la dipendenza dai social è una cosa seria
Come molti in questi lidi telematici anche io sono iscritto, con piacere, alla settimana sovversiva di Kenobit, la mail arriva al lunedì ed è un dialogo sulle macro ma anche "micro" che accadano allo scrittore, un racconto ora in prima persona ora in terza, di quotidiana lotta contro gli algoritmi del nostro tempo, siano essi digitali che analogici. La settimana sovversiva, dicevamo arriva ogni lunedì ma è anche leggibile direttamento da quì: https://settimana.kenobit.it/archive a questo link trovate l'archivio delle settimane passate. L'ultima email sovversiva, qualla del 29 luglio 2024 mi ha molto colpito devo ammetterlo, mi ha colpito perché in quelle righe Kenobit parla del rapporto con il rettangolo che ci portiamo in tasca, ovvero lo smartphone, della sua organizzazione del tempo, anche lavorativo, in funzione dell'utilizzo dei Social "tradizionali", di quanto sia difficile non ricadere nelle cattive abitudini che questi ci inducono anche solo a fronte di un imprevisto che ci costringe ad utilizzarli fuori dagli schemi che ci siamo imposti, la difficoltà di non cedere all'effimero compiacimento dei contenuti a nastro... Mi sono stupito che questo possa accadere a chi, Kenobit ne è un esempio secondo me, svolge un lavoro con un fortissimo impatto artistico, Kenobit è un musicista affermato, conosciuto e molto apprezzato nell'ambito della chiptune, compone infatti con il *GameBoy* musica, ed è protagonista di concerti ed eventi davvero incredibili, seguitissimi da molti amanti del genere. Questo non è certo tutto, fondatore di **livellosegreto.it** istanza Social basata su Mastodon e di tutte le relative derivazioni come questo motore di Blog, Pixel, TeleKenobit, Stereo e altro ancora, è stato per molti anni traduttore di videogiochi per produzioni di livello i cosi detti tripla A e pure ? Ci racconta come anche una mente così "forzuta" presa d'assalto da stimoli creativi propri ed esterni, possa essere in qualche modo attaccata dalle lusinghe Social di contenuti che durano un momento per passare immediatamente a quello successivo per quella piccola sensazione di "micro-interesse" che ci esalta e subito ci abbandona alla ricerca di un altro piccolo momento di "*soddisfazione*" Apprezzo la grande umanità di Kenobit nel raccontarsi in questa esperienza che è identica a quella di altri che per lunghe mezz'ora o anche ore, vengono rubati a se stessi da un susseguirsi di contenuti per lo più inutili allo scopo, ma utili a "drogarci" di noi stessi, di quelle piccole, ripetitive e repentine sensazioni di piacere... Mi consola anche in parte, perché comprendo quanto sia dura la lotta contro questi maledetti meccanismi, ho iniziato personalmente una battaglia con me stesso per slegarmi da questi meccanismi che ritenevo e ritengo forti, fortissimi, ma che ammetto sottovalutavo in quanto convinto che facessero presa su certi aspetti dell'esistenza delle persone, più queste ultime esprimono un'esistenza piena più sono immuni a certe seduzioni, ed invece non è così, io non sono un musicista, ne tanto meno uno sportivo, non ho un lavoro avvincente nel dal punto di vista tecnico ne umano, tanto meno economico, non posso certo permettermi di viaggiare per il mondo con il frutto del mio lavoro o di dare vita a progetti che non siano circoscritti nell'ambito piccolo della mia stanzetta, ecco perché ritenevo che cedere a certi meccanismi fosse per me più semplice, addirittura che certi meccanismi siano stati proprio pensati per persone che come me hanno poco o nulla da raccontare, ma forse non è così, forse l'area di caccia di questi predatori del tempo è più ampia e ricca di quanto potessi immaginare. Questo mi fa sentire un po' meno solo nelle mediocrità di una vita che è ormai per la maggior parte trascorsa lasciandomi tanti segni addosso ma senza lasciare segno alcuno al mondo.