La potenza delle malelingue
Ho saputo da poco che nella mia zona ben due sacerdoti giovani, di età inferiore ai 30 anni, saranno spostati in quanto oggetto di dicerie fasulle che ne compromettono l'operato.
Ho sempre sostenuto, e sempre lo farò, che i nemici della Chiesa sono nella Chiesa stessa. Questo vale sia per il Vaticano che per le piccole chiese di paese. Ci sono diavoli, ma soprattutto diavolesse, che si confessano, partecipano alla messa e si fanno anche la comunione, che appena uscite dalla chiesa (o già sul sagrato), iniziano a seminare la loro zizzania, le loro falsità, sparlando a destra e a manca.
Sono persone che vanno in chiesa al solo scopo di vedere gli altri come sono vestiti, di controllare che tipo di moneta mettono nel cestino delle offerte, di vedere se quella o quell'altra coppia sta ancora insieme. Queste persone, invece di avere il Signore come guida, hanno la maldicenza, l'invidia, la curiosità morbosa che ha preso il controllo della loro vita. Sono quelle che vanno in chiesa per abitidine, per farsi “la bella faccia”, che si battono il petto per i peccati, ma non disdegnano di rovinare le vite degli altri senza un minimo di coscienza.
Ormai, alla mia età, mi posso permettere il lusso di dire chiaramente ciò che penso, senza lasciarmi imbavagliare da nessuno.
Ebbene, penso che di quelle persone la Chiesa può e deve farne a meno, perché è finita l'epoca dei grandi numeri. Quelli lasciamoli agli influencer ed ai social media ultramiliardari. C'è una generazione di giovani, dai 16 ai 30 anni che ha rinunciato del tutto a frequentare le parrocchie. Di questo passo, la mia generazione sarà l'ultima, dopodiché si potrà chiudere baracca e burattini, e la responsabilità sarà della Chiesa stessa, che non ha allontanato certi personaggi quando ne aveva l'occasione.
Non è questa la religione in cui credo. La mia fede è seguire Cristo, che ci ha lasciato il più grande dei comandamenti: “Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi”.
E' una frase di una semplicità unica, ma di una forza dirompente. Quest'uomo, che non ha conquistato nulla, non ha scritto nulla, è stato ucciso nel peggiore dei modi dalla sua gente prima dei 33 anni, ci ha indicato chiaramente una strada. Perché ci siamo persi? dov'è che il GPS del cuore non prende più il segnale? quando esattamente siamo diventati anche noi quei “sepolcri imbiancati” belli fuori e marci dentro?
Facciamoci un bell'esame di coscienza e di coerenza. Se non siamo convinti dell'amore di Gesù, lasciamo perdere. C'è bisogno di persone sincere, leali, rispettose, altruiste. Dobbiamo recuperare la sostanza, dobbiamo andare al nocciolo della fede. C'è bisogno del dono della “carità”.
Mi dispiace per i due sacerdoti che saranno spostati, non vorrei essere nei loro panni. Ma purtroppo per tutelarli dalle lingue biforcute, i loro superiori hanno deciso in questo modo.
A loro auguro di trovare comunità più accoglienti e soprattutto di gente con la bocca chiusa e cuore aperto.
Namastè