparerò più tardi la bisaccia per il viaggio, approfittando di queste righe per fare mente locale. Una corda, che non deve mai mancare. Un acciarino, il fuoco coi legnetti lasciamolo fare ai ranger tanto fieri di certi trucchetti. Otre di acqua e qualche provvista, anche se cacciare non sarà un problema. Coltello da scuoiatura. Un paio di torce, sempre utili. Sperare che il mio amico Duss abbia preparato un paio di pozioni curative, e che non come l'ultima volta abbiamo fatto il loro dovere a metà. Coperta e giaciglio. Non so quanto potremmo metterci a trovarli, e a capire i loro piani effettivi, ma spero di tornare in tempo per la festa del villaggio di fine settimana prossima, mi hanno detto che Clara ci sarà, di rientro dall'addestramento montano, e questa volta dovrò farmi coraggio, senza nascondermi dietro ai boccali di birra.