Una riflessione dopo il tg

In queste ultime settimane di Agosto mi sono spesso imbattuto nei notiziari TV. É un evento straordinario perché di solito mi tengo ben distante dai canali tradizionali di informazione. Capita, però, quando sono fuori casa, di assistere ai tg di vari canali sia istituzionali che periferici. Dico il vero vero: mi viene una forte angoscia ogni volta.

Innanzi tutto, hanno cambiato il format del tg1. Ora passano notizie stupide anche in prima pagina come il combattimento Elon vs Zuck, Elodie che va a Viva Radio2 e i trend virali su TikTok. Cioè, io posso capire che bisogna spingere le nuove generazioni a guardare il Tg1, ma che cosa ne sarà della tradizione tribale dietro il primo canale, quello che vedi solo se vuoi farti del male?

Dopo il tg mi è capitato lo spot di Milly Carlucci che sopra un tetto in CGI, vestita da Catwoman dell’autogrill, guarda tra le nuvole il bat segnale di Ballando sotto le stelle (con tanto di main theme di Batman). Addio Rai1, una volta eri il canale boomer per eccellenza, adesso i tuoi telegiornali parlano delle ciappe rifatte delle modelle su Instagram.

Che poi in generale, chi della Gen Z guarda la TV ancora?!

Già lo sento il direttore di Rai1:“Ma non vi sta mai bene niente nnè!” a cui rispondo sereno: “Compa’ no. Non mi sta bene, voglio vedere Rai1 solo quando ho voglia di ammattonarmi i maroni con la roba seria. Voglio avere la certezza che quello che vedo là è puro boomerism, così posso sentirmi giovane e intavolare discussioni con i parenti su quanto siano schiavi delle comunicazioni dello Stato.”

Invece adesso è tutto un po’ confuso, non è né pane raffermo né pane integrale con poco sale già affettato. Fa incazzare i boomer che si sentono defraudati della loro fonte di informazione e intrattenimento principale (perfino Montalbano gli hanno ringiovanito, poracci) e fa incazzare i giovani perché vedono strumentalizzate le proprie passioni e tendenze come un'esca attaccata a una canna fatta coi Mikado e la bandiera dei fasci.

Mi chiedo chi se la sia sparata la canna magica quando hanno approvato questi cambiamenti. Però boh, ormai è andata e perfino Wired ci ha tirato su un’inchiesta… Wired… Mi fa venire in mente un campione di apnea quando tocca il fondo e inizia l’emersione. A te il compito di capire chi sia chi anche perché io non so nuotare e già il pensiero mi mette un po’ di ansietta.

Bambino campione di scacchi intervistato dal Tg1
Muovo il memino in C4, scacco.

Personalmente non mi innervosisco più nemmeno per le notizie raccontate in modo palesemente partitico, l’America best, i migranti sono il male, il ponte sullo stretto must have... Non mi arrabbio quando cercano di indicare l’Oriente come l’origine di tutti i mali o le persone non binarie come demoni che adescano bambini fuori dalle scuole. L’unica cosa che mi innervosisce forse è vedere che le persone ci credono. Quello mi tocca i nervi. A te?

Non tutti hanno le nozioni, pazienza o voglia di andare a fare una bella ricerca personale sul web. Cercare la neutralità dei fatti (che ormai è un punto di vista anche quando è palese) è uno sforzo fisico e mentale non da poco ed è così coooomodo dare per assodato che un canale istituzionale per cui paghiamo il canone ci dica le cose come stanno. E invece no, invece ciccia fratellí.

La verità è che forse un po’ rosico. I tempi cambiano, le certezze scivolano via tra le mani come la credibilità del governo dopo ogni scandalo. Quei programmi erano più che altro, un punto di riferimento a tavola per parlare della società moderna, avere un dibattito con i nostri vecchi, affrontarsi su tematiche di etica, civiltà, capitalismo… Discorsi fatti per far crescere una salda coscienza, capire per cosa è giusto dibattere e per cosa no. Ora, con la concordanza di opinioni sull’inutilità dell’ultimo gossip sull’ex fidanzato di Belen, entrambe le generazioni si ritrovano alla transenna di un cantiere metafisico a vedere il mondo del giornalismo che cambia.

Umarells che guardano il cantiere
Io lo facevo anche a sedici anni

Non è un'ode al “si stava meglio quando si stava peggio”, ci mancherebbe! I tempi cambiano ed è giusto che sia così, una vita da Flinstones non mi sarebbe piaciuta, preferisco molto di più quella di oggi con l’eco-ansia* e l’orologio dell’apocalisse a pochi rintocchi dalla mezzanotte. Una vita frizzantina che Cyberpunk 2077 togliti.

Vorrei poter saltare come V di palazzo in palazzo, di argomento in argomento e raccontare quanto la narrazione confezionata dai vari telegiornali, giornali fisici e digitali miri effettivamente a manipolare l’attenzione pubblica e la percezione con cui le persone avvertono i fatti che accadono. La capacità di giocare con le emozioni delle persone è una di quelle cose che più mi impaurisce delle comunicazioni istituzionali.

Granny rapper
Come immagino l’avatar di Rai1 adesso

ad esempio, riguardo la guerra in Ucraina, quando ci sono i bombardamenti e purtroppo dei civili sono coinvolti, non so se hai notato che vengono annunciati prima di tutto i bambini, poi le donne e poi un conteggio generico di persone. A meno che non ci siano animali, in quel caso vengono dopo i bambini.

La guerra fa vittime, la guerra fa male a tutti, bambini, adulti, donne, animali, opere architettoniche e culturali, soldati ucraini e russi, famiglie ucraine e russe. Immagino infatti che quando viene data la notizia che un attacco a un posto di blocco russo ha mietuto vittime, non si pensa alle famiglie di quei soldati che resteranno senza un genitore o un figlio. C’è solo una fazione viabile per me, quella che va contro la guerra. Rendersi conto che siamo tutti esseri umani forse è il primo passo per sentire, attraverso queste narrazioni, la vera voce di chi sta parlando.

E niente, mi sono fatto prendere la mano anche in questo log e inevitabilmente si è andati contro qualcosa con la tipica ferocia di un panda rosso quando qualcuno cerca di rubargli la frutta. Solo che questa volta vogliono rubarci il diritto di fare dissing su Rai1. Comunque una cosa la volevo dire:

I cantieri non sono belli solo per la nostalgia del passato ma anche per la visione di un futuro che sta crescendo.

“Senza sacrificio l’uomo non può ottenere nulla. Per ottenere qualcosa è necessario dare in cambio qualcos’altro che abbia il medesimo valore. In alchimia è chiamato “il principio dello scambio equivalente”. A quel tempo, noi eravamo sicuri che fosse anche la verità della vita.” cit. Edward Elric.

Dati decenni di menefreghismo sul tema ambientale, ci saranno decenni di ansia. Almeno ora si fa qualcosa in modo più pragmatico.


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Mi raccomando, be gentle, siamo pianeti in una galassia lontana lontana.