capetaun

Visto che sono piena di app che mi fanno le statistichine, poi in un certo modo mi sento in dovere di estrapolarne qualcosa che sia quanto meno leggibile e che non siano solo numerini che salgono. Però se per una volta riesco a consigliarti qualcosa che mi è piaciuto particolarmente e che potrebbe darci spunto di discussione, sarò soddisfatta.
Quindi via con il carosello, non giudicare pliz che poi piango.

Filmz

Dopo anni in cui la mia ossessione per le stat e un probabile DOC che mi insegue da sempre senza tregua, soprattutto per quanto riguarda il cinema, quest'anno sono soddisfatta per due cose: 1. aver guardato film in modo rilassato e senza inseguire le ultime uscite, complice anche il fatto che mi sono rimossa da diverse piattaforme streaming a pagamento (perché pagare Netflix quando RaiPlay ha così tanta roba a disposizione?) 2. aver raggiunto il mio obiettivo iniziale di guardare più film italiani rispetto al passato e soprattutto rispetto ai film statunitensi.
Tra i film che ho amato di più che sono usciti quest'anno, la maggior parte li ho visti al cinema e due di questi sono italiani (e diretti da donne, perché quando mai è successa una cosa così?). Ovviamente La Chimera di Rohrwacher e C'è ancora domani di Cortellesi stanno lì sul podio, complice quanto sono sottona per la prima e quanto sia facile entrarmi negli occhi e farci uscire litri di lacrime per la seconda, però dai, quanto è stato bello l'autunno 2023 al cinema? Poi Spiderman Across the Spider-verse che è sempre una delizia, ma non si becca il premio per film più riguardato dell'anno come il suo predecessore. Perché onestamente da quando è uscito il video musicale per The Record di boygenius diretto da Kristen Stewart ho perso il conto di quante volte l'ho guardato con gli occhioni così e la voglia di limonare fare amicizia con le tre cantanti e la regista.
Poi già che ci siamo con i corti e con il tubo non ti preoccupare che tutti i link che ho messo portano a Invidious, ogni cosa che fa Victoria Vincent finisce sempre tra le mie cose preferite e infatti abbiamo avuto all'inizio dell'anno Nothing to Hide e ora sono qua che aspetto le prossime cose come farei con la seconda venuta di GC. E poi, tra le solite cosine che la scuola di animazione Gobelins fa uscire, la migliore del 23 è The Name di Alexander Aguilar, grazie per le lacrime.
Nota di merito per: il film di Colapesce e Di Martino La Primavera della mia Vita che giuro non mi aspettavo una cosa così; Romantiche di Pilar Fogliati che con un titolo del genere mai l'avrei visto e invece per fortuna che le ho dato una chance; Disco Boy di Giacomo Abruzzese e Rotting In the Sun di Sebastian Silva per la sezione cose pretenziose che si possono vedere solo su Mubi; Nimona di Quane e Bruno dalla mente di ND Stevenson che ha un posticino fisso nel mio cuore.
Film peggiore del 2023 Anatar, parodia tutta italiana della saga più costosa del mondo, così brutto che neanche ve lo consiglio per farsi risate alle spalle di chi l'ha fatto. Però c'è da dire che la regia è di Alan Smithee, ovvero uno pseudonimo usato da chi disconosce le proprie opere, neanche posso dire al regista di farsi un esame di coscienza perché già l'ha fatto. Wow.

