Un uomo morto
Schiamazzi in lontananza
crepitìo radio
Accidenti, mascalzoni e sicofanti, ancora una volta il vostro Danny Catenaccio è vivo per miracolo! Qualcuno sarà perfino dispiaciuto dalla notizia, ma ho la pellaccia dura e non mi faccio ammazzare tanto facilmente! Anche stavolta è andata così, ho guardato la morte dritto negli occhi e ho detto: “Col piffero! Non è ancora arrivato il mio momento!”
Ricordate la storia della valigetta? Beh, nonostante le mie migliori intenzioni, ossia sgraffignare un po' di liquore a spese del più grande farabutto che questa città abbia mai conosciuto, il colpo al comizio del sindaco Carter si è trasformato in una grossa gatta da pelare. Una gatta rognosa che poteva anche ammazzarmi, con tutti i parassiti che nasconde tra i peli.
Forse non avrei dovuto tenervi sulle spine così a lungo, ma, finché la valigetta restava nelle mie mani, dirvi cosa c'era dentro equivaleva a un suicidio bello e buono. Dunque prendete nota, ladruncoli e predoni, la valigetta non è più con me. L'ho consegnata all'unica persona di cui ci si possa fidare in questa città marcia fino al midollo, e se pensate che vi dirò il suo nome, condannandola a una fine prematura, vi sbagliate di grosso.
E adesso quello che tutti stavate aspettando: cosa diavolo conteneva quella valigetta?
Dopo il furto, sono fuggito veloce come il vento. Non so se il militare che scortava il prezioso liquore del sindaco abbia capito qualcosa, ma comunque non sarebbe mai riuscito a raggiungermi col suo pachiderma di piombo e acciaio inox. Una corazzata blindata pesa decine di tonnellate e non è certo famosa per la sua velocità: è un veicolo progettato per resistere all'artiglieria pesante, alle bottiglie esplosive e perfino a un colpo di bazooka. Insomma, è facile da assaltare, ma quasi impossibile da espugnare, e questo i predoni del deserto l'hanno imparato a loro spese.
Metto qualche chilometro di distanza tra me e il luogo del crimine, parcheggio il furgone in una stazione di servizio abbandonata al confine con la West Enclosure e poi vado a controllare il bottino. Figuratevi la mia faccia quando sblocco la valigetta con la solita, prevedibile combinazione del sindaco Carter (“1111” da buon narcisista megalomane che se ne infischia della sicurezza propria e altrui) e mi ritrovo davanti a un milione di Corazze, banconote fresche di stampa raccolte in pratiche mazzette da diecimila.
Volete sapere se ho pensato di tenermele? Nemmeno per un secondo! Qui a Testudo, se qualcuno arricchisce all'improvviso, le possibilità sono soltanto due: o ha trovato un buon santo in paradiso, oppure ha tradito un pezzo grosso. E in entrambi i casi è un uomo morto.
La prima è una morte asintomatica, perché da fuori non si vede niente. Il tizio sembra felice e contento, ma chiunque abbia deciso di farlo arricchire adesso lo tiene in pugno. Con quei soldi ha comprato la sua vita e può costringerlo a fare tutto ciò che vuole. È così che i piccoli criminali di strada finiscono a commettere omicidi per i Bartolozzi o per le altre famiglie mafiose di Testudo. Qualche Corazza nel tuo conto in banca et voilà, non sei più un essere umano, ma un'arma. Un'arma capace di grandi cose, ma che probabilmente trascorrerà metà della sua vita in prigione.
La seconda, invece, è una morte letterale. Se hai rubato un milione di Corazze a qualcuno, quel qualcuno ti troverà e ti farà secco. Ed è per questo, signore e signori, che ho deciso di riportare il denaro al legittimo proprietario. Non al sindaco Carter, badate bene. Quello schifoso è un bugiardo e un assassino. Mi avrebbe accolto a braccia aperte e mi avrebbe fatto togliere di mezzo da qualche suo scagnozzo il giorno dopo, soltanto perché avevo ferito il suo ego smisurato e lo avevo sfidato rubando in casa sua.
No, ho deciso di rispedire i soldi al mittente originale, che fosse il signor Bartolozzi, un capobanda senza legge delle Enclosures, il Papa della chiesa alienista o perfino la Madre Superiora del Chiostro (che forse neanche esiste, se crediamo alle dicerie).
Chiunque fosse in debito con Carter, sarebbe stato felice di riavere i suoi soldi. Magari li avrebbe restituiti al sindaco scusandosi per il disagio, e tutto sarebbe finito lì. Con un po' di fortuna, insomma, avrei avuto salva la vita.
Ma prima bisognava scoprire di chi era quella valigetta. Non potevo mica bussare alla porta di un gangster qualunque dicendo: salve, per caso ha perso un milione di Corazze?
Ed è proprio per questo motivo che sono finito in una rissa al Bounty's Booty, il locale più malfamato di Testudo. Una rissa in cui, come vi ho detto, stavo per rimetterci la pelle. Ma per sapere come è andata, dovrete aspettare la prossima trasmissione. Per oggi vi saluto, mascalzoni e sicofanti di Testudo.
Crepitìo radio Fine della trasmissione