Do a Powerbomb!
Può un fumetto che parla di un torneo di wrestling interdimensionale indetto da un negromante cercare di dare un senso alla vita e alla morte?
Può farlo alternando momenti di croccanti botte da orbi e di immenso casino di sangue e onomatopee sparatissime ad altri di silenziosa intimità e riflessione?
Sì, se a dirigere il tutto è Daniel Warren Johnson.
Superando se stesso nella follia mostrata nel precedente “Murder Falcon”, DWJ non rinuncia a regalarci nuovamente un meraviglioso contrasto di trame, personaggi e vignette totalmente fuori di testa e riflessioni profondissime, in un consolidato schema che si traduce anche stavolta in un fumetto che essere definito solo con una parola: estremo.
Tutto questo, dame e cavalieri, è “Do a Powerbomb!”
«Un sacco di gente pensa che nel wrestling conti il risultato. La fine...che è predeterminata. E allora perché guardarlo? Lo sappiamo tutti come va a finire. Alla fine, si muore. Il risultato lo sappiamo sempre. Penso che l'importante è la storia. Ogni persona ha una storia che merita di essere raccontata.»