Dante l'infedele

nel ventottesimo canto, se non ricordo male, Dante piazza Maometto all'inferno, questo ferisce la sensibilità di alcuni studenti di Treviso, tanto che i genitori si sono fatti araldi della richiesta di esonero dallo studio, appunto, di Dante. Beh, cosa possiamo aggiungere, come è sempre accaduto nella storia, la religione si mostra antagonista della ragione, ed è proprio nella sua dimare che la ragione perde la posizione, ovvero la scuola. Si perché, dai stiamo parlando di Dante, mica di un "poeta" minore, stiamo parlando dell'identità stessa, ammesso che ve ne sia una, di questo spappolato paese. La scuola dovrebbe insegnare, perché la conoscenza è la base di ogni bene, uno su tutti la tanto agoniata integrazione, parola da usare con cautela, che non amo moltissimo ma va beh! Usiamola, si perché se una cosa non la vedi, non la ascolti non la conosci come puoi comprenderla, interpretarla e magari apprezzarla ? Ed è molto molto triste che in nome di un rispetto alla sensibilità si compia un'atto irrispettoso, per nascondersi dietro il facile velo delle sensibilità "colpite" la sensibilità talvolta va anche un po' stimolata, toccata, punta se è il caso, perché se la sensibilità non vibra mai l'anima non può suonare. é vergonoso che per una sciocca presa di posizione senza alcuna ragione plausibile ci si sottragga alla cultura alla conoscenza, è stupido assecondare falsi riposizionamenti stratecigi mascherati da sensibilità. Averlo saputo mi sarei dichiarata turbato da materie tipo calcolo statistico. Ma anche gli studenti non potrebbero riferirsi alle classiche opzionio tre le quali..."studiare e non rompere il c...."