La nonna allevava polli

La nonna allevava polli. Aveva delle chiocce straordinarie. C'era sempre, nascosta da qualche parte, una covata di pulcini, anatroccoli, tacchini, oche, faraone. Il mio compito era uno: non disturbare la chioccia. Nonna mi portava a vedere, da lontano. Godevo ai primi che nascevano, a fatica uscivano dal guscio, bagnati. Ripensandoci non mi rendevo conto del miracolo cui assistevo così spesso. Quando la nonna doveva preparare la covata “sperava” le uova, in pratica cercava di individuare quelle fecondate mettendosi in controluce dietro una fioca lampadina del sottoscala, nella zona in cui venivano lavati i piatti. Una volta, forse per affermare la mia supremazia, ho tolto le uova dal nido, le ho allineate a terra, in ordine e ci sono passato sopra più volte, con una carriola. Ricordo solo che la nonna mi ha punito con molta severità. Le si poteva fare qualunque cosa ma non toccarle il pollaio. Ero, come tanti bambini che vivevano in campagna, crudele con gli animali. Questo è diventato un ricordo perché negli anni è stato raccontato più volte in casa. Non ho la possibilità di “vedere” ciò che ho fatto. Non potevo avere più di quattro anni.

Luigi