Una riflessione ansiogena

È strano pensare che l’ultimo log che ho scritto due settimane fa mettesse radici nel concept sul caos. È strano pensare quante cose siano accadute in due settimane. Mi guardo intorno e lo vedo ovunque il caos. Passiamo da una guerra all’altra, da una strage all’altra, spettatori quasi inermi di un flusso di violenza globale. Non saprei se la scintilla sia stata il Covid ma se mi guardo indietro mi sembra individuare lì il punto d’inizio.

Dai 6.977.023 morti della pandemia siamo passati alla guerra in Ucraina e adesso quella Palestino-Israeliana. Vorrei poter esprimere efficacemente la mia opinione su questi avvenimenti ma non ho titolo per parlarti di queste situazioni. Nonostante le ricerche, condotte per capirci qualcosa, mi sembra sempre che manchi qualche tassello del puzzle e più ne aggiungi più si estende. Le guerre mi sa che non hanno tasselli piatti o ad angolo che dici “bon, qui è concluso per sempre”.

L’ansia globale aumenta lentamente un po’ come l’aneddoto della rana nella pentola ¹, per cui le prime fiammelle da campo sono state appiccate per il riscaldamento globale, il razzismo e gli editoriali del Manifesto e il resto lo stanno facendo un po’ i poteri fortih. Possiamo farci qualcosa? Non credo, almeno non direttamente. Peró possiamo essere tifosi, questa strana moda che permette alle persone di auto imporsi come ambasciatori di verità assoluta.

Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano.

Difendere una posizione a spada tratta è molto partigiano. In Italia e nel resto del mondo occidentale la guerra si è tradotta con il solito schema mediatico di schieramenti: sei pro o sei contro; tifi Ucraina o Russia; Doge o Cate e così via. Forse l’ho già scritto nei primi log, quelli più pesanti che erano mattonate allo spirito per non dire ai cog…: “se un innocente rischia o perde la vita, fare di peggio non può essere la risposta

In questo tritacarne mediatico è capitato anche il Lucca Comics che, come pilastro nazionale di cultura, ha dovuto esprimere la sua posizione anche per via degli ospiti speciali e fautori della locandina di questa edizione. Al tempo non sapevano sarebbe scoppiato questo putiferio e una volta accettato un patrocinio non puoi mica tornare indietro! Farlo è comunque una “presa di posizione” e l’astensione, come ci ricorda Gramsci, non è contemplata. Un esempio di bicameralismo da stadio ce lo ha dato il polverone alzato dalla scelta di Zerocalcare che nonostante fosse stato a Gaza e avesse visto in prima persona quello che succedeva é stato ricoperto di insulti e minacce di morte.

Scena introduttiva di Castlevania 1 per NES
Mi sento di fronte al castello di Dracula ma senza frusta e con 40 gradi al sole.

Tra tutte queste nefandezze globali è arrivato Halloween: volato via sulle ali telate di un demone venuto per mietere anime fresche per conto del suo signore ma una volta gettato uno sguardo su quello che succedeva nel mondo c’ha lasciato perdere. Al cinema non hanno proiettato film di Halloween famosi, niente Nightmare Before Christmas, niente Sposa Cadavere. Qualche festa qui e là, qualche maschera che sembrava più un cosplay riadattato che un modo per sfuggire dall’oscurità.

Scorro le notizie sugli innovativi canali whatsapp e un po’ di angoscia mi prende. A parte che a quanto pare da qualche tempo si sono risvegliati i giornali che c’è un femminicidio al giorno (a volte più di uno). Ipocrisia pura visto che quando le donne protestavano in strada e sparivano dentro i furgoni della polizia nessuno si azzardava a dire niente. Ma vabbè, sarò io che sono castrofista e soprattutto polemico su determinate questioni.

