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Il problema del doppio premio ai partiti

Nell'ultima puntata abbiamo parlato del sorteggio come alternativa alle elezioni.

https://podcasters.spotify.com/pod/show/basse-aspettative/episodes/13--Una-cura-radicale-per-la-democrazia-e2kv2k3

Tra le varie cose, abbiamo citato uno studio di alcuni ricercatori italiani che proponevano di andare a votare, ma con l'opzione – in alternativa di dare il voto a uno dei partiti – di iscriversi ad una lista da cui verrebbero estratti a sorte cittadini per “completare” il parlamento, a rotazione, per una singola proposta di legge.

Durante la registrazione abbiamo espresso alcune perplessità (che rimangono) e abbiamo citato un altro ricercatore che avrebbe assegnato semplicemente la percentuale corrispondente agli astenuti a dei cittadini sorteggiati a caso tra tutta la popolazione.

Riflettendoci, però, pare evidente che in questa situazione i partiti potrebbero contare sia sui parlamentari eletti con le elezioni normali, sia su quelli sorteggiati che magari hanno votato (o simpatizzano) per quello stesso partito, di fatto raddoppiando i loro rappresentanti ed erodendo i posti messi a disposizione di persone che, invece, non si sarebbero allineate con nessun partito e che già oggi non sarebbero rappresentate.

Giornalisti: i veri nemici del popolo.

È uscito un articolo interessante sul populista a capo dell'India da 10 anni, Narendra Modi:

https://thediplomat.com/2024/05/narendra-modis-decade-without-press-conferences/

A quanto pare non gli piacciono le conferenze stampa, piuttosto meglio le interviste registrate, preparate accuratamente e senza domande a sorpresa.

Tra le varie dichiarazioni a cui i giornalisti badano bene a non controbattere, torna l'argomento che i mass media non servono più, sono superati ora che ci sono i social.

Questo è un aspetto che non abbiamo trattato nella nostra puntata sullo stato dell'informazione ( https://podcasters.spotify.com/pod/show/basse-aspettative/episodes/11--Linformazione--morta-e-anche-noi-non-ci-sentiamo-tanto-bene-e2itkgv ), ma si ritrova in tutta la retorica delle figure populiste che hanno preso il potere nel mondo negli ultimi anni.

Per esempio Bolsonaro, che i giornalisti li vorrebbe menare (i suoi supporter tralasciano il condizionale e li menano direttamente):

https://www.bbc.com/news/world-latin-america-53887902

Trump, che chiama i media “il nemico del popolo americano”:

https://www.nytimes.com/2017/02/17/business/trump-calls-the-news-media-the-enemy-of-the-people.html

Il nostro Berlusconi, che fece cacciare Biagi e Santoro:

https://en.wikipedia.org/wiki/Editto_Bulgaro

Meloni, contro cui scioperano i giornalisti RAI che la accusano apertamente di censura:

https://www.aljazeera.com/news/2024/5/6/journalists-at-italys-rai-strike-in-protest-at-melonis-government

I 5 Stelle, che hanno fatto la guerra ai media fin dall'inizio (anche se ora fanno finta di dimenticarsene):

https://www.cjr.org/analysis/italy-five-star-movement.php

Orban, che è finito nella lista di “predatori della libertà di stampa” di Reporter senza Frontiere:

https://www.politico.eu/article/reporters-without-borders-lists-hungarian-prime-minister-viktor-orban-press-freedom-predator-silencing-media-journalists-hungary/

Erdogan, che di giornalisti ne ha fatti arrestare (o scappare dalla Turchia) decine e decine:

https://www.reuters.com/world/middle-east/turkey-sentences-journalist-prison-ruling-that-she-insulted-erdogan-2022-03-11/

Tanti nomi, ma hanno tutti un amico in comune.

Un uomo la cui macchina propagandistica ha aiutato a salire al potere – o a mantenerlo – quasi tutti gli altri nomi che trovate elencati qui.

Uno che i giornalisti li ha bersagliati fin da quando è salito al potere, prima sbeffeggiandoli, poi incarcerandoli, poi facendoli ammazzare.

Vladimir Putin.

https://www.pbs.org/wgbh/frontline/article/russia-putin-press-freedom-independent-news/

https://www.newyorker.com/news/our-columnists/how-putin-criminalized-journalism-in-russia

Tutti i dittatori (o aspiranti tali) odiano la stampa libera.

