la morte del legame e le reazioni conseguenti

Non ci gireremo molto in giro, mi sono nuovamente confrontato con qualcuno che difendeva, a mio avviso un po' scioccamente, l'idea della mentalità patriarcale per la quale, per qualche assurdo motivo si tenda a giustificare gratuitamente l'omicidio di una persona, ed ovviamente nello specifico l'omocidio di una donna "femmina" da parte di un uomo, il solito maschio assassino non per altri motivi se non quelli della sua matura maschile della sua mentalità patriarcale e tutto il resto, colpevole uno, colpevoli tutti. In questo momento noi maschi veniamo subito dopo gli orsi nella classifica del pericolo incombente per l'incolumità delle donne. Limitandomi a dire con molta semplicità che le vittime non sono numeri, non sono statistiche, odio sentire la frase un'altra donna uccisa... Beh limitandomi a sostenere, secondo me anche in modo un po' retorico e banale che ogni caso è un mondo a parte e che per ogni vittima esiste un mondo così come, se pur difficile da accettare, esiste un mondo per ogni carnefice e che se pur non funzionali o al fine dei fatti rilevanti ci possano essere delle attenuanti, sia per quanto riguarda indagine, procedimento processulae e giudizio, sia per quanto riguarda la percezione e la dimensione umana di ogni fatto, beh è successo un finimondo, ed alla fine sono stato anche etichettato come il solito maschilista osceno difensore degli assassini. La realtà però alla fine è emersa e la mia controparte ha abbassato un pochino il tono trovandomi infine assolutamente concorde con le sue parole e di questo sono felice. Ma perché questo accade ? Succede ogni volta che si affronta un grande cambiamento, la rivoluzione sessuale che ha interessato il decennio tra gli anni sessanta e settanta ha senza dubbio portato un tangibile miglioramento della società, tutto quello che è stato introdotto è stato positivo e su questo non ci sono dubbi, si sono scritte le regole per una società equa fatta di diritti per tutti, uomini e donne. Tuttavia oggi ci si rende definitivamente conto di come in realtà la questione non sia superata affatto, anzi, si invoca un sostanziale ritorno al passato, tornano la mentalità patriarcale che considera la donna una proprietà dell'uomo, una mentalità infibulatrice che nega alle donne diritti, dimensione ed espressione. Si ridefinisce il concetto di femminismo intossicandolo di spunti che pongono l'affidabilità degli uomini, (maschi), dietro, e non si sa di quante posizioni, quella di un orso... In ogni femminiscidio ogni assassino è identico all'altro, e tutti gli assassini, se maschi, sono identici e complici... Ed ecco che viene chiesta a tutti una presa di responsabilità collettiva, parafrasando una vecchia frase, "In quella coltellata ci sono anche io..." questo è il mantra che le nuove generazioni di donne pretendono venga pronunciata a capo chino da ogni maschio ptenzialmente assassino... Il discorso non finisce quì, per ora "Spolier!" io non ho mai ammzzato nessuno...