Un po' di sano jazz
riassunto delle puntate precedenti
“Posso dirti solo quello che ho detto a lei, Danny.”
Dalla voce del mio amico Biancaneve, capisco che vorrebbe fare di più per me. È la prima volta che a qualcuno sembra interessare davvero della mia vita. Certo, anche il mio socio Johnny Rumble ci tiene, ma soltanto perché sono una macchina da soldi. Senza di me, finirebbe a chiedere l'elemosina sui marciapiedi di New Ashburn.
“Mi sta bene, amico. Sono così disperato che seguirei qualsiasi pista”
“Qui a Testudo non esiste un registro delle corazzate. È l'ennesima trovata del sindaco Carter: se il conducente viene minacciato da una banda di predoni mentre attraversa il deserto con un carico di liquori, può sparare agli aggressori senza temere conseguenze, visto che nessuno saprà mai chi è stato. I predoni sono piuttosto vendicativi, non puoi ammazzare uno dei loro compagni e sperare di farla franca.”
“Una splendida notizia. E se il conducente sbaglia una consegna? Non dirmi che non è mai capitato!”
“In questo caso puoi fare rapporto direttamente alla compagnia dei trasporti. Ogni corazzata corrisponde a un codice sull'etichetta dei pacchi che trasporta.”
Guardo la mia valigetta, sconsolato. Non c'è nessun codice impresso là sopra. Neanche l'ombra di un'etichetta. Evidentemente si trattava di un carico segreto. Ho rubato l'unica valigetta senza un codice identificativo. Ce n'erano altre identiche e probabilmente ciascuna di loro aveva un'etichetta. Se avessi preso una di quelle, adesso me la starei spassando con una bella bottiglia di whiskey d'importazione sul tavolo e parecchie banconote nelle tasche, invece... Ehi, un momento! Forse conosco qualcuno che può recuperare il codice per me.
“Ce l'hai un telefono?” Domando a Biancaneve. Non c'è un momento da perdere. Ormai è quasi il tramonto, ma il sindaco Carter è sempre stato un oratore logorroico. Se il convegno elettorale è ancora in corso, il mio socio Johnny Rumble non avrà problemi a controllare le altre valigette.
“E cosa diavolo devi farci? Il codice della tua corazzata è scritto qua.”
Mi consegna un pezzo di eco-plastica unticcio, su cui ha scarabocchiato una sequenza di dieci numeri. Sgrano gli occhi. Non ho ancora afferrato fino in fondo quello che sta succedendo.
Aspettate, mascalzoni e sicofanti all'ascolto! Pensateci un momento, prima di giudicarmi. In genere sono più sveglio di così, ma l'angoscia mi ha annebbiato la mente. A voi non capita mai? Non siete mai stati così agitati da perdere di vista il quadro generale della situazione?
“Come fai ad averlo?” La risposta alla mia domanda è ovvia, ma non ho ancora fatto due più due.
“Me lo ha dato la donna. Hai presente la tizia con il tailleur di cui ti ho parlato dieci secondi fa?”
Perfetto. Adesso il detective Biancaneve pensa che io sia un idiota. Quando gli chiedo se possiamo contattare la compagnia di trasporti, mi guarda con un sorrisetto furbesco. “Già fatto,” mi dice. “Insieme a quella donna, ricordi? La tizia con il tailleur di cui ti...”
“Smettila di prendermi in giro,” sbotto, perdendo la pazienza e battendo il pugno sulla sua scrivania. Il legno marcio cede sotto la forza del colpo e una crepa gigantesca si apre sul piano del mobile. Maledizione. Devo imparare a controllarmi. In fin dei conti, Biancaneve sta solo cercando di aiutarmi.
“Hai ragione, hai ragione. Colpa mia,” dice lui, ma lo vedo guardare accigliato la spaccatura sulla superficie della scrivania. “Ecco qua,” aggiunge poi, consegnandomi un altro foglio, su cui ha scritto un elenco di località cittadine.
Maggie's Brews – South Testudo Rivendita di liquori “Liquid Cool” – New Ashburn Larousse Store – Grand Boulevard Convegno elettorale Carter – The Valley Emporio Prime Time – Royal Park Ranucci Jazz Club – Lakeview
“È la lista delle consegne che la corazzata avrebbe dovuto effettuare,” mi spiega Biancaneve. “L'azienda le ha consigliato di controllare se c'è stato uno scambio, mentre loro interrogano il conducente che...”
”...che non ammetterà mai di essersi fatto soffiare una valigetta da sotto il naso,” dico io, completando la frase. Va bene, vado a dare un'occhiata in questi posti.”
“Se fossi in te, comincerei dall'ultimo,” mi dice Biancaneve, infilando la mano in un cassetto ed estraendone qualcosa di scintillante. “La donna in questione è la nuova fidanzata di Ranucci. Lei si è guadata bene dal dirmelo, ma il jazz non mi dispiace, lo sai, e non ci sono molti club in città dove è concesso suonarlo. Li ho visti insieme a un concerto, in atteggiamenti che lasciavano poco spazio all'immaginazione, se capisci cosa intendo.”
“Ti ringrazio, vecchio mio.” Mi avvicino per salutarlo, promettendogli di ripagare il danno che ho fatto alla scrivania. Quando gli stringo la mano, sento qualcosa di duro premere contro il mio palmo. “Portati questa. Ranucci è una carogna della peggior specie.”
Abbasso lo sguardo e mi ritrovo a impugnare una minuscola pistola snug nose. Era da un bel pezzo che non maneggiavo uno strumento come quello. Uno strumento adatto per fare un po' di sano jazz.