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Lo Slam Dunk è un MacGuffin

questo post contiene spoiler

Voglio inaugurare il primo (chissà se ce ne sarà mai un secondo) post del mio Log con una riflessione su uno dei miei manga preferiti, Slam Dunk. Ora, uno legge il titolo e pensa “Ma che ha scritto?”. Quello che voglio dire è che la giocata che dà il nome al manga, tanto esaltata da Haruko ad Hanamichi ad inizio manga, ha una totale irrilevanza nella storia. Hanamichi riesce nel concludere l'azione, per quanto scoordinata e non regolare, quasi al suo primo incontro con il pallone da basket, mentre le tecniche base imparerà a padroneggiarle solo con molta fatica nel corso del manga. Durante il proseguire della storia rimane un chiodo fisso nella testa del protagonista, ma sfido che a qualcuno di noi lettori (o meglio, almeno io) fosse mai interessata la cosa perchè mentre sfogliavamo le pagine eravamo tutti presi dall' evoluzione di Hanamichi come giocatore a tutto tondo e dello Shohoku come squadra. Quando riuscirà ad effettuare una vera e propria schiacciata, convalidata con i 2 punti sul tabellone, sarà contro il Sannoh ma a inizio partita, come a sfatare la sacralità del gesto, che magari molti lettori si aspettavano come azione decisiva a fine partita. I punti decisivi saranno fatti solo grazie a uno di quei famosi tiri della plebe, tanto odiati da Hanamichi ma che sono la base del basket. Questo perchè Inoue ci insegna che il basket non è fatto da quei gesti spettacolari che tanto ci esaltano quando guardiamo una partita di NBA, ma che la sua essenza sta nel sudore, nella passione e nei compagni di squadra, dando a tutti la possibilità di imparare e migliorarsi sia come giocatore sia come persona.