“L'ultimo giorno di patriarcato” o come fare propaganda patriarcale con un video contro il patriarcato
Parliamo del cortometraggio di Checco Zalone, “l'ultimo giorno di patriarcato”.
Partiamo col dire che Zalone è un professionista (e in questo è sicuramente geniale) nell'affrontare temi politici scottanti senza prendere nessun tipo di posizione. Non si capisce mai da quale parte della barricata si stia schierando. Anche in questo caso la riuscita è magistrale. Chi vuole vederci una critica al patriarcato, anche se molto blanda, ce la può vedere. Chi vuole vederci invece una presa in giro di chi il patriarcato lo combatte, ce la può vedere.
Tutti felici, miliardi di incassi al botteghino.
Quello che ci vedo io invece è una totale incapacità di uscire dal binarismo di genere. – Patriarcato = comandano gli uomini e le donne sono sottomesse. – Fine del patriarcato = comandano le donne e gli uomini sono sottomessi. Se questa è la comprensione del patriarcato che ci viene propagandata non stupisce che i socializzati uomini siano terrorizzati dalle femministe. Hanno paura che la fine del loro dominio coincida con l'inizio della loro oppressione. Che tutto quello che fanno subire alle persone socializzate donne, lo dovranno subire a loro volta.
Non è proprio così.
Quello che sfugge a chi questi temi non li vede neanche con il binocolo è che il patriarcato è una realtà molto più complessa, che in parte consiste nella mentalità stessa che ci siano ruoli di genere ben distinti, ciascuno con le sue caratteristiche imprescindibili, legati tra loro da una logica di dominio. Superare il patriarcato significa superare rigide distinzioni di genere e le gerarchie ad esse collegate. Questo significa uguaglianza, questo significa libertà.