Marasche
Le ciliegie, per meglio dire le marasche, crescevano sul limitare del piccolo vigneto dove scorrazzavano le galline. Era un alberello attraversato dalla rete arrugginita quasi fosse prigioniero del ferro che ormai si era completamente “incarnito” nella corteccia.
Avevano un colore arancio, erano acidissime, assolutamente acquose e quasi diafane. Appena si premeva la buccia il nocciolo (“l'osso”) se ne saltava fuori. Di sicuro erano una varietà priva di qualsiasi pregio. L'acidità era notevole se colte appena un po' prima della maturazione erano immangiabili. Ma io ci andavo, le raccoglievo e le mangiavo. Non ne ero goloso, logicamente, ma non dimenticavo mai che erano l'arrivo dell'estate.
Non mi pare fossero raccolte, non ne valeva la pena, ma erano in un bel posto, l'angolo in fondo, nascoste dalle foglie rigogliose di un cespuglio di nocciole e un melo, rosso.
Luigi