Brutti momenti

C'é stato un periodo brutto: l'impresa del nonno non navigava in acque tranquille, al contrario. Ci fu un esito drammatico. Il nonno arrivò al fallimento. Fu un momento duro, difficile, pieno di lacrime intuite. Qualcuno, non so chi, ci ha aiutato a rinascere, ad uscire dal buio. Mio padre prese le redini, si ripartì per nuove strade. Ci “portavano via” il camion, l'auto, tutto. Non eravamo ancora in una casa di proprietà. Restammo lì, almeno quello. Credo si siano presi anche cose essenziali, ma non ricordo i particolari. Qualcuno arrivava e si “prendeva” oggetti, mobili, auto, moto, strumenti di casa. Paura. La percepivo, non la vivevo. Il cibo c'era, sempre, in abbondanza. Una mattina, era inverno, con la mamma sono andato a casa degli altri nonni
a piedi, sei chilometri. Non ricordo nessuna parola scambiata con la mamma, ero piccolo, non era ancora nata mia sorella: dovevo, pertanto, avere meno di sette anni, forse meno di sei, poteva essere l'inverno del '55-56. Basterebbe verificare: ci fu una nevicata, un inverno molto rigido. Una mattina, prestissimo, c'era ancora buio. Ricordo la tristezza attenuata da una lama di luce bassissima e lontana: azzurro, viola, giallo, verso il mare. Io volevo essere triste perché percepivo le lacrime della mamma, ma quella luce, quel biancore sulla neve mi riscaldavano il cuore. Verso casa dei nonni vedevo la notte, alle mie spalle una luce fantastica all'orizzonte. Solo ora riesco a capire la disgrazia. Penso sia stato il giorno in cui, concretamente, sono arrivati a casa mia per “portare via la roba”. Vagamente, mi pare, ricordo che la nonna fosse certa che la biancheria e le camere non avrebbero potuto essere toccate. Qualcuno aveva deciso di non farmi vedere quella disgrazia. Sono grato ai miei nonni e ai miei genitori per avermi risparmiato momenti di dolore. La neve, fredda, di quella mattina non andava d'accordo con il sole che cercava di sorgere alle nostre spalle. Ricordo esattamente il luogo, il buio, la luce, la siepe che ora non c'è più, quella strada, resa percorribile da uno spazzaneve casalingo, sicuramente trainato da un trattore. I nonni mi avranno dato da mangiare, latte appena munto, caldo.

Luigi