Edmondo de Amicis

“Edmondo De Amicis”, questo era il nome della mia scuola elementare. Era sistemata in un vecchio palazzo del paese. Aveva aule immense, altissime. I pavimenti erano in legno. In ogni locale c'era una stufa a legna per l'inverno. Quei pavimenti, li ricordo grigio chiaro, certo non tirati a lucido, erano un paradiso per le penne con i pennini, uniche penne che avevamo per scrivere. L'inchiostro era nei calamai, sistemati in alloggi rotondi scavati nei banchi, sui ripiani del banco, in alto a destra. Nemmeno a pensarci ad essere mancini: non ne ho mai conosciuti. Le penne si lasciavano semplicemente cadere, verticalmente, e si conficcavano nel pavimento, certo, i fortunati avevano anche degli splendidi pennini “campanile” dorati, adattissimi a questi giochi. Ricordo, solo vagamente, due aule: una sul lato destro, al pian terreno, l'altra, cui si accedeva direttamente da fuori, sul lato sinistro. Non ho altri particolari. Non ricordo null'altro delle scuole elementari... I bagni erano delle enormi turche nelle quali temevo di cadere. Erano comunque migliori di quel gabinetto fatiscente che avevamo a casa. Non ricordo facesse freddo, non ricordo giochi, non ricordo amici, tutto é sparito molto velocemente. Credo siano stati anni tristi, privi di entusiasmi. Conoscevo ed amavo la geografa che a quell'epoca si insegnava. Conoscevo tutte le città, di tutte le regioni. Più tardi ho iniziato a “collezionare”, con la memoria, le targhe automobilistiche di quei nomi studiati con tanta passione. Non ho mai smesso di far caso alle targhe delle auto. Negli anni novanta si é passati dalle sigle delle province, con i numeri, alle combinazioni che ancor oggi vediamo. Milano fu la prima città a dover sostituire alcune cifre con una lettera dell'alfabeto. La targa MI A00000 significava, nella mia testa, che Milano era una grande città ... Ci arrivò anche Padova.

Luigi