#SORALIBERA

Ok parliamo di Sora, come spunto per parlare dell'IA, ma anche della tecnologia in generale. Quali sono le criticità di questa tecnologia? – si basa sullo sfruttamento di opere già esistenti usate senza il permesso di chi le ha create – è causa di una potenziale perdita di posti di lavoro su vasta scala – può essere usata per il revenge porn o in generale nella generazione di pornografia senza consenso – può essere usata dallo Stato come strumento di controllo per legittimare l'oppressione e la discriminazione

Questi però non sono problemi intrinseci a questa tecnologia, ma riguardano la società in cui viviamo: – dove l'unico modo di sopravvivere facendo arte è essere remunerati con il sistema del copyright che è esso stesso uno dei più grandi freni al progresso e all'arte – dove non avere un lavoro significa non avere diritto di esistere – dove la mentalità patriarcale pervade ogni aspetto della cultura – dove siamo sudditi di un sistema oppressivo e discriminatorio che limita la libertà personale

La soluzione a tutto questo non è frenare la diffusione dell'intelligenza artificiale (che sarebbe tra l'altro impossibile), ma rivoluzionare la società. Anzi, lo sviluppo di tecnologie che ci mettono di fronte a problemi etici e sociali di questo tipo devono invece essere uno stimolo a rivedere profondamente il mo(n)do in cui viviamo.

Detto questo, ovvio che OpenAI è merda capitalista, ma il disfattismo che si propaga con ogni innovazione tecnologica è più un segno dell'incantesimo realista capitalista che ci intrappola, piuttosto che dell'effettivo valore potenziale di una data tecnologia.

Immaginate Sora in una società liberata. Pensate all'ampliamento esponenziale nel numero di persone che avranno accesso al videomaking. Al tempo risparmiato per creare contenuti necessari per un certo fine, ma privi di ogni spinta creativa. Ma anche, al contrario, alla possibilità di dare vita a opere immaginifiche che invece richiederebbero un enorme utilizzo di risorse per essere create in maniera “tradizionale”. Potrebbe essere la nascita di un neo-surrealismo di massa.

Questo esercizio di immaginazione è fondamentale come strumento di lotta contro la distopia tardocapitalista: vuol dire iniziare a dare forma al futuro che davvero desideriamo, il primo passo per la sua realizzazione.

È liberando noi stessi che libereremo la tecnologia, e non viceversa.