Tra le cose vecchie che ho recuperato, quelle che mi han reso più felice di aver dedicato attenzione al cinema italiano sono state la filmografia di Rohrwacher e soprattutto Lazzaro Felice non smetterò mai di dire quanto è capolavoro, A Bigger Splash che allora guarda che forse Guadagnino non mi fa così schifo (e invece sì, mi fa molto schifo e me l'ha dimostrato col suo ultimo), Palombella Rossa e Indagine su un Cittadino al di sopra di ogni Sospetto che mi han dato una sgrullata politica in un periodo in cui ne ho molto bisogno, Game of the Year per un bel documentario che aspettavo da molto.
Come serie ho visto, boh, mezza roba nuova forse, ma neanche me la ricordo quindi figurati. La cosa migliore e quella di cui non si può non parlare è il finale di The Owl House e il grosso vaffanculo che ha dato Dana Terrace alla Disney. Occhi a cuoricino, se li vedi in mezzo alle lacrime, perché che conclusione degna di una serie così. Bello bello, daccene ancora Dana, qualsiasi cosa, un fumetto, un disegnino, una fanfiction, qualcosa please.

Libri e Fanfiction

tutti i link portano alla pagina di Lore relativa o al sito del dove leggere direttamente

Non è andata malaccio, onestamente. Ho avuto annate migliori, ma era da un po' che non mi perdevo in un libro come mi è successo con La Città dei Libri Sognanti di Walter Moers. Prolisso e pesante nelle descrizioni, ma con una storia imprevedibile in ogni direzione che prende (e ne prende tante), ma soprattutto con un sentimento anticapitalista mica da ridere. Bello soprattutto che il target sia giovane, buttalo in pasto allɜ cuginettɜ che così crescono odiando il sistema capitalistico al punto giusto. Il libro migliore che ho letto quest'anno è però Babel di R. F. Kuang e posso dirlo senza ancora averlo finito. Un romanzo che parla di outsider che entrano in una scuola prestigiosa dove si fanno magie in Inghilterra. Però ecco, chiaramente antirazzista, ferocemente anticolonialista e delicatamente queer, è quello che ci meritiamo dopo aver sopportato i deliri di Tu Sai Chi. E soprattutto parla di lingue traduzioni e etimologie, proprio la mia tinozza dove sguazzo allegramente. Poi che volume incredibile che gli han fatto.

Per il compleanno, amichett3 mi hanno regalato un abbonamento ad APRI ovvero un progetto di racconti per corrispondenza. Me ne sono arrivati due finora, uno di Fabrizio Venerandi a tema videogiochi e labirinti, l'altro di Johnny Faina corollario del podcast di cui ti parlerò più sotto. Progetto geniale, un raccontino veloce da leggere ma con livelli che si sovrappongono e con supporti differenti che fan la differenza.

Come ogni anno invece la lista di Fanfiction è lunghissima, ormai ufficialmente in dipendenza da tagghini di Archive of Our Own e dalla botta di adrenalina quando scopro che una ship che mi piace ha una lista lunghissima di lavori dedicati pronti da leggere. Ahhh non mi salvate che ci sto bene qua. Ti metto solo cose complete, perché anche se ho nella manica racconti splendidi, non sono così cattiva da consigliare cose che poi magari non verranno mai finite, conosco la sofferenza e non voglio moltiplicarla. Robe vecchie, robe nuove, ship che piacciono solo a me, autorɜ super conosciutɜ. Supercorp The Bachelorette AU ispirato da Supergirl che è la seconda serie che più al mondo avrebbe giovato dal rendere queer le protagoniste. Lena e Kara, una Luthor e una kriptoniana, praticamente una ship creata in paradiso. In questo racconto in particolare Lena è la produttrice di The Bachelorette, mentre Kara è la concorrente (la tronista praticamente) che deve scegliere tra diversi uomini con cui uscire. Sarebbe davvero un peccato se iniziasse a innamorarsi di una donna (ʘ ͜ʖ ʘ) Frozen come se fosse una vicenda storica da ricostruire tramite fonti perdute, vista attraverso articoli accademici, notizie dei giornali, post su blog vari e recensioni di film che fanno whitewashing. Penso che su Ao3 non ho mai letto una cosa formattata con così tanta cura e con un metodo di narrazione così inusuale. SwanQueen da Once Upon a Time ovvero la prima serie che più al mondo avrebbe dovuto fare una virata verso una trama saffica. La Regina Cattiva di Biancaneve e la figlia di Biancaneve che è anche la persona destinata a sconfiggere la regina. Già perfette una per l'altra (hai per caso notato quanto adoro il trope Enemies to Lover?), aggiungici anche il fatto che hanno un figlio in comune e BAM ship perfetta. Maledetta eteronormatività. Comunque, questa ff è tutta dal punto di vista di David e segue abbastanza il canon aggiungendo del buon pining reciproco. La scena in cui Regina si rende conto di essere innamorata e va a piangere da David è una delle cose più belle che ho mai letto. Coalitiongirl, l'autrice, si conferma la migliore scrittrice di F/F sull'intero sito. Persephone e Hades dal videogioco di Supergiant e, vorrei dire, tra i tag c'è Aggressive Gardening quindi già si capisce che è un capolavoro. Fangrai ovvero la cosa migliore saltata fuori da quella schifezza di Final Fantasy XIII. Alternate Universe in cui Lightning aggiusta robottoni tipo Zoid che Fang usa per fare a botte con altri robottoni. Smut ensues.

