Mestieri a confronto: grafico e zappatore?


Confronto semiserio: zappare dà più soddisfazione. Parola di un ex grafico, scarso ma comunque grafico, ora novello zappatore.

Ho la possibilità di curare un orticello: quest'anno, di sicuro non ne otterrò nulla, l'obiettivo: portare il terreno a uno stato migliore di quello iniziale, alquanto pessimo. Inoltre, della coltivazione non so nulla.

Della grafica, invece, so poco più di nulla; facevo il lavoro sporco e molto velocemente, quindi un minimo di senso nel mondo del lavoro l'avevo anche io. Ora sono disoccupato, fuori mercato per l'età, non mi spetta alcun sussidio, non ho competenze particolari. Il mondo della grafica, poi l'ho schifato, grazie alla grande “imprenditoria” del Sud e ai clienti, brutta gente. Per quanto mi interessa, che il mondo sprofondi in un abisso di Comic Sans e Papyrus.

Questa, però, è un'altra storia e, magari, ne parlerò in un altro momento: torniamo alla zappa e all'orticello, sempre inteso come hobby e non come lavoro.

Lavorare la terra è stancante: massima solidarietà agli immigrati che, agli occhi dell'italiano tipo (che non è razzista, ma le scimmie possono starsene ai paesi loro, a mangiare banane) diventano esseri quasi umani solo quando zappano per tutto il giorno, a 50° all'inesistente ombra. Nonostante quella pelle dai colori strani. Lontani dalle zappe, ogni morto in mare equivale a 1000 voti, almeno, per i partiti che rappresentano l'italiano di prima. Rientro, però, nel recinto del semiserio.

Pro dello zappatore rispetto al grafico:

Contro: