si desidera e si spreca...
avrei voluto avere più tempo, più tempo per capire più cose, ed invece il tempo l'ho buttato via inseguendo le rondini in un cielo abbagliante, ho trovato i tuoi occhi scuri e mi ci sono perduto dentro, ma anche nel tuo cielo non ho fatto altro che perdere tempo, sino a quando tutto si è compresso e le orecchie hanno iniziato a fischiare, tutti i demoni hanno iniziato ad urlare soffocati dallo spazio ridotto in cui li avevo confinati, sino all'ultimo, procrastinando il traguardo di quella felicità di cui ho avuto paura, perché della felicità quella vera io ho sempre avuto paura, perché non sono capace ad essere felice, perché io sono incapace di essere felice. Resto fermo, non sono più nel tuo cielo, e ne mio cielo le rondini ormai sono lontane, a rimandare la felicità ormai si è fatto tardi e nella notte che arriva spero di trovare una quiete, quest'ultima è sorella minore della felicità, un surrogato un antidolorifico di quel dolore cronico, che non passa mai, che si chiama vivere...