Fumetti e Webcomic

Ho finalmente letto The Tipping Point, bella raccolta di racconti a fumetti di vari autori tra cui Urasawa, Matsumoto, Vivés. Mi sono stupita di brutto di un fumettino minuscolo su Silver Surfer, Ritorno a Casa. Ho recuperato capolavori come Corpicino di Tuono Pettinato e Domu di Otomo. Ho deciso che la mia coppia saffica del momento è Poison Ivy e Harley Quinn nella versione a fumetti della serie animata, perché con The Eat Bang Kill Tour non c'era storia per nessun'altra.

Grazie a un thread di Ottobre su Livello Segreto, ho scoperto webcomic di cui non avevo mai sentito parlare e che mi hanno fatto mega reinnamorare del formato. Fairmeadow di KP, che parla di una comune di pacifistɜ che vive ai margini di un modno fantasy in guerra e di una soldatessa che cerca di imparare a viverci. Bel disegno, storie personali profonde, design dei personaggi che non mi convinceva troppo all'inizio ma ora ci sono abituata forse, siamo a più di 150 pagine e c'è un intero mondo interiore ancora da approcciare ed esplorare. Paradise di NeonJawBone, una storia buddy cop con due agenti superumane con le proporzioni tutte sbagliate ed esagerate che a me giuro mi fa impazzire come stile. Fa straridere, è stragay, a un anno di distanza tra il primo capitolo e l'ultimo uscito si vede già una crescita fuori di testa e non vedo l'ora che torni ad essere aggiornato. Raruurien di Ann Maulina parla di una famiglia, madre e due figli piccoli, che devono adattarsi alla vita in un villaggio sperduto in seguito alla scomparsa del padre e alla perdita di memoria del figlio minore. Tra i tre wecomic, è probabilmente il più bello e classico in quanto a stile, la storia piena di feels e un mondo appena accennato ma che intriga già parecchio. Ho un sacco di altre cose in lista da leggere, ma già è una sofferenza aspettare che esca ogni nuovo episodio ogni settimana (si spera). Mi limito a una manciata di appuntamenti settimanali se no sarei sempre lì a refreshare l'app dei feed.

Edit mi sono dimenticata di aggiungere due delle cose più belle che ho letto quest'anno, ma essendo concluse non sto seguendo come le altre quindi mi ci è voluto un po' per ricordarmele. Deeply Dave e Spores. Magnifici.

