L'automobilista chiede il rispetto delle regole
Però lo chiede a pedoni, ciclisti, motociclisti.
Il pedone se non rispetta le regole viene preso in giro: quando attraversa la strada in obliquo l'automobilista gli ricorda che sei un pedone, non un alfiere!
I motociclisti sono invidiati perché sfrecciano veloci e liberi nel traffico ma sono spesso accusati di non rispettare i limiti di velocità e di sorpassare in modo pericoloso.
I ciclisti sono invidiati perché hanno quel nonsoché di sportivo e stanno comunque facendo attività fisica e poi c'è quel senso di libertà che sprigiona da tutti i loro pori (a volte li senti fischiettare...come si permettono!) e sono ovviamente la categoria più odiata da tutti gli automobilisti: i ciclisti nell'immaginario dell'automobilista medio sono un coagulo di indisciplina ed anarchia progettati fin dalla nascita per rovinare la vita a chi non ha tempo da perdere, si perché l'automobilista prende la macchina perché non ha tempo da perdere lui, c'ha un lavoro lui, mica come i ciclisti, li vedi, stanno sicuramente andando a zonzo mica possono andare a produrre così allegri e spensierati.
La richiesta di rispetto per il codice della strada da parte dell'automobilista raggiunge a volte vette altissime di cui vado adesso a fare un esempio: siamo in un corso cittadino composto da 3 corsie di cui quella più a destra riservata ai bus/taxi; quando mi ritrovo a dover svoltare a destra lo faccio ovviamente dalla corsia centrale...ed immancabilmente quello che si è fatto tutta la corsia riservata cosa fa? Sfanala, strombazza, insulta... carissimo, io ti posso anche fare passare perché non ho fretta ma tu su quella corsia non dovresti esserci, l'hai capito o no?
Insomma il quadro è chiaro, tutti devono rispettare le regole tranne me.
L'automobilista è caduto nella trappola tesa dai pubblicitari
Ti hanno fatto vedere automobili che sfrecciano su dolcissime curve della campagna toscana o lungo strade di montagna sempre in totale solitudine. Fateci caso, nella maggior parte delle pubblicità di auto di grossa cilindrata il traffico non esiste, si guida in mezzo a paesaggi mozzafiato senza incontrare anima viva. Poi l'auto l'hai comprata e la usi per andare al lavoro, per andare a comprare il pane, per portare i figli a scuola... e stai fermo, stai incolonnato, respiri gli scarichi di quello davanti a te...e dentro di te qualcosa si rompe ma non sai cosa, non riesci a capire che tutto risale a quella iniziale presa in giro.
Per le auto di piccola cilindrata invece i pubblicitari ti fanno notare che svicola in mezzo al traffico (ma come fa a svicolare veramente, un'utilitaria è comunque un oggetto di 1000kg per 3,5 metri di lunghezza, non sarà mai una bici) e che si parcheggia facilmente. Quel si parcheggia facilmente l'automobilista lo interpreta proprio alla lettera, quindi sui marcipiedi, sulle strisce pedonali, nei posti riservati ai disabili, in doppia fila, insomma tutto purché sia facilmente.
I SUV nelle strade delle città italiane
I SUV dovrebbero avere sempre 4 ruote motrici, sono veicoli nati per la montagna ed i percorsi extraurbani...ma avere quattro ruote motrici costa tanto, quindi siccome quello che conta è avercelo grosso hanno tolto due ruote motrici lasciando però inalterate le dimensioni. Non che così costino poco eh, quello è un altro discorso. Comunque per le dimensioni che hanno le strade nelle città italiane i SUV sono quanto di meno adatto possa esistere ed infatti hanno un successo strepitoso: l'appagamento che ti dà portare i figli all'asilo con un veicolo che pesa 2,5 tonnellate è qualcosa che difficilmente si può spiegare.
L'automobilista ha problemi con la matematica
Non vuole le strade a 30km/h e non sa che in verità la velocità media nelle città italiane nelle ore di punta è già inferiore, quindi per andare a 30km/h dovrebbe andare più veloce di quanto non vada con gli attuali limiti e non come pensa lui, più piano. Un po' li capisco, ti compri una macchina che può fare i 230km/h e poi sei costretto a stare sotto di 200km/h. Le città a 30km/h sarebbero più sicure e vivibili per tutti ma per l'automobilista tutti non sono nessuno. Ma veramente? Veramente per fare 200 metri tra un semaforo e l'altro hai bisogno di sgasare e raggungere i 70km/h per poi frenare di colpo?
I pedoni che ritengono pericolosi i monopattini sono in verità automobilisti che non hanno studiato fisica alle superiori
Anche a me non piacciono i monopattini che ti sfrecciano accanto sul marciapiede, ogni tanto qualcuno fa la rasetta alla mia cagnolina e mi verrebbe da trucidarlo. Tuttavia penso sempre all'energia cinetica e mi ricordo che un impatto con un corpo di 70kg che viaggia a 20km/h non sarà mai devastante e mortale come un corpo di 2 tonnellate che viaggia a 50km/h: quindi stabilito che le regole dovrebbero rispettarle tutti rimane il fatto che un'automobilista che non le rispetta è sempre più pericoloso rispetto ad altre categorie di utenti indisciplinati della strada.
