Il rientro a Torino

Il trauma da rientro dalle vacanze lo vivono tutti ma quelli che tornano a Torino dopo essere stati in Svizzera e Germania lo vivono un po' di più. Torino –> Losanna –> Berna –> Friburgo e poi Torino.

Non ci sono merde di cane sui marciapiedi. Ok, cani se ne vedono molti meno, ma evidentemente i padroni sono tutti estremamente educati. Tutto comunica una sensazione di pulizia, dai bagni pubblici alle panchine. Il centro città è popolato da pedoni, biciclette, monopattini e mezzi pubblici: LE AUTOMOBILI NON CI SONO.

Posso capire che in passato le amministrazioni che si sono succedute abbiano favorito il trasporto privato su quattro ruote trascurando tutto il resto: Torino era la città dell'auto e l'industria automobilistica dava da mangiare a decine di migliaia di famiglie. Ma adesso che Torino è la capitale del nulla qualche sforzo per pulire l'aria e rendere la città leggermente più vivibile si potrebbe pure fare.

In compenso gli italiani hanno un senso dell'umorismo molto sviluppato rispetto a svizzeri e tedeschi e si spiega facilmente il perché, basta pensare ad una delle scene più comiche della cinematografia mondiale, quella dove Fantozzi prende l'autobus al volo: all'estero non fa ridere, non la capiscono, perché gli autobus passano regolarmente e non sono mai strapieni. Gli italiani hanno sviluppato un forte senso dell'ironia per sopravvivere al proprio paese, peccato che a Torino ci siano i torinesi, i più tristi-riservati-mogi-seriosi-con-la-scopa-nel tra gli italiani.

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