Videogiochi e Puzzle Game

Ho giocato a poche cose uscite quest'anno, perché ormai #BacklogPass è la filosofia che regna nella mia vita videoludica. Mi sono concessa The Legend of Zelda: Tears of The Kingdom, bellissimo splendido magnifico, ma non l'ho ancora finito perché sono scarsa nei combattimenti che davvero non hai idea. Scroccando Netflix ho giocato a Storyteller su mobile ed è un giochino niente male. Gratis su Itch.io e solo se non ti dan fastidio gli stereogrammi, ho trovato questo giochino minuscolo ma fatto con una cura insensata: Stereogram da giocare con gli occhi incrociati per creare un effetto 3d e riuscire a saltare sulle piattaforme con un quadratino che deve riuscire a riunire la realtà spaccata in due.
Invece tra le cose che ho recuperato e che meritano una menzione, ti mega consiglio: The Past Within della serie Rusty Lake, cooperativo horrorino da giocare su due schermi, geniale e intrigante; Dicey Dungeons che funziona benissimo come gioco sul cellulare e probabilmente la cosa migliore che abbia mai giocato da mobile; Kentucky Route Zero che per la quantità di testo potrei contarlo pure come un romanzo.
Tra i puzzle game online che ho giocato di più, nemmeno a pensarci sono Worldle, perché ho scoperto di essere bravissima a riconoscere le forme degli stati e flexo di brutto, e Redattolo in cui bisogna trovare il titolo di una pagina Wikipedia con tutte le parole censurate, che per mesi è stata la prima attività a distanza tra me e moroso. Relationship: saved by Wikipedia.

Giochi da Tavolo e di Carte

link alla pagina di BoardgameGeek

Ho giocato uno strasacco, in compagnia, in coppia, da sola, online, di persona, tantissimo davvero. Quasi 100 giochi e quasi 200 partite (probabile che in questi giorni tocchiamo la cifra tonda. Di queste tantissime partite, purtroppo ce ne sono un sacco fatte giocando a Carcassonne, gioco che ho iniziato ad odiare perché divento troppo competitiva e potrei rovinare i miei rapporti famigliari continuando a giocarci (sì, questo è un appello che sto facendo soprattutto a mia sorella e al suo fidanzato). Ho continuato le campagne di The Crew, di T.I.M.E. Stories e di Gloomhaven, quest'ultimo in digitale perché non ho abbastanza spazio per intavolarlo così spesso.
Ho consumato una quantità infinita di avventure della serie Unlock!, escape room in versione mazzo di carte con un'app per giocarci, che tra alti e bassi resta sempre una cosa molto figa da giocare. Tra gli altri, di cui ho tendenzialmente giocato una partita estremamente impegnativa e combattuta, ti consiglio: Lords of Xidit ambientato nello stesso universo di Seasons, in cui le mosse da fare devono essere preparate con 6 turni di anticipo; Oh My Goods un engine builder, ovvero il modo più semplice di vincere è cercare di creare una catena produttiva efficiente, che usa le carte di cui è composto in 3 modi diversi ed è così pratico usare così i componenti; Tóncc uno strategico astratto fatto a mano che ha un'eleganza che non potevo aspettarmi nel momento in cui alla festa della castagna mi sono seduta a un tavolino con il designer del gioco; Yellow & Yangtze brutalissimo tile placement in cui far scoppiare una guerra potrebbe essere significare la fine di un'amicizia; Reload, battle royale cattivissimo con un sistema di punti decisamente inusuale che purtroppo giocato in digitale non penso renda al 100%.

Boh, vorrei raccontarteli tutti i giochi che ho giocato, me ne sono piaciuti troppi, ma poi temo di annoiare. Se ti interessa, ho il listone qua sul cellulare e posso dirti esattamente di ognuno perché si merita qualche ora del tuo tempo.