Uno dei punti su cui l’UE si è concentrata particolarmente con le modifiche al regolamento europeo sull'informazione di cui abbiamo parlato nell'ultima puntata è quello di garantire informazione pluralistica e, nel caso dell’informazione pubblica, più imparziale possibile.

https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20240308IPR19014/liberta-dei-media-una-nuova-legge-a-tutela-di-giornalisti-e-liberta-di-stampa

Ma cosa significa “informazione imparziale”?

C’è un adagio nel giornalismo che recita più o meno: se ci sono due candidati e uno dice che fuori piove, mentre l’altro dice che fuori c’è il sole, il compito del giornalista non è di riportare entrambe le versioni, ma quello di aprire la finestra, guardare fuori e dire la verità agli spettatori.

È realmente possibile farlo, oggi?

Ammesso di avere un ottimo team per il fact checking – specialmente per i dibattiti in tempo reale – viviamo in un'epoca in cui basta opporre la minima resistenza alle dichiarazioni a ruota libera di politici e VIP per scatenare la ritorsione sia del soggetto, che non accetterà più di parlare col giornalista, la trasmissione o la testata, sia che del pubblico, con insulti, minacce, attacchi...

La conseguenza è che ci ritroviamo sempre più spesso ad osservare giornalisti che fungono da megafoni per qualsiasi messaggio i politici vogliano far passare, senza inquadrare e definire i contorni delle vicende, senza controllare la veridicità di quanto affermato, senza fare il loro lavoro.

Quando l'informazione non è libera di comportarsi onestamente nei confronti degli spettatori, la realtà viene plasmata dalla voce che urla più forte e più insistentemente.

Attenzione, però: non stiamo dicendo che i giornalisti dovrebbero essere al di sopra delle regole, in grado di dire qualsiasi cosa, perché a quel punto il rapporto di potere sarebbe sbilanciato nell'altro senso.

Questo è senza dubbio un equilibrio difficile da trovare. D'altra parte, poi servirebbe anche un pubblico più pacato, pronto ad accettare nuove informazioni ed integrarle nella propria opinione, invece di rigettarle come velenosi attacchi verso le proprie idee.

In effetti il punto sembra essere proprio questo: gran parte del pubblico ha rinunciato ad avere un'opinione “informata”, preferendo avere l'opinione “giusta”, quella confermata dai propri pari, dai politici che sono “dalla loro parte” e dai media che gli danno spazio.

Hanno rinunciato alla possibilità di avere una visione più chiara della realtà pur di non dover affrontare il disagio di ammettere di avere torto.

La puntata la trovate su:

https://podcasters.spotify.com/pod/show/basse-aspettative/episodes/11--Linformazione--morta-e-anche-noi-non-ci-sentiamo-tanto-bene-e2itkgv

Mini rassegna stampa del 9 Aprile 2024

L'Antitrust italiana ha condannato alcune aziende del campo energetico che avevano alzato i prezzi in modo “scorretto”. Se tale sentenza verrà confermata dalla giustizia amministrativa, il rimborso totale potrebbe essere di oltre un miliardo di euro

https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2024/04/09/antitrust-imprese-energia-potrebbero-dover-ridare-1miliardo_45f5b037-6914-4d0f-9de3-cbae864db595.html

L'associazione “Anziane per il clima – Svizzera” ha ottenuto dalla Corte Europea per i diritti dell'uomo una condanna nei confronti del governo svizzero, che non avrebbe fatto abbastanza per combattere il cambiamento climatico. Potrebbe essere il primo risultato di una lunga serie di battaglie legali che vedranno i cittadini denunciare i propri governi per non aver preso misure più drastiche ed efficaci per combattere gli effetti negativi del cambiamento climatico.

https://www.ansa.it/sito/notizie/flash/2024/04/09/-cedu-condanna-la-svizzera-su-mancate-misure-per-il-clima-_341797ee-eabe-402e-bf9c-dac7d52a1bcc.html

È morto Peter Higgs, lo scienziato che per primo propose il campo/particella che dà massa alla materia ed è stato poi confermato dagli esperimenti del CERN.

https://www.theguardian.com/science/2024/apr/09/peter-higgs-physicist-who-discovered-higgs-boson-dies-aged-94

