Diaframma (bumper pubblicitario RAI)

Prima pubblicazione: 6 luglio 2019. (NOTA del 20.08.2023: questo articolo è stato pesantemente corretto e aggiornato dopo la segnalazione di Danilo nel giugno 2023.)

Tipo di sigla: Misterioso bumper pubblicitario RAI in bianco e nero degli anni '70, con sigle d'apertura, intermezzo e chiusura. Delle tre sigle, due sono apparse in tempi recenti soltanto una volta in un episodio di Blob, mentre un'altra è apparsa in rete solamente nell'estate 2023 in una registrazione fuori contesto. Si legga il paragrafo Disponibilità per maggiori dettagli.

Descrizione breve: Sullo schermo si apre e si chiude un ottagono somigliante al diaframma di una macchina fotografica.

Periodo: 1977 (stimato tramite l'episodio di Blob appena citato). Si legga anche l'articolo sui bumper RAI apparsi tra il 1973 e il 1978.

Autore: sconosciuto.

Soprannomi: "Diaframma", "Obiettivo", "Obbiettivo", "Obiettivo fotografico".

Potete vedere questa sigla su Youtube qui e qui.

DESCRIZIONE

NOTA del 20.08.2023: Mentre le sigle d'intermezzo e di chiusura ci sono arrivate nel loro contesto, la sigla che qui chiamiamo "sigla d'apertura" ci è arrivata in una registrazione completamente isolata dal contesto in cui è stata trasmessa. Tuttavia, siamo quasi certi che quella è veramente la sigla d'apertura, a causa della presenza della lettera "P" nell'animazione. La lettera P, infatti compariva sulla Rai in parecchie sigle di inizio pubblicità apparse nel periodo 1973-1978.

Apertura:

Vediamo otto linee rette BIANCHE su sfondo NERO, disposte in modo da racchiudere un piccolo ottagono regolare BIANCO. Le linee si muovono ruotando, allargando l'ottagono fino a farlo uscire parzialmente fuori campo. Il movimento delle figure in questa fase ricorda l'apertura del diaframma di una macchina fotografica. All'interno dell'ottagono, compare un cerchio NERO, che si espande fino ad occupare approssimativamente i tre quarti dell'altezza della visuale. In questo cerchio nero, si avvicina verso lo spettatore una grossa lettera "P" stilizzata e BIANCA. Successivamente, la lettera P si contrae e scompare. Infine, l'ottagono e le linee rette si ridispongono nella posizione iniziale.

Intermezzo:

Vediamo di nuovo le otto linee rette BIANCHE su sfondo NERO che racchiudono il piccolo ottagono regolare BIANCO. Come nella sigla d'apertura, le linee si muovono ruotando, allargando l'ottagono fino a farlo uscire fuori campo. All'interno dell'ottagono, compare un cerchio NERO, che si espande, si contrae e scompare molto più velocemente che nella sigla d'apertura. Infine, l'ottagono e le linee rette si ridispongono nella posizione iniziale.

Chiusura:

Abbiamo di nuovo le otto linee rette BIANCHE su sfondo NERO che racchiudono l'ottagono BIANCO. Le linee si aprono allargando l'ottagono, all'interno del quale, di nuovo, compare espandendosi un cerchio NERO. (Fino a qui, non c'è alcuna differenza con le due sigle precedenti.) In questo cerchio, stavolta, compare un'altra famiglia di otto linee rette BIANCHE che racchiudono un nuovo ottagono BIANCO più piccolo. Queste nuove otto linee rette si muovono, facendo espandere anche il nuovo ottagono, per poi ridisporsi nella posizione iniziale e scomparire. Infine, scompare anche il cerchio nero centrale; le linee rette e l'ottagono iniziale tornano quindi alla posizione e alle dimensioni iniziali.

Altre informazioni

Colonna sonora: Le sigle d'apertura e di chiusura contengono una melodia saltellante di quattro battute in 4/4, suonata in uno strano timbro sintetico. La sigla d'intermezzo, decisamente più corta, è accompagnata invece da una brevissima scala ascendente suonata verosimilmente al pianoforte. L'autore di entrambe le melodie è sconosciuto.

Fattore spavento: Medio-basso. Per le sigle d'apertura e di chiusura, la stranezza maggiore è data dallo strano timbro musicale della colonna sonora. Per la sigla intermedia, lo spettatore può rimanere sorpreso dalla velocità della colonna sonora e dell'animazione.

Di nuovo, dato che queste sigle erano concepite apposta per attirare l'attenzione dello spettatore, un po' di spavento è giustificato.

Disponibilità:

(NOTA: sezione aggiornata al 20.08.2023)

La sigla è praticamente estinta. Nessuno finora (2023) ha mai ritrovato tutte e tre le versioni di questo bumper in una registrazione personale completa.

Di questa sigla, fino all'estate 2023, avevamo una sola testimonianza: uno spezzone di un episodio di Blob dedicato al 1977 (da qui la stima della data). Nello spezzone, compariva un pezzo incompleto di un blocco pubblicitario contenente un solo spot. Pertanto, fino all'estate 2023 conoscevamo solo due versioni del bumper: una prima dello spot --più breve-- e una dopo lo spot, più lunga.

Grazie a una segnalazione di Danilo del giugno 2023, abbiamo finalmente scovato la versione con la lettera P, che quasi sicuramente è quella di apertura, dato l'uso che si faceva negli anni '70 della lettera P nelle sigle pubblicitarie RAI. Abbiamo quindi messo insieme i pezzi raccolti durante gli anni e abbiamo finalmente deciso che la variante con la lettera P è la sigla d'apertura, quella molto veloce è la sigla d'intermezzo, e la rimanente sigla lenta è quella di chiusura. Nota: A meno della colonna sonora, le sigle d'intermezzo e di chiusura sono simmetriche rispetto al tempo. Riproducendole dalla fine verso l'inizio, le animazioni non variano.

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Tic Tac Bumper pubblicitari RAI 1973-1978 Spazio F

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