Musica

link a Bandcamp

Poca musica quest'anno e soprattutto sempre la stessa a ripetizione.
Come già detto sopra, boygenius mi hanno fatto impazzire e, se mai mi hai incrociato in giro per Bergamo in bicicletta, sicuramente mi hai sentito cantare The Record. Ho pianto, ho cantato e urlato insieme a loro, mi sono rispaccata le mani sulla chitarra, ci ho pure scritto una fanfiction. Ogni settimana con una fissa nuova tra i pezzi, non so nemmeno scegliere quello migliore, ma Leonard Cohen, l'ottava traccia, forse mi ha segnato di più tra tutte.
Poi senza dire nulla, Sufjan Stevens ha buttato fuori quel capolavoro di Javelin, intimo e straziante in una maniera che mi ha fatto quasi sentire di troppo in mezzo a un lutto personale. My Red Little Fox posso farti ascoltare per darti un'idea del dolore di cui è pervaso questo album. Abbastanza atteso e forse anche un po' deludente, l'ultimo album di Jenny Owen Youngs Avalanche ha comunque delle cose che colpiscono nel punto giusto, tra cui Knife Went In e Next Time Around. Mi sono persa tante cose sicuramente, ma Oneohtrix Point Never è rispuntato fuori dal mio passato remoto lanciandomi addosso Again e questa era una di quelle cose che non potevo non ascoltare immediatamente.

Podcast

link a Spreaker o alla pagina ufficiale

Io lo so che parlo sempre di ləi quando si tratta di podcast, ma Jonathan Zenti picchia sempre fuori delle cose enormi, come quest'anno Estadeli che non mi importa se è stato un esperimento per tentare cose nuove in futuro, mi ha accompagnato durante tutto agosto parlandomi di cose che non mi interessavano (tipo drammi virali su altre piattaforme, notizie fugaci sui notiziari, in generale discussioni che erano già state trattate ma che ancora non mi avevano toccato), ma costringendomi a riflessioni non banali. Ora aspetto trepidamente i progetti per il 2024. Unwell è un radiodramma, quindi raccontato solo tramite i dialoghi che avvengono tra l3 personagg3, come ai vecchi tempo d'oro della radio. È la storia di una donna che torna dalla madre per accudirla nella pensione dove questa lavora, trovandoci desolazione provinciale, cospirazioni e fantasmi. Recitato da dio, con personagg3 memorabili e con colpi di scena che mi hanno costretto ad ascoltare tutta la prima stagione più di una volta per quanto erano costruiti bene. Piuttosto simile (come mai, mi chiedo, la provincia sta ricevendo tutte queste attenzioni da parte di chi scrive storie dell'orrore?) ho scoperto solo questo mese, grazie a un numero di APRI (di cui sopra), un podcast italiano dal bellissimo nome C'è vita nel Grande Nulla Agricolo?. Il Triangolo delle Bermuda della Bassa Padana, occupato dalla Subsidenza, ovvero una zona paludosa impossibile da bonificare e da oltrepassare, dove succedono cose incredibili che vengono raccontate in un programma radio da Johnny Faina. Mixato da dio, terrificante e così realistico nella sua fantasia, prende a piene mani dall'americanissimo Welcome to Night Vale e da Jeff Vandermeer, le vibes delle prime puntate mi han fatto venire voglia di rileggere la Trilogia dell'Area X. Che bello finalmente scoprire un podcast italiano come avrei voluto farne io (se solo fossi in grado di scrivere storie avvincenti e trovare gente che sa fare il suono così bene).

Conclusioni

Rileggo e mi rendo conto che a volte ho diligentemente dilungato il discorso e a volte mi sono stringata super, mi auguro in ogni caso che ti abbia lasciato qualche spunto o qualche curiosità. Probabilmente la formattazione non sarà perfetta, è la prima volta che uso Markdown per un testo così lungo. Inoltre ho riletto fino a un certo punto e poi mi sono persa, sono colpevole di tutti gli errori.

Grazie per aver letto fino a qua, o per avere spizzicato i paragrafi che ti interessavano e poi aver letto qua, o per aver letto solo le conclusioni o per aver aperto e non aver poi letto nulla (in quel caso non lo saprai ma ti ringrazio lo stesso)

