E' dura perdere le cattive abitudini
Nella mia opera di divulgazione della Comunità Digitale “Parrocchie”, cerco sempre di coivolgere altre comunità cattoliche presenti in rete. Con cuore puro e tanta fiducia, contatto persone, visito siti, mi guardo video. Sono personalmente convinto che una comunità cristiana non debba essere chiusa, ma aperta per portare la Parola e la verità di Cristo a chiunque abbia un cuore aperto per ascoltare.
Purtroppo c'è la cattiva abitudine, ereditata dai social media centralizzati, di voler fare le cose senza impegno. Capiamoci, non è che deve diventare un lavoro, bisogna sempre tener presente le priorità, ma se si propone una collaborazione o un gemellaggio tra siti web, che si riflette sulle comunità reali, non ci si può limitare a dare l'amicizia in stile Facebook. Eppure sto sperimentando proprio questo. Fintanto che non ci si conosce, come dei perfetti sconosciuti, si accettano collaborazioni. Ma come si chiede un contatto umano, quelle stesse persone scompaiono.
E' la paura di non essere all'altezza, o il timore di venire coinvolti in un qualcosa di non meglio identificato?
E' l'abitudine di trattare le persone come follower, oppure è la ormai dilagante abitudine di avere rapporti tramite messaggio, senza mai conoscere nemmeno la voce dell'interlocutore?
In effetti il messaggio è immediato, breve, non impegna, tiene la persona ad una certa distanza, per cui quando si decide di troncare i rapporti, basta un messaggio e tutto è fatto.
Io non mi arrendo e continuo a contattare persone, associazioni, siti web cattolici. La nostra Comunità Digitale è fondata sui rapporti umani, sul rispetto e sull'ascolto della Parola. Invito tutti ad ascoltare il Vangelo del giorno, con i video di fra Stefano Bordignon, oppure più semplicemente a trovare 2 minuti di tempo per leggerlo. Il rapporto con il Signore non può essere sporadico, una volta alla settimana o una volta al mese. Se ho un amico, lo sento tutti i giorni, ci parlo, mi confido, chiedo consigli. Non si può essere amici solo per un'ora la Domenica, magari annoiati dall'omelia di quel sacerdote che non ci piace.
Io sono a mio modo radicale. A costo di rimanere in tre, non intendo riportare nella nostra Comunità le dinamiche tossiche e superficiali dei social media. Noi ci conosciamo, ci parliamo, ci incontriamo, ci telefoniamo.
Infine, rivolgiamo il nostro cuore al Signore, perché lui ci sta accanto ma non entra nel nostro cuore se noi non lo vogliamo. Dobbiamo fare noi l'ultimo passo verso di lui.
Namasté