è il legame la vera vittima ...

Ho pensato molto se scrivere questo post, ci ho pensato non tanto per chi mi leggerà, pochi forse anche nessuno, ci ho pensato per me stesso che scrivo queste righe difficili, non voglio assolutamente offendere nessuno in quanto la prospettiva personale è scra legittima, la personalità degli elementi delle esperienze appartiene ad ognuno di noi, ogni attimo, ogni evento della nostra vita, ogni passo del nostro percorso è un mattoncino che costruisce il nostro personale muro dei ricordi, del pianto e di qualsiasi altra cosa ci si voglia attaccare sopra. Viviamo nella nostra mente, nel nostro intimo, spesso difficile da raccontare ancorché difficile da comprendere anche per noi stessi, abbiamo paura di chi siamo, non è facile accettarsi e ci modifichiamo ci mimetizziamo copiando i colori di chi ci circonda, vorremmo essere visti, notati, apprezzati e magari anche amati, ma nello stesso tempo vogliamo nasconderci e per assurdo spesso vogliamo nasconderci da quegli occhi che in realtà desideriamo ci vedano e ci amino... E' facilissio leggere di come chi non è stato amato nell'età dell'infanzia non sviluppi quel senso di amorevolezza nei confronti degli altri poi, nell'età adulta. Si tratta di stringhe di testi volti all'analisi ora meramente ispezionale della società e dell'individuo, ma, anche di testi fondamentali per l'analisi medico psichiatrica del disturbo comportamentale, come se fosse così semplice, facile o possibile tracciale la linea corretta e sana del comprotamento emotivo, va bene così, mi è costata molto in termini accademci questa critica feroce al tempo, e non voglio riportarla a galla quì, dove per altro sono libero di esprimerla senza reazioni scomposte da parte di chi ha trovato nell'esercizio del potere accademico il suo equilibrio ad una probabile falla nello sviluppo comportamentale ed emotivo... (hehehe) Dicevamo, il nostro intimo, il nostro legame con il proprio io per chome è veramente e per come veorremmo che gli altri lo percepissero, non facile, impossibile, astratto direi... Perché oggi la società sta mutando velocemente ed in modo radicale, il cambiamento radicale quando troppo compresso in un lasco di tempo stretto è davvero traumatico, per l'individuo così come per la società ed affrontare il trauma non è semplice... [continua]