O quella volta che un Cretino di Crescenzago, un ranocchio di vetro e una tigre di pezza, in bilico tra nostalgia e speranze, cercarono di ricreare l'humus adatto per giocare strani Giochi di Ruolo nel Fediverso e tirarono fuori un hashtag poco comprensibile ai più.
Se volete risparmiarvi i miei deliri e andare subito al sodo, ⬇ ⬇ Qui ⬇ ⬇ trovate il TL;DR di questo post.
Prologo
In principio fu la Forgia
In un tempo remoto, almeno così si dice, alcune persone coraggiose decisero di ribellarsi alla tirannia dei draghi capitalisti e palazzinari dal gusto finto-medievale. Nella loro cerca salvifica decisero di edificare una Forgia che potesse fornire all'umanità gli strumenti per debellare i giochi brutti che per essere giocati necessitavano di un dozzilione di costosi supplementi, manco fossero le uscite di Esplorando il Corpo Umano senza neanche il modellino per futuri chirurghi e/o serial killer in omaggio.
L'umanità quindi si riunì, guardò alla Forgia e le sorrise amorevole.
Non rompeteci i coglioni, noi vogliamo D&D, la regola d'oro, le avventure pre-generate, i venti milioni di manuali che ripropongono sempre lo stesso gioco... E non provate a dire che un gioco senza GM, dadi e crescita numerica dei personaggi è un gioco di ruolo, luridi cani hippy!
(Nerd e geek in fondo sono sempre persone ragionevoli)
Principiò dunque a lapidarla e, quando le braccia indolenzite non le permisero più di dar seguito alla giusta indignazione, si disperse per tornare alle proprie case a giocare a D&D.
Dentro la Forgia calò un po' di mestizia – girarono perfino voci di danni cerebrali – ma questo non fermò i loro sforzi. Non tutto era perduto; un piccolo, minuscolo, gruppo tra coloro che evidentemente avevano scelto di non iscriversi a ingegneria non aveva mosso loro violenza e anzi sembrava perfino annuire alle loro parole. La speme non era ancora morta.
Poi successero altre cose, credo; non penso siano importanti al fine del racconto e poi me le sono dimenticate e come sarebbe a dire che siamo nel 2025, l'ultima volta che ho controllato era il 2012 e avevamo tutta quella storia del calendario Maya a preoccuparci e...
“Dai nonno, raccontaci un'altra storia”“Non vi abbasta mai” (cit)
Ai tempi dell'università, complice l'essere caduto nel tunnel di Final Fantasy XI con tutte le sue meccaniche assuefacenti da MMORPG, a poco a poco avevo preso l'abitudine di fare sempre più tardi la notte. Prima di cedere al sonno e andare a letto però, mi ritrovavo ad affacciarmi dalla finestra della mia stanza e guardare gli scorci del mio quartiere avvolti da un buio via via più flebile all'affacciarsi dell'aurora dal mare. A dirla tutta per lo più maledicevo il palazzo di fronte, alto giusto quel piano che bastava a tagliarmi la visuale di parte del centro storico e soprattutto della cattedrale, lasciandone scoperte giusto le punte delle guglie e della cupola.
Però in quel palazzo, un paio di piani sotto al mio, c'era una per certi versi rassicurante certezza: ogni volta che tiravo fino a quell'ora, trovavo sistematicamente un uomo affacciato alla sua finestra. Abbastanza in là con gli anni, un viso da Novello Novelli un po' meno smunto, con indosso una canottiera bianca e un'immancabile sigaretta in mano, era sempre lì a compiere quello che probabilmente era il suo rito quotidiano post risveglio, anche se la sua vista sfortunatamente si limitava a un altro brutto palazzo costruito durante la speculazione edilizia degli anni '60 e alla strada sottostante.
Flashforward di più di una dozzina d'anni, nel periodo post Covid.