CW: riferimenti generici a molestie su minori e omolesbobitransfobia; slur

Grooming è il nome con cui l'etologia descrive quella pratica animale per cui membri dello stesso gruppo sociale si prendono cura l'un l'altro, tipo spulciandosi la pelliccia, per mantenere i rapporti sociali e la gerarchia del gruppo. Poi a un certo punto grooming è diventato l'approccio su internet di minori con lo scopo di portare avanti molestie, quello da cui dall'inizio di internet tutt3 vengono mess3 in guardia: “non parlare con l3 sconosciut3 su internet, non sai mai cosa vogliano da te o chi siano in realtà”, quella roba lì. Io però questa parola l'ho scoperta tardi, pochi anni fa, se non mesi. Perché bazzicare per la parte queer dell'internet significa che a un certo punto scopri che il binomio (fasullo e portato avanti nonostante qualsiasi prova contraria apposta per danneggiare la comunità) “omosessuale/pedofilə” ha portato la destra bigotta ad accusare tutt3 noi di fare grooming all3 bambin3. “Non toccate i bambini” ci urlano ad ogni occasione, poi vai a vedere i dati e scopri che le percentuali di chi va a toccare l3 bambin3 non sono proprio a loro favore. Eppure mentre sono a lavorare alle medie, guardo le relazioni educative che ho sviluppato nel giro di un anno e riprendo in mano il concetto etologico di grooming. Guardo A che va in terza media e l'anno prossimo spero potrà lasciarsi alle spalle tutto il bullismo che ha ricevuto in questi anni. È una ragazza timida, ha solo I come amica e quando le guardi capisci subito che sono le outcast della scuola. Leggono manga durante tutta la pausa mensa e riescono a scoprire i posti in cui fa più fresco del giardino. Guardacaso sono anche quelli più nascosti dagli occhi di chi invece gioca a calcio nel campetto o di chi si siede sulle panchine al sole per squadrare l'intero spazio condiviso. Da qualche settimana A ha iniziato ad approcciarmi timidamente. Io la conoscevo già, una quantità senza senso di educatori ed educatrici le ha fatto outing giusto per fare gossip alla fine del servizio “Oh, ma non sapete cosa è venuta a dirmi A oggi” senza capire quanto sia orrendo tradire così la fiducia di unə adolescente in questo modo. Poi anche lei mi ha conosciuta, a partire da un episodio in cui mi sono divertita a discutere di politica con un suo compagno di classe. “Una società conservatrice è la più stabile e augurabile che esista” “Ah bello mio, tu dici questo perché sei un uomo, bianco, probabilmente etero e cisgender e per di più ricco” a quel punto della discussione A ha alzato le antenne e ha seguito tutta la discussione guardandomi con gli occhi giganti di chi ha capito un layer in più del discorso. Da quel giorno mi saluta da lontanissimo “Ciao Letizia, come stai?” seguito da una sequenza di domande random: se le tengo il libro per favore (un titolo a caso, vero A?! La Canzone Di Achille, che poteva anche darmi una bandiera arcobaleno e sarebbe stata meno sottile in quel che voleva comunicarmi); dove ho passato le mie gite delle medie; se le sta bene il nuovo taglio; che fumetti le posso consigliare... Guardo A e non posso fare a meno di considerarmi una protettrice di questa ragazzina, arrivo al lavoro e non vedo l'ora che arrivi a salutarmi e a trovare una scusa per chiedermi altri libri, altre storie, altra musica. Sono l'unica persona in questa scuola che è apertamente queer, ne faccio una parte fondante della mia opera educativa su quest3 pargol3, che non hanno idea che ci sono persone che le parole frocio e trans che loro usano come insulto se le prendono addosso e ne fanno un motivo di orgoglio. È questo che voglio essere al momento: la dimostrazione che esistono persone queer anche nella vita reale, che sono una persona normale, discretamente simpatica e di cui si possono fidare. Ma non solo, per A (e per chi altro in quella scuola scoprirà di non essere eterosessuale o cisgender) voglio essere un riferimento e un esempio, faccio in modo di esserlo il più possibile, per dimostrarle che essere queer e orgogliosə è la strada che la aspetta. Mi piace questo ruolo che mi sta dando, mi fa sentire, egoisticamente, importante e necessaria, ma soprattutto penso a quando avevo la sua età e nessunə tra le persone che conoscevo era così dispostə a parlarmi di sessualità e di genere al di là dello standard. Sarebbe bello poter ritrovare il senso etologico della parola grooming. Mi sento un po' come una capobranco. Mi occupo della cucciola e la proteggo quanto posso, prima che possa davvero trovare il suo ruolo nella società. Non la sto traviando e convincendo di essere queer, le sto dando mezzi per muoversi meglio nella consapevolezza di esserlo. La sto coccolando e le sto raccontando una versione di me più forte di quella reale probabilmente. Mi prendo cura di A come se facesse parte della mia famiglia e con un'attenzione in più. Per lei, per me e per la mia famiglia queer.

