Tonio e i gorilla (racconto)
Sapete perché non si può dare da mangiare alle scimmie? Perché secondo le loro regole, chi sta più in basso nella gerarchia del branco dá il suo cibo a chi sta più in alto come segno di rispetto. Ciò significa che se date una banana a un primate per scattarvi il selfie perfetto da mettere su Instagram, rischiate di diventare l’ultima ruota del carro di tutto il suo branco e di provocare intense e non-sempre-amichevoli reazioni. Quando il mio amico Tonio ha scoperto questa cosa, ha ragionato: se dare da mangiare a una scimmia ti mette sotto di lei, strapparle il cibo di mano ti trasformerà in un suo superiore. Così ha pensato bene di andare a rubare il cibo dalle mani di un primate. E non uno qualsiasi: ha scelto il gorilla. Un giorno, durante un viaggio in Ruanda, mentre era in corso un’escursione nella foresta, un gruppo di gorilla è passato sullo stesso sentiero dei turisti e Tonio ha strappato il cibo proprio dalle mani del silverback, il maschio dominate e capo indiscusso del branco. Con grande stupore dei presenti, non solo l’animale non si è offeso, ma ha anche afferrato con delicatezza il braccio di Tonio e l’ha invitato a proseguire il cammino con loro. Tonio non sta male con i gorilla: non lavora, non paga tasse o bollette, ha migliorato la sua muscolatura fisica e imparato a costruire giacigli di foglie. Segue una dieta esclusivamente vegana, come tutti nel branco, e ormai conosce a memoria ogni angolo della foresta. In quanto umano, coglie segni della presenza di trappole o bracconieri che i gorilla non sanno individuare e la cosa è molto apprezzata dal branco. Ha anche trovato una compagna: Uguga, la figlia primogenita del maschio dominate. Ha provato a portarla in Italia, per farla conoscere ai genitori. Ma alla dogana ha rischiato l’arresto per “traffico di animali esotici” e così non ha più ripetuto l’esperienza. Da quando sta con i gorilla, comunque, nessuno parla più di lui. I suoi avevano provato a convincerlo a tornare a casa inviando dei detective, che si sono persi nella giungla e sono stati rimpatriati dopo ricerche durate anche settimane. Tutti hanno dimenticato Tonio. Io no. Quando le cose al lavoro vanno bene e ho un po' di soldi, vado a trovarlo. Ci incontriamo in un punto turistico della foresta. Viene sempre solo e io gli porto una moka piena di caffè. Ha provato a insegnare l’arte del caffè ai gorilla, ma hanno le dita troppo grosse per tazze e manici. E comunque accendere un fuoco nella giungla è pericoloso. Tonio mi parla della foresta, di Uguga, degli incontri con gli altri branchi, dei bracconieri che riesce a scacciare, delle trappole disinnescate. Io non so che raccontargli perché la mia vita civile mi sembra molto più noiosa della sua. Ogni volta che torno a casa, il mio branco, la comunità umana, dice la sua: sto sprecando tempo e denaro, Tonio ormai non è più realmente umano, è un pazzo, uno che cerca attenzioni, uno che gioca a fare Tarzan. Penso che se ascoltassero solo metà dei suoi racconti della giungla cambierebbero idea… O forse no. Però magari smetterebbero di dirmi che è uno spreco di tempo andare a trovarlo. Oggi però è l’ultima volta che ci siamo salutati io e lui. Ne sono consapevole. Tonio è riuscito, con la sua presenza, a scoraggiare il bracconaggio a tal punto che la vita nella foresta è cresciuta a dismisura. Il branco ha deciso di spostarsi. Il silverback è troppo vecchio per difendere il territorio come si deve. Tonio ovviamente li seguirà e vederci non sarà più possibile. Per salutarmi è venuto insieme a Uguga che mi ha abbracciata. Anche lui mi ha abbracciato e ringraziato per essere rimasta sua amica. Non ci rivedremo più, ma a me va benissimo. So che è perché sta proseguendo il suo cammino e non perché abbiamo litigato. In un mondo dove tutte le strade sembrano occupate dagli altri, brutte, difficili o impossibili da seguire, Tonio è riuscito a trovare la sua e a percorrerla come voleva lui. E so che un giorno ci riuscirò anch’io
NOTE FINALI: Questa storia era nata come comica, ma riscrivendola in bella mi rendo conto che è molto malinconica, spero comunque di strapparvi almeno un sorriso. L’ho scritta per un “corso” di scrittura a cui partecipo (che più che un corso, è un momento di condivisione dal vivo dove io e altri appassionati ci mettiamo a scrivere sciocchezze e a parlare di libri davanti a un buon cappuccino) ma che avevo in mente da quando, grazie a un video su youtube, ho scoperto questa regola delle scimmie sulla condivisione del cibo. Ci tengo a specificare poi che: L’AUTRICE DI QUESTO RACCONTO SCONSIGLIA VIVAMENTE DI STRAPPARE LA FRUTTA DALLE MANI DI GORILLA E ALTRI PRIMATI, ONDE EVITARE UNA LORO REAZIONE VIOLENTA; QUESTO È UN RACCONTO DI FANTASIA, SE QUALCUNO DECIDE DI IMITARE L’APPROCCIO DI TONIO E NE PAGA LE CONSEGUENZE, L’AUTRICE DECLINA OGNI RESPONSABILITÁ.
Legenda: Racconto = Racconto di fantasia ( se vicino c'è “– fanfiction” : racconto di fantasia che utilizza personaggi creati da altri autori)
Opinione personale = espressione di un parere sul quale si può essere d'accordo oppure no a puro scopo di stimolo riflessivo
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