Distinguere l'opera dall'autore


Discussione ritrita che si ripresenta periodicamente, con gli autori che ci si mettono d'impegno per riesumare cose che meriterebbero un oblio rasserenatore.

La mia posizione in merito era relativamente accomodante, con un limite abbastanza vago su quel che l'autore pensa fuori dalle sue opere, dai sui libri, dalle sue canzoni, dai suoi film, dai suoi videogiochi, dalle sue esternazioni pubbliche; tuttavia, il tempo ci cambia, il mondo dovrebbe cambiare e io ne ho approfittato per cambiare idee. Ho abbassato enormemente la mia soglia di sopportazione, ho capito che non è più il caso di far finta di nulla, di giustificare posizioni inconciliabili con la mia etica nel nome del genio o, semplicemente, di qualcosa che mi andava a genio.

Parto avvantaggiato dal fatto che non ho idoli viventi, non metto nessuno sui piedistalli e, se proprio devo guardare a una personalità famosa, assolutamente meglio puntare su qualcuno morto da un pezzo, di cui si è saputo quel che si doveva sapere, perché, diciamolo: all'inizio sembrano tutte brave persone e salutano sempre, poi si rivelano.

Questo non significa che non abbia modelli di riferimento o non conosca gente degna di fiducia quasi illimitata: è gente comune, però, attenzione. Persone anche con un profilo pubblico, ma naturalmente capaci di relazionarsi da pari, che non è una cosa scontata per le celebrità.

Non avendo davvero idoli viventi, non mi aspetto altre grosse delusioni. Sono legato particolarmente a Stephen King per una serie di questioni, una delle quali (materiale per un altro scritto) abbastanza estranea al fatto che i suoi libri mi piacciano o meno. Diciamo lo scrittore della vita, anche se commerciale, ripetitivo, tutto quello che gli si addebita. Non sono un lettore colto e educato.

Ebbene, dovesse svalvolare anche lui? Non mi strapperò i capelli, non avendo materiale da strappare. Non venderò con sdegno tutti i suoi libri, perché li ho già venduti: per soldi, mi servivano, non li avrei riletti, lo spazio in casa è per i ricchi, li leggeranno altri.

Riassumo: puoi produrre quel che ti pare, la più grande opera della storia dell'umanità, ma posso strappare quel contratto di complicità in qualsiasi momento, con qualche rimpianto solo temporaneo, perché il tempo passa.