Negli Stati Uniti vengono condannati per la prima volta i genitori dell'autore di una strage. Il ragazzo aveva 15 anni al momento della sparatoria ed ora è in carcere scontando l'ergastolo per 4 omicidi. I genitori hanno ricevuto pene di 10 e 15 anni per omicidio colposo, per aver ignorato diversi segnali che il figlio volesse perpetrare una strage e comprandogli perfino l'arma che è stata poi utilizzata per gli omicidi.

https://www.bbc.com/news/world-us-canada-68773119

La Corte Suprema dello stato dell'Arizona ritiene applicabile una legge del 1864 che vieta completamente l'aborto tranne nei casi in cui sia in pericolo la vita della madre. Sembra solo l'ennesimo capitolo di un progetto più esteso con al centro Trump e i suoi sostenitori fondamentalisti cristiani.

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/nordamerica/2024/04/09/in-arizona-torna-lo-spettro-del-divieto-quasi-totale-di-aborto_d07568ea-1c63-4e69-a0a8-e93b414e6bd9.html

Per chiudere, il messaggero titola che la Russia avrebbe inviato in Ucraina carriarmati che possono resistere “a 2500 radiazioni all'ora”: chiunque abbia un minimo di familiarità con la fisica si gratterà la testa chiedendosi cosa diavolo significhi, ma evidentemente il giornale ha deciso che era più importante inserire la parola-chiave “radiazioni” nel titolo, per spaventare i lettori e invogliarli a cliccare, piuttosto che informarli correttamente.

https://www.ilmessaggero.it/schede/carro_armato_guerra_nucleare_in_ucraina_cosa_sta_succedendo-8043528.html

Ha fatto scandalo la notizia che Automattic venderà i dati di Tumblr.com e Wordpress.com a OpenAI e Midjourney.

https://readwrite.com/tumblr-and-wordpress-to-sell-user-data-to-train-ai-models/

Come è già successo in altri casi (Adobe, Instagram), il cambiamento è stato introdotto in sordina ed è un opt-in di default: significa che se NON si vuole che i propri contenuti finiscano nei dataset di training bisogna attivarsi per disabilitare l'opzione.

Purtroppo questa è solo l'ennesima puntata di una triste storia che sta vedendo le aziende web, già in crisi a causa del credit crunch, fare cassa in ogni modo possibile. L'“intelligenza artificiale” è dove girano i soldi e quindi ora si vendono i dati (anche) alle aziende che creano i modelli.

Anzi, quello che probabilmente sta succedendo è che si sta in un certo senso “regolarizzando” una pratica che era già in atto: i post di Wordpress e Tumblr erano con tutta probabilità già presenti nei dataset che avevano rubacchiato contenuti in giro per il web e ora Automattic cerca di guadagnarci qualcosa.

Uno degli interrogativi più interessanti riguardo la questione è cosa succede nel caso in cui un blog decida di fare l'opt-out dopo che i dati sono già stati condivisi: esistono processi di Automattic per assicurarsi che i dati vengano effettivamente rimossi dal training set di OpenAI e Midjourney? E quanto tempo sarà necessario perché la rimozione si rifletta sui modelli pubblicamente disponibili?

Il trend dell'utilizzo dei dati degli utenti per l'allenamento di modelli si riscontra anche in quello che è successo a Reddit e Twitter, che hanno prima chiuso le API che permettevano di accedere ai contenuti e ora sono l'uno (Reddit) in trattativa per vendere i dati a Google e l'altro (Twitter) direttamente nel mercato dell'IA con X.ai/Grok. Per questo secondo caso c'è anche la ciliegina sulla torta di una causa intentata ai danni di OpenAI da Elon Musk, ufficialmente perché l'azienda avrebbe tradito il mandato di sviluppare l'IA “a favore di tutta l'umanità”, ma forse anche col fine di ostacolare un diretto concorrente di mercato.

In tutto questo l'Unione Europea, che al momento sembra l'unica entità interessata a tutelare gli utenti e regolamentare l'introduzione degli strumenti basati su “intelligenza artificiale” nella società non ha alcun tipo di protezione per questi casi in cui le aziende decidono di vendere i dati dei loro utenti per uno scopo che non era coperto dagli accordi utente stipulati inizialmente.