Un principe tutto suo

Mark prese nuovamente il cellulare per controllare se Lily avesse finalmente risposto. Niente. Le aveva mandato alcuni messaggi durante la giornata. All’inizio non aveva dato peso alla cosa, ma era dalla sera precedente che non si faceva sentire, cosa molto strana da parte sua. Da quando avevano iniziato a frequentarsi, qualche mese addietro, gli aveva sempre dato il buongiorno e, dei due, era sicuramente lei quella più dipendente dallo smartphone. Decise quindi di chiamarla per capire se fosse successo qualcosa. Il telefono squillò per diversi secondi per poi andare alla segreteria.

Arrivato al villaggio Mark parcheggiò al Mall e si diresse a passo spedito verso la boutique di Lily. Lungo la strada aveva provato a contattarla diverse volte ma la chiamata andava sempre in segreteria. Entrato nel negozio le sue paure si placarono vedendola seduta dietro al bancone. “Meno male che stai bene. Mi hai fatto preoccupare!” esclamò Mark in un misto tra rimprovero e fiato corto. “Con che coraggio ti fai vedere qui!” gli replicò Lily. “Cosa? Non capisco.” “Bugiardo! Ti ho visto ieri!” Le parole della ragazza erano strozzate dal singhiozzio, delle lacrime le solcavano il volto. “Ero venuta a trovarti a casa e ti ho visto assieme a Julia!” “Si, le ho chiesto io di venire da me, era...” “Allora non lo neghi!” esplose Lily. “Mi tradisci così e non hai problemi ad ammetterlo!” “Ma cosa stai dicendo. L'ho chiamata per comprare la vecchia fabbrica di scarpe... Il nostro progetto, ne stiamo parlando da mesi.” Mark era in palese confusione. “Se non mi ami puoi dirlo, non c'è bisogno di nascondersi.” “Lily, ma che stai dicendo. La... la tua reazione mi sembra spropositata. Ieri quando ci hai visto perché non ci hai raggiunto? O perché non mi hai chiamato stamattina per chiedermelo?” “In che senso? Chiederti cosa?” Lei lo guardò. “Perché ero con Julia. Potevi semplicemente chiedermelo.” Lily osservò Mark per diversi secondi, anzi no, stava fissando oltre, lo sguardo perso nel vuoto. “Tutto ok?” chiese lui agitandole una mano davanti al viso. Lily rimase a scrutare il vuoto per qualche altro secondo, poi rinvenne, come un computer appena resettato. “Addio!” esclamò per poi uscire dalla boutique.

Mark rimase immobile, non del tutto capace di comprendere cosa fosse appena successo. Da quando ara arrivato al villaggio aveva dovuto abituarsi agli strani comportamenti dei suoi abitanti ma alcune stranezze non riusciva proprio a capirle. Tornando verso la macchina cercava un modo per chiarire la situazione con Lily, non che ci fosse alcunché da chiarire, quando il cellulare iniziò a squillare. Mark si affrettò a rispondere, forse la ragazza aveva finalmente ritrovato il senno.

“Buongiorno principino,” disse una voce maschile dall'altro capo della linea. “Devo avvisarla che suo padre, Re Alfonso, sta venendo negli Stati Uniti per riportarla a casa.” “Ma che cazzo?!”

Mi chiamo Kanzaki Takumi, e questa è la storia di quella volta che sono morto e mi sono reincarnato dentro un film d'amore per la tv statunitense.



Il post partecipa al Circolo di Scrittura Creativa Raynor’s Hall, potete trovare maggiori informazioni qui. Ci avviciniamo a Dicembre e ricomincia la somministrazione di film statunitensi per la tv a tema natalizio 24/7, che hanno sempre la stessa trama di quelli d'amore ma con la neve e gli addobbi di mezzo. C'è a chi piace, io invece guardo isekai stupidi. Il testo è venuto da se.

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