Giochi classici col ray tracing
Un esempio a caso: Half-Life 2, ma sarebbe potuto essere Doom o chissà cosa.
In un'inutile corsa al fotorealismo irraggiungibile (nè ora nè prossimamente) nei videogiochi, il ray tracing è l'ultimo artificio, ormai neanche troppo recente, per moltiplicare la richiesta di risorse computazionali e il costo delle schede grafiche. La differenza coi metodi classici di rendering va dal risibile allo sproporzionatamente basso, tenendo conto delle risorse in eccesso utilizzate e il risultato visivo finale.
Per quanto riguarda i titoli nuovi, spero sia passata la sbornia iniziale, quando piazzavano superfici riflettenti a caso e giusto per glorificare le potenzialità del ray tracing: che so, uno specchio infilato nel tronco di un albero nella foresta, pozze d'acqua su una scarpiera in una civile abitazione, pg che girano nel deserto, a mezzogiorno, brandendo una torcia.
Non domi, periodicamente applicano questa formula anche a videogiochi così vecchi da girare ormai, per fortuna e democraticamente, su una moderna calcolatrice scientifica.
Ebbene: vedo questi video con le comparazioni tra grafica originale e ray tracing e, lo dico in serenità, non me ne frega nulla dei cambiamenti.
Penso solo allo spreco di risorse impiegato per snaturare l'impostazione visiva originale. Sono, spesso, giochi che hanno fatto la storia per diversi motivi Questi prendono per i capelli una grafica immediatamente riconoscibile, iconica, e la trascinano verso la noiosa uniformità della luce perfettina e realistica.
Gli asset, intanto, restano principalmente quelli del XX secolo, amplificando, se possibile, la cacofonia visiva che ne risulta.