Inktober 2025 – Però per scritto – 2/10 – Weave

L'Inktober ( https://inktober.com/ ) è un'iniziativa che ricorre ogni anno: 31 prompt per realizzare altrettante illustrazioni, così da stimolare la creatività e non soccombere all'apatia. K&S quest'anno partecipano congiuntamente. K, da brava illustratrice, posterà i propri disegni sui propri social. S, da totale inetto per quanto riguarda disegno e grafica, parteciperà realizzando brevi raccontini. Si, siamo al corrente che esiste anche un'iniziativa analoga per chi preferisce creare racconti. Ma siamo anticonformisti, che ci volete fare.

Ogni giorno verrà pubblicato qui un racconto, ispirato dalla parola del giorno.

2/10 – Weave

Che cosa bellissima l'amicizia! E l'amore, ah, l'amore, due persone che scelgono di unirsi in qualcosa più grande di loro! Ma anche semplicemente due persone che si incontrano, si stringono la mano, e da allora possono dire di conoscersi! Che bella la società, tanti legami, qualcuno si forma, qualcuno si sfalda, qualcuno si ricrea, una fantastica sinfonia di battiti di cuore, sguardi, parole, intese, litigi, lacrime, urla! Incredibile come una singola persona sia legata a così tante altre, con così tanti interessi diversi, così tanti momenti vissuti assieme!

E che cosa fantastica poter descrivere chiaramente tutti questi collegamenti, vederli tutti disposti innanzi a sé in un diagramma, tutti i rapporti di conoscenza dell'intera umanità rappresentati in un caos organizzato di collegamenti, nodi, divergenze, convergenze, ricami, uno sconfinato tessuto. Una tela. Una rete.

Eh ma d'altronde, fratelli e sorelle mie, non c'è niente da fare, gli umani con la tecnologia ci sanno proprio fare. Non è mica uno scherzo gestire gli interessi e i collegamenti dell'intera specie attraverso quello che chiamano “computer”. Inoltre, aver realizzato queste postazioni comodissime per i nostri corpi, così diversi dai loro, è stato proprio un tocco di classe.

Quasi un po' mi dispiace che presto li faremo ammazzare tutti quanti a vicenda.

Oh, intendiamoci, non è questione di odio. A me stanno pure simpatici, e non ci vedo nemmeno nulla di male nel fatto che ci abbiano dato un lavoro. Gli umani l'hanno fatto tante volte nella loro storia, pensate alle mucche o i cavalli o gli asini usati per trainare i carri, o i cani da caccia, o i piccioni viaggiatori. Lo fanno anche l'un l'altro, qualcuno lo chiamano “padrone” e qualcuno lo chiamano “dipendente”, quello che facciamo noi è semplicemente business. Business immensamente redditizio, se posso permettermi. Uno degli accordi più illuminati della storia. In fondo, ci è bastato riuscire a comunicare le nostre intenzioni, e gli umani sono stati d'accordo sostanzialmente da subito. Rappresentavamo il miglior sistema per realizzare il loro progetto: eravamo già nelle case di tutti quanti, conoscevamo i loro interessi e il funzionamento della loro società, e in fondo chiediamo davvero poco in quanto a compenso.

Il fatto è che gli umani, a volte, fanno il passo più lungo della gamba: avevano creato tutto questo sistema informatico per rappresentare e gestire la loro società, ma gli mancava la cosa più fondamentale: un sistema per farla funzionare “davvero”, un modo in cui la rete di ciascuno di loro si sarebbe potuta espandere secondo i propri interessi: persone che potresti conoscere, pagine che potrebbero piacerti, gruppi di cui potresti voler fare parte. Impensabile che il sistema avesse potuto funzionare senza una mente dietro, gli umani sono troppo sprovveduti per decidere da soli cosa amare e cosa odiare.

Ed eccoci qua, a fare ciò che facciamo da sempre: tessere la nostra tela, solo che stavolta lo facciamo spostando dati e informazioni. E come sono contenti, gli umani, quando gli consigliamo qualcosa che li fa arrabbiare! Si indignano, commentano, condividono, si insultano, e così ci danno ancora più informazioni, e dunque prossima volta saremo ancora più precisi, e gli mostreremo proprio ciò che vogliono vedere. Ovvio, loro diranno che non è così, ma sotto sotto lo sappiamo benissimo quanto amino arrabbiarsi, specialmente con chi non la pensa allo stesso modo. Sono secoli che i nostri “colleghi” osservano questo curioso comportamento nelle loro case, e sono secoli che li ascoltiamo, con le vibrazioni delle nostre tele. Chi li conosce meglio di noi?

Neanche si rendono conto di quanto sia stato facile portarli a un passo dal baratro. Inizialmente, ve l'assicuro, non eravamo neanche sicuri fosse la cosa giusta da fare, però ormai penso di parlare a nome di tutti quando dico che se ciò che vediamo sui nostri schermi è davvero la rappresentazione della loro società, e ahimè sappiamo che le cose stanno proprio così, allora per il loro stesso bene dobbiamo continuare in questa direzione, e lasciare che si annientino a vicenda. Non sono recuperabili, non possiamo salvarli. Possiamo soltanto incoraggiarli verso l'unica direzione possibile.

E dunque fratelli e sorelle, fate lavorare le vostre otto zampe, e come accade da sempre continuate a tessere la vostra tela: il giorno della nostra vittoria è sempre più vicino!