Perché?
Se uno decide di rivisitare il parco titoli del Game Boy nel 2025 non lo fa certo per caso: sicuramente è alla ricerca di qualcosa. Una full immersion nella nostalgia di un’epoca in cui si era bambini, magari, o la voglia di addentrarsi all’interno di un mondo che magari non si è vissuto: c’è sempre un motivo, più o meno chiaro forse, ma c’è.
Per quanto riguarda il sottoscritto, la spinta che mi ha definitivamente convinto a tornare a giocare con i titoli del Game Boy è stata la necessità di eliminare il rumore di fondo. Sono venticinque anni che gioco ai videogiochi e questo fa sì che io non sia esattamente in linea con le ultime tendenze dell’industria. Questo non significa che non mi piacciano le ultime novità in fatto di videogiochi: significa semplicemente che, a volte, le trovo estenuanti.
Non è solo il videogioco a essere estenuante. Il lavoro, la politica, gli impegni. Lo stress delle nostre vite quotidiane è perennemente oltre i livelli di guardia.
Avevo bisogno di un rifugio dall’orrore, diciamo. L’ho trovato nelle console della mia infanzia.
Rigiocando a determinati titoli, mi è tornata voglia di parlarne. Lo faccio qui, in modo assolutamente non tecnico.