La stanza è ancora quella e io ho ripreso a fare sempre più tardi, arrivando spesso a vedere l'alba. Continuo a maledire il palazzo di fronte per la visuale di cui mi priva ma questa volta non vedo nessuno affacciarsi da quella finestra. Gli anni passati (e la pandemia) non lasciano spazio a tante spiegazioni alternative alla sua assenza.
Non ho mai interagito con lui, anche se forse in un occasione o due i nostri sguardi si sono incrociati per un istante, ma ammetto che un paio di volte sono andato a dormire chiedendomi chi fosse e immaginandomi quali storie potessero nascondersi dietro a quel volto da attore da commedia dallo sguardo malinconico. Ovviamente notte veniva fuori qualcosa di diverso e senza una conclusione, visto che il sonno rimandato troppo a lungo era lì pronto a prendermi...
All'epoca non lo sapevo ma, in senso molto lato, in qualche modo stavo anticipando lo spirito di un GDR indie che avrei scoperto molto più tardi e in cui di fatto si raccontano le vicende di una casa e della famiglia che la abita.
Sì, alla fine questo treno di pensieri nato dalla notizia di un lutto e dell'inevitabile sensazione di spaesamento per il tempo che passa è stato dirottato verso una stazione più comoda e familiare rispetto al riversare su internet un'intera catena di ricordi intimi, e quindi anche questo post è diventato un pretesto per parlare nuovamente di un gioco, come temo accadrà spesso.
Se l'argomento non vi interessa potete saltare tutta la parte che segue e non vi perderete niente 😅
Ah, gli anni '90. Friends in TV, il Grunge, la guerra del Britpop tra Blur e Oasis, i CD – sempre troppo cari – da comprare nel tuo negozio di dischi preferito, quando Napster e gli mp3 ancora non sapevamo cosa fossero... un bel tuffo nel passato, ma in realtà non è di questo che parlerò. Non direttamente, quantomeno.
Se per vostra sfortuna vi siete imbattuti in qualche mio toot su Livello Segreto, c'è una buona possibilità che al suo interno ci fosse menzionato qualche gioco di ruolo pressoché sconosciuto ai più, con un paio di indiziati che ritorna spesso sul luogo del delitto.
Prevedibilmente, uno di questi – oltre a essere diventato immediatamente uno dei miei GDR preferiti – è il vero soggetto di questo post.
Non so bene perché ma, dopo parecchio tempo che ci giravo attorno, l'altro giorno mi ho ceduto alla curiosità di provare Log.
Sarà stata la magia di Livello Segreto visto che, come nel caso di twitter, pur essendo su internet dal '99 non avevo mai avuto un mio blog. Da frequentatore di newsgroup e forum (con frequenti ondate di lurking più che di postaggio attivo) non ne capivo molto il fascino: perché a qualcuno dovrebbero interessare i miei ipotetici soliloqui quando invece c'erano dei posti in cui invece potevi avere delle vere discussioni?
Ok, un pensiero da ultimo giapponese ignaro della fine della guerra, visto che prima che arrivasse Facebook a mangiarsi tutto, negli anni '00 chiunque aveva un blog e cercando se ne trovavano parecchi di interessanti, che man mano finivano nei miei feed rss. Ma aprirne uno mio e scrivere dei fatti miei è sempre stato un grosso no.
Ora, sarà il tempo che avanza e questa è l'equivalente di una crisi di mezza da millennial, solo che invece di comprarmi una moto sto cercando di ritrovare un'onda ormai passata su cui non è rimasto quasi più nessuno (sarà anche che non ho granché da fare in generale, eh), ma intanto eccomi qui, pronto a scrivere ogni tanto qualche post sconclusionato e di poco conto sulle cose che mi piacciono, giusto per fare finta di essere tornato indietro di una ventina d'anni. 😅
(Poi conoscendomi probabilmente sarà una delle mie tante cose incompiute, però intanto vediamo se riesco a personalizzare un minimo l'interfaccia del blog, via ^^ )