Fa rima con cuore oppure rispetto
fa riva con tavolo oppure con tetto
fa rima con casa al mare
ma la parola non la voglio trovare.
Mille cagnare
duemila bestemmie
per me sono pregi, per te son difetti
finché non ci portano vino e spaghetti.
Fa rima con potere oppure dovere
ma puzza come il buco del sedere
fa rima con essere oppure con dare
ma sta parola non la voglio cercare.
Per me oggi è nero, per te è sempre bianco
allora mille cagnare
settanta volte sette bestemmie
finché io lo sopporto e tu non sei stanco.
Fa rima con capisci tutto tu
fa rima con c'era una volta e or non c'è più
fa rima con Achille vestito da sposa
ma non è importante, pa'... adesso riposa.
Sul lettino nel corridoio di casa al mare
senza sapere se volare se strisciare
nelle vacanze estive
riuscivo ad immaginare di essere libero e illimitato
in una terra disperata.
L'urgenza di vivere mi bruciava le scarpe
mi strappava le carte
mi sfondava le porte
e rideva di me.
Sul lettino nel corridoio di casa al mare
dove mi hai chiamato amore
oppure Angie, Anna o Alfredo
mi veniva spesso un nodo alla gola
e lo capisco adesso cos'era.
Cantami, amica
quello che vuoi
basta che
non mi lasci mai.
l'aperitivo con le amiche in piazza Mazzini
tirare mattina fumando sul divano
lasciarti corteggiare
andare tre mesi in Antartide
suonare ai citofoni per poi scappare
picchiare Vincenzo, troppo ladro per amare
dire, fare, baciare, lettera e controvento,
uno.
non ti identificare, non coincidere,
zero.
le cose che apparivano banali quando eri signorina
ed ora ti mancano,
uno.
montagne che potresti anche scalare
se ne valesse la pena,
uno.
nemmeno per spiegarlo a
uno.
dallo zero da cui sei uscita
allo zero da cui uscirai
pensi ad uno
che uno non è mai.
Invecchiamo ed ogni cosa si fa più faticosa
mi duole sempre qualcosa
la pallocca addominale è andata a farsi benedire,
mi son perso un bicipite
il collo s'incricca
non sento una cippa
dall'orecchia sinistra.
Ma tu diventi ogni giorno più bella
ed io darei ancora
e ancora
il mio regno per la tua mela.
Invecchiamo ed ogni foglio fotocopiato è un foglio bianco di meno
mi fa male la schiena
e la pallocca culturale non vale più nemmeno la pena,
mi perdo il discorso
opino a casaccio
non ricordo una sega
e l'orgoglio mi frega.
Ma tu diventi ogni giorno più bella
ed io darei ancora
e ancora
il mio regno per la tua mela.
Invecchiamo ed è meglio non pensarci troppo
mi fa male il corpo
e la pallocca mistica scende dalla croce per andare su Marte,
le idee fanno girotondo
i concetti emersi ritornano a fondo
non capisco nemmeno
come mi chiamo.
Ma tu diventi ogni giorno più bella
ed io darei ancora
e ancora
il mio regno per la tua mela.
La condensa sul vetro mi rincuora:
fuori piove, qui no;
sospirando rotolo di un quarto a sinistra
invadendo la tua parte del letto
per dichiarare pace nel nome dell'indolenza
e poi faremo a sorte per stabilire chi tra te e me
dovrà preparare qualcosa da mangiare.
Sai che sono un astronauta
e vengo da quel posto,
sono il passeggero del tuo cuore
e colui che ha assassinato il proprio cervello.
qualcuno strilla: trovati un lavoro serio!
Cerco la condensa sul vetro
per capire se mi trovo dalla parte giusta della tempesta,
ma c'è solo un piatto vuoto sul tavolo davanti a me
e un orco che con il megafono strilla: imbecille! sei un imbecille!
Non sa che sono un grande viaggiatore,
anche se non ci saranno soldi nelle mie tasche
e non sarò il più furbo.
Sai che sono un astronauta
e vado in quel posto,
sono il passeggero dei tuoi sogni
e colui che gioca con il proprio cervello.
qualcuno strilla: trovati un lavoro serio!
La polpetta infilzata con la forchetta alzata come il martello di un giudice
per finire nella bocca cannibale
dando così fine alla fine del mondo,
come se non fosse successo nulla
balbetta ancora la televisione, tintinnano le posate;
forse per me non verrà Babbonatale quest'anno
e forse non esiste neppure la mia intima Papessa.
Sai che sono un astronauta
e non ho nulla anche se mi credo una principessa
sono il passeggero sul foglio bianco
inseguito dal proprio cervello.
Verrà forse un giorno
in cui non mi riconoscerai,
e mi dirai che non so quello che dico e che non sei matta
e che mi hanno detto bugie e che sai perfettamente cosa succede in questa casa,
senza riconoscermi
ma non per questo io ti amerò di meno.
Verrà forse un giorno
io cui non mi capirai
e mi dirai che non si può vivere senza soldi e che non stai urlando
e che i cani mi mangeranno fino all'osso e che sai perfettamente cosa succede in questa casa,
senza capirmi
ma non per questo io ti amerò di meno.
Verrà forse un giorno
io cui io stesso non avrò più interesse a sapere chi sono
e mi dirò che sono stanco e che quella cosa allo specchio deve smetterla di fissarmi
e non ti riconoscerò e non ti capirò
senza interesse
ma non per questo io ti amerò di meno.
è stato subito chiaro
che questa intima scatola d'acciaio avrebbe fatto di me un uomo
o una donna
più dei baffi o della gonna
più della cravatta e della valigetta, più delle rose, del bancomat o della fretta.
è stato subito chiaro
che questa amante a scoppio avrebbe fatto di me un albero libero
o una roccia libera
più della carta di identità
più delle processioni e delle lavanderie a gettoni, più dei colori delle bandiere o del pin.
fine linea
spazio
input, la combinazione delle nostre particelle elementari
if
nella solitudine di questa confusione, incessante
load, on, wait
cerco la tua mano nella notte, save
goto
verify, list e mi pare come quando eravamo bambini e ci pareva di essere
next, restore, smenettare, la la la la
soprattutto run, run, run, run
tab, return e read, read, return e gosub... sub sub sub
then
nuovi linguaggi per passeggiare navigando mano nella mano
print, stop tutto l'universo dietro la tastiera
sulla punta delle dita, run
tu, io. tu tu tu io tu tu io tu tu tu tu io io tu
Io immagino di avere una chitarra e danzo solo con essa
come fossi sul palco più buio
investito dalla luce
di un assolo.
Quindi
se mi vedete in questa scimmiosa animazione
sappiate che sono immerso nell'eleganza di una febbre elettrica
nel posto più buio che possiate immaginare, oltre la vergogna e il dolore
con una chitarra invisibile che inesorabile suono con tutta la mia anima.