In senso figurato, ovvio, e metto in chiaro un paio di cose: non sto scrivendo questo per affibbiarmi una qualche primogenitura o la tessera numero 0 di un club esclusivo, è solo per dire che non lo sono più nel senso che la parola ha acquisito, ora che è più facile esserlo alla luce del sole, senza doversi scambiare gesti da carbonari. Avrei voluto poter attingere a una platea più ampia di possibili amicizie, all'epoca.
Non era nulla di cui vantarsi, meglio tenere un profilo basso perché non si poteva essere sicuri degli interlocutori. Nerd non era un complimento, no no.
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O di svitare qualcosa di ostinato in genere, ma nella realtà domestica il barattolo è il caso più comune.
Solitamente, si tratta di conserve, sottoli e sottaceti industriali, coi tappi avvitati da macchine che compensano la mancanza di cuore con una forza esuberante; solitamente, a occuparsene è la persona più forte in casa: statisticamente e per comodità, facciamo che sia il padre di famiglia.
Questo padre che, sicuramente, agli occhi dei figli è pure l'essere umano più forte del mondo. È l'ultima risorsa, quando tutti gli altri muscoli in casa hanno fallito, ma il tempo passa. Eccome se passa. vola.
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Ken il guerriero, l'uomo di Hokuto, torna sempre. Non se ne è mai andato, probabilmente, comunque parto da Goldrake.
Ho visto Goldrake su Rete 2, ma ero troppo piccolo e non ho ricordi sufficienti a ricavarne un qualsiasi accenno di analisi. Quando è arrivato Ken il guerriero, Hokuto no Ken, ero grande abbastanza e quei ricordi sono ancora tutti qui. Penso sia uno delle pietre miliari della storia dell'animazione giapponese in Italia, non solo per il titolo in sè, ma per un impatto che definirei totalizzante. C'erano stati i robottoni, ma erano tanti e dividevano il pubblico, anche solo tra titoli nagaiani e non. Ken il guerriero, invece, era uno solo pur nella sua divisione interna in due serie.
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Era il 1995 e a Napoli il Supermarket del Fumetto, a via Montesanto, viveva quelli tra i suoi anni migliori. L'ultima volta che ci son passato, era tutto chiuso e impolverato, niente fumetti, dei vecchi stavano giocando a carte attorno a un banchetto scassato; ora, credo, ci sia un locale di scommesse.
Stava per uscire Neon Genesis Evangelion, ne avevamo letto sulle pubblicazioni con le anteprime. All'epoca c'erano queste pubblicazioni, magari anche corpose, distribuite gratuitamente come una sorta di cataloghi e non solo: anteprime, appunto. Sia come sia, sapevamo che sarebbe uscito Evangelion, sapevamo trattarsi di qualcosa di grosso (e diamine se lo è stato), Dynamic e fumetterie spingevano sulla sua pubblicità; nel caso specifico, parlo della proiezione di una VHS assemblata ufficialmente all'uopo, con degli estratti dalle prime due puntate.
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Discussione ritrita che si ripresenta periodicamente, con gli autori che ci si mettono d'impegno per riesumare cose che meriterebbero un oblio rasserenatore.
La mia posizione in merito era relativamente accomodante, con un limite abbastanza vago su quel che l'autore pensa fuori dalle sue opere, dai sui libri, dalle sue canzoni, dai suoi film, dai suoi videogiochi, dalle sue esternazioni pubbliche; tuttavia, il tempo ci cambia, il mondo dovrebbe cambiare e io ne ho approfittato per cambiare idee. Ho abbassato enormemente la mia soglia di sopportazione, ho capito che non è più il caso di far finta di nulla, di giustificare posizioni inconciliabili con la mia etica nel nome del genio o, semplicemente, di qualcosa che mi andava a genio.
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Non sono un adoratore di Pino. Mi piace ascoltare le sue canzoni quando capita, alcune le reputo enormi, ma non è tra gli autori che voglio riascoltare e riascoltare. Inoltre, sono un suo conterraneo, ma con quella terra ho un rapporto più conflittuale, un conflitto che si intensifica col tempo ma che, probabilmente, giungerà alla pace prima o poi. Nel senso che mi pacificherò e rinnegherò per sempre quegli anni e quei luoghi della mia vita, perché sono storie che meritano solo questo.
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Una montagna ha battuto le palpebre
e in quel tempo sono nato, vissuto e morto.
La montagna non si è accorta della meschinità
della mia esistenza umana,come se non fossi mai esistito.
Non avrò vissuto abbastanza da vedere una montagna
battere una sola volta le palpebre;
nessuno vive così a lungo da percepirne il movimento.
Quando ho incontrato il web, le BBS stavano già cedendo il passo e le avevo viste solo a casa di amici di amici, più ricchi, che si potevano permettere certe bollette. Non ho fatto le scuole massime, quindi non ho visto le BBS all'università.
Quando ci siamo conosciuti a vicenda, oltre alla bolletta si doveva pagare anche l'accesso alla rete, così decisi di pagare il doppio obolo appena aprì un provider nella mia cittadina. C'era Windows 95 e bisognava accedere al provider attraverso una specie di terminale. Il tizio del provider era venuto personalmente a casa, a configurare il modem, interno, per la prima connessione. A presentarci.
Quando, insieme al tizio, abbiamo immesso una stringa in un primordiale motore di ricerca, non ricordo quale, nel testo c'erano tre xxx di fila. Sua iniziativa: era il suo modo di meravigliarmi, mostrandomi la causa primigenia della creazione del web. Il motore di ricerca, credo, fosse Hotbot.
Dopo diversi secondi, ecco apparire uno di quei tipici siti dell'epoca, con la griglia di immagini di anteprima, cliccando sulle quali si accedeva a versioni di risoluzione solo leggermente più alta.
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A meno di cambi di paradigma totali, avanzamenti di diversi ordini di grandezza. Balzi prigoginici, si diceva una volta, nella tecnologia di archiviazione; tecnologiche che non si vedono sbucare concretamente all'orizzonte, nonostante i periodici proclami di miliardi di miliardi di bit salvati su un'elica di DNA, un granello di sabbia, un cubo di vetro da 2 nanometri di lato.
Certo, in medicina e tecnologia possono passare anni o decenni tra scoperta e realizzazione massificata; capita che passi un tempo infinito, quando i proclami si scontrano con la realtà, che va avanti a testa bassa e di certe cose proprio non vuol saperne.
Intanto, siamo legati a supporti, solitamente magnetici, di qualche tipo: nastri, HDD e SSD, nelle varie declinazioni.
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L'unica possibilità per abbassare l'età media di paesi obsoleti, come Italia e Giappone, è l'immigrazione: chiarito questo, posso andare avanti. Altre formule non ne ho, non sono stato in grado di salvare me stesso, non posso salvare l'Italia e neanche il Giappone, che è così lontano.
Quali sono gli incentivi reali messi sul piatto da questo Governo? Non dico proposte fantasiose, fesserie ideologiche, costrizioni spacciate per suggerimenti e altre mosse assolutamente ininfluenti: parlo proprio di come convincere una giovane coppia a generare una nuova creatura, che sia la prima, la seconda e così via.
Qualcosa di solido, efficace, concepito come concreto. Qualcosa che non esiste e non esisterà.
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