GIOCARE PER STARE MEGLIO [1]

Sono entrata a casa di una mia studentessa che sta attraversando una fase intensa di crisi dei 16 anni e, nel contempo, vive sommersa da beni di ultimissima necessità. Prevalentemente di plastica. Quando si sta male, una soluzione che propongo spesso è giocare. Mentre siamo quindi alla ricerca, ci accorgiamo che l’unico gioco presente in casa è Monopoly. Voglio bene a quella ragazza, quindi la ridirigo verso un’andata e ritorno gelateria-casa.

Se un gioco funziona a livello emotivo, può anche essere l’apologia dell’inferno… ma funziona.

Per qualche ragione Monopoly, funziona a livello emotivo dagli anni ‘30. Ad una percentuale di persone piace, oggi come allora, ridurre sul lastrico gli avversari tramite lo strozzinaggio senza che sia richiesto loro nessun tipo di intelligenza: basta tirare un dado e partire bene.

È interessante considerare che Monopoly non nasce come gioco, ma per essere un’esperienza frustrante sotto vesti pedagogiche. È stato concepito come strumento didattico per spiegare il capitalismo, far muovere le persone in un contesto finto in cui tutto dipende da come parti…e il resto è un vorticoso snowball effect: se parti bene senza alcun merito, continuerai ad accumulare; se parti male, continuerai a pagare fino a venire eliminato e non contare più nulla.

Questa macchina infame è stata poi commercializzata e, tutt’oggi, la gente si diverte ad usarla. È un dispositivo entrato a pieno nel nostro modello culturale e le famiglie continuano a comprarlo.

È tutto così tremendamente sbagliato che, arrivati a questo punto, non si sa dove trovare le risorse per non dire “uau, che schifo!”.

La mia proposta è iniziamo a trattare da malato solo ciò che si può curare. Come il nostro bisogno umano di giocare provando belle sensazioni.

A proposito di questo, una prossima puntata di MordicchioNonL'HaMaiDetto #podcast parlerà di Zona Warpa (https://www.zonawarpa.it ma anche @zonawarpa@livellosegreto.it), di possibilità di scelta, di movimenti dal basso e rabbiosa gioia.

Se intanto vi va, qui https://www.spreaker.com/episode/56131335 trovate l'ultima puntata di Mordicchio appena appena uscita: il titolo è “EPS.(la droga)2 – commercio e cura de li mortacci nostri. In carriola, pure.” e dentro ci trovate amici e amiche di Radio Onda D'Urto con Cecco Bellosi, David Cronenberg, le idee discutibili di governo.it, Byung-chul Han, Zerocalcare e molti molti zombie. Parliamo per una mezz'oretta di legittimità della sofferenza, di pornografia delle emozioni, di autosfruttamento indotto. E della potenza dell'essere unit3 in molteplici forme comunitarie che possono sopravvivere soltanto se coltiviamo partecipazione e consapevolezza, nella forma impegnativa e temporanea dell'appartenenza reciproca.

Il capitalismo non è un paziente sofferente: è devastazione morbosa handmade. E il mondo dei giochi da tavolo, dei giochi in generale, è immenso. Non fermiamoci lì.

_mordicchio