L'automobilista ha una vita sociale pazzesca
Ha tantissimi amici e li deve whatsappare TUTTI mentre guida. Appena sale in macchina diventa la persona più inclusiva del mondo e si mette a chattare anche con quel suo amico timido che non viene mai alle feste per convincerlo del fatto che sarà una grande serata.
Il guanto di Thanos esiste
Ma ha un'altra forma: hai 50 macchine davanti e 50 dietro...ti basterà suonare il clacson e la metà di quelle spariranno dall'universo. Aspetta... sono automobilisti come te? Si ma non sono te, se sei incolonnato conti solo tu, non sei più la persona inclusiva di cui scrivevo prima.
L'automobilista patisce le temperature estreme
In estate deve aspettare la fidanzata sotto casa con il motore acceso e l'aria condizionata a palla: il suo organismo non può resistere all'umidità estiva e l'unica fonte di salvezza sono i bocchettoni dell'aria fredda della sua potente automobile.
In inverno l'automobilista patisce il freddo e le case automobilistiche hanno appena inventato una comoda app che permette di pre-riscaldare i sedili dell'automobile al mattino, in modo che il nostro protagonista possa poggiare le sue riposate chiappe su qualcosa di caldo e confortevole. L'app ovviamente è in abbonamento, ma vabbé che ve lo scrivo a fare.
L'automobilista ha sempre una scusa
Gli articoli di cronaca che descrivono gli incidenti ne sono pieni ed i giornalisti tendono sempre a salvaguardare l'automobilista:
Avevo il sole contro
Pioveva
C'era la nebbia
Non l'ho visto
Non l'ho visto è la più bella, non l'hai visto perché sei cecato e quindi non dovresti guidare o perché stavi facendo altro o perché hai appena ucciso l'uomo invisibile?
Le responsabilità di Hollywood sui morti per incidenti stradali
O di Cinecittà, è uguale. Nei film d'azione le scene dedicate agli inseguimenti sono sempre più lunghe, sempre più “spettacolari”, sempre più rischiose. Hanno preso in prestito le strade di Firenze, Venezia, Roma, per mostrare il “fascino” della guida veloce e spericolata anche in mezzo a monumenti storici e strade secolari. Il buono guida da Dio, passa sui marciapiedi ma i pedoni sono così bravi a scansarsi, è come se nei film d'azione il pedone-comparsa prendesse in prestito un po' delle abilità fisiche del protagonista, nella vita reale i pedoni non sono così scattanti ovviamente. Il buono comunque anche se guida veloce non ferisce o uccide mai nessuno altrimenti non sarebbe un buono, le forze dell'ordine rimangono quasi sempre indietro ed il cattivo invece ha le stesse abilità del protagonista ed in più non deve pensare a salvaguardare nessuno. Insomma decenni a farci vedere quanto è figa la guida spericolata.
Tony Stark può mettersi l'armatura di Iron Man e volare a velocità elevatissime nel cielo e nello spazio quindi mi aspetterei che quando guida sulla Terra una semplice utilitaria possa andare benone, è abituato a ben altre emozioni, capisco che un impiegato possa subire il fascino dell'Audi sarcazzo model turbotutto per provare il brivido della velocità ma Tony...Tony che diavolo se ne fa? Ah già, forse solo perché è ricco.
Il ruolo dei giornali
I giornalisti per motivi che richiederebbero un articolo a parte tendono a deresponsabilizzare gli automobilisti:
qui La Stampa parla addirittura di strisce pedonali killer
Capito? L'attraversamento è pericoloso, non sono le persone che non rispettano il codice della strada ad essere pericolose, sono le strisce che uccidono, non le persone. Io, forse lo si capisce anche da come scrivo, non sono un professionista della scrittura ma so che le parole hanno un peso e se le usi così in un titolo di giornale vuol dire che stai chiaramente cercando di spostare l'attenzione dal fatto che una persona ha la responsabilità di avere ucciso un'altra persona .
Fine
Questo sfogo nasce dopo l'uccisione di una 16enne a Torino:
Torino, 16enne investita e uccisa da un'auto mentre attraversa la strada
Ragazzina 16enne investita e uccisa mentre attraversa la strada per andare a scuola: dramma a Torino
Adesso, a posteriori come sempre, parlano di mettere in sicurezza quell'attraversamento. Tanto a parlare dopo sono sempre tutti bravi ma è sul fare qualcosa prima che abbiamo margini di miglioramento.
Nota Bene: anche io sono un automobilista e non tutti gli automobilisti sono come quelli che ho descritto qui, ce ne sono tantissimi che sono rispettosi dei pedoni, dei genitori che devono passare con il passeggino, dei diversamente abili ed in generale della vita altrui.
#automobili