L'Apocalisse secondo Akira Toryiama

Non credo che Akira Toriyama abbia bisogno di presentazioni. Il papà di Dragon Ball e del Dr. Slump è stato purtroppo recentemente protagonista di migliaia e migliaia di commiati per la sua prematura scomparsa (a tal proposito consiglio vivamente di recuperare il numero di aprile di Linus, ricco di contributi e approfondimenti sull'autore).

Tra le sue opere, Sand Land non è certamente la più famosa. Scritta intorno al cambio di millennio e riproposta in questi giorni da Star Comics in una doppia edizione (economica o di lusso), Sand Land è frutto del periodo post Dragon Ball dell'autore. Dopo la conclusione dell'opera che l'ha consacrato come uno dei mangaka più importanti della storia, Toryiama non ha più avuto né la voglia né la forza di cimentarsi in un'opera di ampio respiro, infatti Sand Land si conclude in un singolo volumetto.

Sand Land, il racconto delle avventure del principe dei demoni Beelzebub in un mondo post-apocalittico in cui è praticamente finita l'acqua, è un'opera sì derivativa (non a caso è conosciuta come il Mad Max di Toryiama), ma anche una preziosa occasione per apprezzare un Toryiama maturo, politico e a tratti anche serioso. Pur non rinunciando alle sue follie più tipiche, in quest'opera l'autore parla di argomenti come la crisi climatica e la corruzione nella politica e anche i personaggi si fanno più realistici, mossi da senso di giustizia e voglia di redenzione.

Dal lato artistico c'è poco da dire: il design dei personaggi e soprattutto dei veicoli fa come sempre scuola. Tutto è armonioso, pulito, misurato, inconfondibile e carismatico; credo che il tratto di Toryiama possa essere definito solo con una parola banale ma precisa: bello.

Sono sempre dell'avviso che Dragon Ball dovrebbe trovarsi sulle librerie di chiunque, soprattutto di chi ha apprezzato quel fenomeno generazionale che è stata la serie animata (non lo dirò mai abbastanza: il fumetto è mille volte meglio!), ma Sand Land ha dalla sua il fatto di essere un volume unico e di presentare un lato inedito di Akira Toryiama, nonché un'occasione micidiale per portare a casa con pochi soldi (e spazio!) una sua opera autoconclusiva.