Edit: dopo qualche settimana c'è stato il Pride di Bergamo. Riguardando le foto sui social ho scoperto che A era lì, con in mano lo striscione più grande di tutti ad aprire la parata. Mi dispiace non averla vista di persona, non averla abbracciata, ma che emozione, che pianto.

Mi stupisco sempre di come mi ritrovi ad avere del lavoro in mano senza aver fatto nulla mai per cercarlo. Mai mandato un curriculum, mai cercato di contattare per prima cioé sì ma mi han sempre detto picche in quei casi. Non ho nemmeno studiato nulla per fare l'educatrice.

Ora, troppo facile quando il mio è uno dei lavori più sottopagati che mi vengono in mente. Tengo conto del fatto che io di contratti nazionali del lavoro non ne so una clava, tutto quello che segue è una cosa che ho indotto solo lavorando Il confronto con lə insegnanti è un po' impietoso, quando un contratto mio per una cooperativa mi impone 40 ore settimanali a circa 1300 al mese, rispetto alle insegnanti che guadagnano lo stesso ma con un tempo pieno di 24 ore settimanali. Lavorare con bambinə è estenuante e 24 ore sono abbastanza per voler morire sul letto la sera e tutti i weekend, perché allora da educatrice non ho diritto a una giornata più breve? Non solo. Se lavoro a scuola non ho il pasto incluso, non ho il parcheggio e tendenzialmente la gerarchia scolastica mi mette appena sotto il ruolo dellə bidellə con tutto il bene del mondo per un lavoro che pure ho fatto, ma che non è la stessa cosa.

Il risultato qual è? Che tutte le persone migliori che conosco che fanno il mio stesso lavoro scappano perché la paga non è abbastanza per convincere nessunə a star lì. Alla fine restano solo persone che questo lavoro non sanno farlo, che creano più disagio che altro, che non aiutano lə bambinə e che riempiono la categoria di storie assurde.

Enter me, she says in parantheses. Esco dal liceo che non so cosa voglio fare, forse voglio tradurre in un mondo prima delle translation machine lol e inizio con un lavoretto estivo, poi tutto l'anno incastrandolo con università e supplenze, correndo in bici tra una scuola e l'altra. A un certo punto non so bene quando, mi rendo conto di essere brava. Brava che me lo dicono tuttə e soprattutto che mi rendo conto che lavorando così sto facendo quello che per me è il lavoro più importante del mondo.

Per tutti i mali della società moderna, se devo andare a trovare una soluzione la trovo sempre qua: a scuola, nel mio ruolo di educatrice. Che non è il ruolo dell'insegnante che dà nozioni e giudizi anche se ci sono tantə insegnanti bravə che sanno fare anche altro oltre a questo, ma è un ruolo ben specifico che serve solo ad educare, ad insegnare a relazionarsi con sé stessə, con la famiglia e con lə coetaneə. Ogni tanto insegno a giocare, ogni tanto a litigare; sono stata il ricettacolo di confessioni pesanti e di coming out di varia natura; ho fatto da tramite con le famiglie quando lə ragazzə non sapevano più che pesci pigliare. Mi pare che la lotta all'egoismo, al machismo, all'indifferenza debba partire da qua.

Ma con quali strumenti se le persone che possono farlo meglio scappano in cerca di uno stipendio decente?