Il primo incontro con la sala giochi
Primo articolo di ricordi, quelli che ancora sopravvivono al tempo e alla memoria, legati all'irripetibile magia delle sale giochi. Trovo logico iniziare col mio primo contatto coi cabinati, da ora in poi in cassoni. Così si chiamavano, dalle mie parti.
Siamo agli inizi degli anni Ottanta, l'estate ha scalzato la primavera e il sole non vuol saperne di tramontare. Mia sorella ha pochi mesi, mio padre spinge il carrozzino. Un po' mi ci aggrappo, un po' mio padre mi tiene la mano, un po' vado da solo, le macchine in giro erano ancora poche in quella zona. La zona della pineta comunale, piena di alberi, circondati a gruppi da basse recinzioni metalliche. Quelle recinzioni ora si sono trasformate in cemento e degli alberi quasi non c'è più ombra, in tutti i sensi: abbattuti senza pietà dopo alcune giornate di vento intenso, per evitare rami spezzati e cadute.
All'ingresso, un bar: mio padre mi ci portava per il gelato, solitamente prendevo un ghiacciolo a limone o fragola. Nel bar, un cassone con un gioco in bianco e nero: Space Invaders, probabilmente. Il mio protagonista del nostro giretto pomeridiano, viene prima del gelato, anche se mio padre non elargisce la 100 lire. Ma ci gioco lo stesso, con la fantasia, anche se joystick e pulsanti non ne vogliono sapere, senza aver prima pagato.
Era scattato qualcosa, diciamo una sorta di imprinting, se vogliamo prenderci qualche libertà sul significato vero della parola. Il danno era fatto ed è stato l'unico danno buono della mia vita.
Non era, comunque, ancora una sala giochi: era un bar con uno o due cassoni, all'inizio si pensava potessero bastare. Dopo poco, però, si capì che un paio di cassoni non avrebbe soddisfatto la fame nascente di videogioco, così il magazzino alla sua destra si trasformò in una vera, gloriosa sala giochi.
E nelle sale giochi ci son rimasto da quando ho conquistato un minimo di autonomia fino a quando le hanno chiuse o trasformate in locali per VLT e strumenti del diavolo analoghi.
Chi ha ucciso le sale giochi? Io dico la PS2, quando il texture filtering è diventato davvero popolare. A livello domestico, le Voodoo per PC erano arrivate prima, ma non direi fossero davvero popolari.
Le sale giochi sono morte nelle texture sfumate di un parallelepipedo nero.