La prima volta che ho visto World of Warcraft


Era sul portatile di un amico mio, connesso col telefonino, con le connessioni analogiche di una volta. Giocava con un elfo, non ricordo la classe. Il posto era il porto di Auberdine, nella mappa di Darkshore. Territorio elfico.

Favorisco la vecchia mappa della zona Darkshore in World of Warcraft vanilla, prima degli stravolgimenti di Cataclysm: Vecchia mappa della zona Darkshore in World of Warcraft vanilla, prima degli stravolgimenti di Cataclysm.

Questo amico mio, aveva giocato due mesi oltre il periodo di prova gratuito (15 giorni?): ve lo ricordate il disco con l'installazione nella custodia slim, venduto anche nei centri commerciali a 5 euro?

Ebbene, in poco meno di settantacinque giorni, l'amico non era andato oltre il livello 7. Deve essere un record: anche solo raccogliendo erbe o minerali, o ammazzando le creature ostili incontrate spostandosi, si dovrebbe andare ben oltre.

Spendeva il suo tempo attaccando briga con gli altri giocatori (leggi: sfidando a duello avversari impossibili), con risultati... insoddisfacenti. Lo ricordo mentre sfida un giocatore di livello 5 e le busca.
E poi, tutto il tempo a girare a caso, chattando con gente a caso e facendo pensieri a caso su interlocutori a caso.

Tuttavia, nonostante non fosse davvero questo gran promotore del gioco, ci fece finire dentro dopo qualche settimana. Per anni.

Vederlo girovagare in quelle foreste elfiche, sapendo che i tizi incontrati per strada erano manovrati da altri nostri simili, umani, era un'esperienza fresca.

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