Il momento in cui diventa notte in Castlevania 2
Eh, mi sa lo siamo un po’ tutti maledetti Simone Belmonte

Ho ‘sta brutta abitudine di ricordare le brutte cose che percepisco con i miei sensi e quando poi le persone si svegliano mi sale un po’ la rabbia. Detto ciò la mia parte pacifista è sempre preponderante negli ambienti sociali quindi “alla buon’ora” è sicuramente la risposta politically correct che non mi fa pestare dai fasci che stanno invadendo il quartiere.

Come si puó intuire dalle pic di questo log sto giocando i Castlevania originali, quelli che sono nati nel mio stesso anno tipo. Vabbè comunque sono carini, vecchi che son vecchi, non si capisce una radica perché non ci sono documenti validi che spiegano la storia però sono comunque le fondamenta su cui si fondano giochi distanti come Death Stranding e Cyberpunk. Fondamenta fatte di metroidvania, genere tra i miei preferiti, a piccole dosi.

Ma quindi dove vuoi andare a parare?

Quando mi parte il momento di sconforto vado a guardare il Doomsday Clock per vedere se si è avvicinato ancora alla mezzanotte. Ovviamente so già che è una metafora e che in ogni caso fanno un aggiornamento l’anno, però vedere che nonostante tutto c’è ancora del tempo, mi fa pensare ai loop temporali visti in tanti film e giochi. Sono sempre 90 secondi, 90 secondi per sempre Morty, 1000 episodi di 90 secondi fino a quando Netflix non chiude.

È un po’ una danza forse, secoli addietro avevano la stessa paura. La paura che da un momento all’altro finisse tutto. Forse anche i dinosauri avevano questo terrore ma erano scemi come noci di cocco e si preoccupavano solo di vivere come più gli piacesse. Non sapevano che stava per piombare un gattino esplosivo nelle loro scatole. C’è un po’ di tristezza in tutto questo che fa tanto fatalismo. Una cosa proprio da millennial.

Richter arriva da Dracula all’inizio di Castlevania SOTN
Quanti segreti nascondi Riccardo Belmonte? Pure tu volevi fa ‘na cosa a tre con la Melons?

Mi è capitata una cosa strana, durante il master due colleghe mi hanno lodato per la mia capacità di restare positivo e di spronare al miglioramento senza cedere alla rabbia, alla frustrazione e alla depre. La prima risposta che mi è venuta in mente è stata “è normale, sono vecchio e ne ho viste tante”, poi ho pensato che dirlo avrebbe banalizzato le loro emozioni, cercato di schivarle o sminuirle e chi sono io per farlo? A parte un matusa insomma.

Ricordo quando provavo quelle sensazioni, secoli addietro, mentre lavoravo sul fumetto per Green Moon con De Nardo come editor che mi bocciava stesure su stesure. La rabbia di giorni di lavoro e ricerche buttate con sceneggiature da riscrivere completamente. Quella frustrazione oggi non la avverto così pungente, forse sono diventato meno permaloso o magari le mie priorità sono cambiate. Forse sono solo migliorato al punto che qualcosa di quello che faccio si salva sempre. A te capita di sentirti migliore di ieri?

Mi sa mi tocca segnare anche questa sadness fatalista perché solo così potrò davvero capire chi mi verrà vicino con gli occhi pieni di rassegnazione di fronte a questo futuro così terso.

Ricordare le brutte vicende non è masochismo, è apprendere dal passato.

¹ Durante un esperimento, alcuni ricercatori americani notarono che lanciando una rana in una pentola di acqua bollente, questa inevitabilmente saltava fuori per trarsi in salvo. Al contrario, mettendo la rana in una pentola di acqua fredda e riscaldando la pentola lentamente ma in modo costante, la rana finiva inevitabilmente bollita.


E comunque Alucard in Kid Dracula è proprio uno stupidino kawaii diapositiva di Kid Dracula


La colonna sonora di questo Log è stata offerta dai Caravan Palace


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Mi raccomando, be gentle, siamo pianeti in una galassia lontana lontana.