Attesa
Come all'Epifania
attendo un regalo
me lo sono fatto da solo,
l'età non gioca a mio favore.
Gioca,
invece,
la voglia di mantenermi attivo,
sveglio,
voglioso di imparare:
cose nuove, tecnologie,
ma non sono tanto “smanettone”.
Mi scorrono così
giorni nebbiosi
tra un successo e una prova,
tra un “non capire” e una soddisfazione.
Sia chiaro:
non capisco perché
non leggo.
Luigi
Oggi
Oggi è brutto,
davvero
il tempo si tuffa nell’anima.
Non c’è luce,
non c’è sole,
solo nuvole
nere nascondono
l’azzurro
Luigi
Note
Mi rilassa la scrittura libera. Ma non mi toglie il pensare. Talvolta preferirei essere meno analitico.
Talvolta vorrei concedermi la bellezza del perdonarmi.
Ma una volta mi dicevano che il peccato va punito.
Ecco, mi viene da pensare che tutto ciò che penso, faccio, dico sia peccato e che un dio molto cattivo mi punirà.
Da quando mi gira in testa questa matteria?
Ma mica può perdere tempo con uno come me questo dio, ha tanti altri da punire ogni giorno: i “cattivi” delle guerre ad esempio.
Luigi
Cuore
Che ansia la notte per due bocconi in più. Mi riprometto prima di ogni pasto la prudenza, la moderazione e invece, pur controllandomi, poi sto male.
Credo sia anche senso di colpa, o coscienza dell’età e del fatto che non può essere sempre tutto perdonato.
Mi stupisce questa profonda amarezza dettata dalla solitudine che mi costringe senza pietà.
Chissà perchè stupirsi di un proprio comportamento.
Luigi
Bacio
Bacio che sopporti il peso
della mia anima breve
in te il mondo del mio discorso
diventa suono e paura.
Poesia di ALDA MERINI
Accarezzami
Accarezzami, amore
ma come il sole
che tocca la dolce fronte della luna.
Non venirmi a molestare anche tu
con quelle sciocche ricerche
sulle tracce del divino.
Dio arriverà all'alba
se io sarò tra le tue braccia.
Poesia di ALDA MERINI
Luigi
Alcuni testi restano nel cuore, per sempre. leggo e rileggo questi versi di Pascoli e non posso non pensare alla sensualità dell'amarsi.
Il gelsomino notturno” di Giovanni Pascoli
E s’aprono i fiori notturni,
nell’ora che penso ai miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala
l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra
va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala
l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s’è spento…
è l’alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.
Luigi
Il perchè
Scoprire
il perché
invece
del cosa.
Conta molto
il perchè
le cose
passano.
lasciano
segni
sottopelle
segreti
Non ci togliamo
la pelle
la cambiamo.
Luigi
Nonni (Ripresa)
Me lo avevi detto del nonno Gino,
non mi importa di quello che dicevano loro, a
dirti il vero ho proprio rimosso tutto,
lo ricordo appena appena in viso.
Quando ero piccolo piccolo
ricordo che andavamo a mangiare da loro
che in casa preparava tutto una sorella (Giselda, suora laica) che ricordo cattiva. Mi ricordo che quando è morta (la nonna Maria diceva a seguito di un’iniezione presa tagliandosi con una scatoletta di tonno) io sono rimasto molto impressionato.
Di quel ceppo della famiglia mi sono interessato pochissimo dal punto di vista affettivo. Io ero legato al nonno Mario e alla nonna Maria. Comunque in qualche modo quando le cose non sono andate bene ci hanno anche aiutato. Ma non mi sento in debito con loro perchè poi le cose sono andate in un certo verso. I nonni mi hanno permesso di studiare il papà non mi ha mandato a lavorare neppure quando ce ne sarebbe stata la necessità. È questa l’eredità che mi hanno lasciato, una cosa molto grande e che mi ha permesso di vivere ora degnamente. Con l’andare degli anni io ho potuto scoprire papà al quale via via mi sono sempre più affezionato perchè ho capito chi era. Ancora adesso non passa giorno che non lo ricordi e non rimpianga tutto il tempo che ho perso quando non ci capivamo. La mamma era più istintiva, era la mamma ma mi capiva meno del papà, tutto ciò l’ho intuito bene il periodo breve che ho passato con loro quando mi sono separato. Ricordo benissimo che una sera ero andato a cena forse da Renata e tornando a casa ad Arre li ho trovati alzati tutti e due ad aspettarmi in pensiero, saranno state le 11 e mezza al massimo. Quella sera ho anche capito che dovevo al più presto trovarmi una soluzione abitativa altrove. Comunque sì la mamma era molto bella. Grazie per la foto
Luigi
Dolore e sofferenza
Il dolore è una cosa costante
collettiva
perché vivere è “dolore”.
La sofferenza è
l’aspetto individuale
del dolore,
qualcosa di profondo.
Luigi