la tana di Belzebu

sono solo e ho paura, paura di non "essere", attesa per la fine, un prima ed un dopo che ho già vissuto nella tua presenza.

biscotti velenosi

mi chiedo se la regina di Argyll descritta come un anello di congiunzione tra l'umano ed il divino possa avere e rivendicare i peli, si perché nel popolare brano di Andy M. Stewart membro della band Silly Wizard viene elogiato lo status di bellezza e grazia di una donna, una donna potente ed unica nel suo genere. Ispirazione probabilmente per l'utente "biscotto ai mirtilli", ispirazione certo ma non rappresentazione... Questo personaggio da migliaia di follower per lo più maschi, spiegheremo di seguito perché il genere dei follower è importante, e dai pochi like rispetto ai contenuti condivisi, è una sorta di "femminista", non me ne vogliano le attiviste e le intellettuali che si battono per davvero per quelle che sono ancora pieghe reali e penose nei diritti ostacolati per le donne, il nostro biscotto ai mirtilli, dicevamo, è tutt'altro che dolce, ed è tutt'altro che onesta nella difesa dei diritti, chi sa se le hanno spiegato che anche Andy l'autorE del testo che le piace tanto è un maschio, anche lui colpevole di stupro, omicidio ed altre indicibili azioni che quotidianamente vengono messe in atto da TUTTI gli uomini, particolarmente se maschi, bianchi ed eterosessuali, nei confronti delle donne, il biscottino ai mirtilli avvelenato risponderà che le statistiche e i media ce lo raccontano ogni giorno, che ogni giorno ci sono donne ammazzate dagli uomini e tanto basta perché tutti gli uomini siano complici, carnefici, rei dei cirmini a loro (tutti) ascritti, la regina di Argyll giudice in cielo ed in terra emette la sua sentenza definitiva. Non accetta osservazioni di alcun genere e porta in dote violenze subite in passato da maschi prevaricatori, verbalmente e fisicamente agressivi, odia de facto chi con la violenza non ha mai avuto a che fare, statisticamente i più, ma in questo caso le statistiche non le importano più. Non sa, per impreparazione o per capsiosità che le statistiche si devono leggere con più "livelli" di profondità e che soprattutto in quelle che riguardano temi sociali questa profondità è un fattore difficile da inquadrare e da interpretare, densa di elementi spesso mutevoli e interpretabili nel contesto. La regina biscotto dà agli aguzzini del suo immaginario diritto di replica circoscritto, non è possibile rispondere "non tutti..." nemmeno pianficare una situazione nei suoi dettagli, lei ha la verità ma non te ne fa dono, ti lascia nel tuo personale oblio di crudele benevolenza e consapevolezza del fatto che le cose, "ahime!" sono più complicate di come sembrano, quasi sempre. Quando gli argomenti del boscottino vengono a mancare maledice la tua natura si rammarica per le persone che hai vicino e come un biscotto si scioglie nel latte caldo, so che il latte caldo la urterà in quanto vegana, ma nel momento non mi vengono altri paragoni, chiude la porta, blocca il tuo utente e continua il suo esistere di post deliranti, tra scarpette da danza irlandese ordinate su internet e foto che la ritraggono vestita da lolita nell sala d'attesa della "psyke". biscottino Le righe sopra sono quanto meno astiose ed acide, ma meritate per una persona che è arrivata a sostenere, parlando a nome di tutte le donne di non sopportare l'apprensione di mariti, padri, fratelli e fidanzati quanto questi si preoccupano per le congiunte, in quanto questo sentimento di preoccupazione sarebbe derivato da un senso di possesso ancor prima dell'amore per il prossimo vicino. Questa regina si crogiola in un presunto credito maturato nei confronti del mondo per il solo fatti di esser femmina, senza comprendere fino in fondo che al mondo "ahime!" frega davvero poco o nulla. Nelle discussioni antecedenti alla sua definitiva chiusura con un blocco ed un comportamento non proprio corretto che ha visto la cancellazione di interi thread dove io mai mi sono permesso di insultarla, mi permetto ora di radicalizzare quello che posso dire nel mio spazio che è mio e sacrosanto, una mentecatta da centodieci e lode, una minus habens che non ha capito nulla di se stessa ma pretende di far comprendere il mondo agli altri, nello stesso istante in cui questi altri vengono esclusi a priori dal mondo piccolo dei suoi interlocutori, che sono, restano e resteranno sempe prossimi allo zero come il feedback ai suoi deliri. Vive nella paura e nel terrore e questo alla fine mi spiace anche se tutto sommato, beh son cazzi suoi...

ma credono davvero in quello che dicono ?

Sono sempre più stupefatto di quello che riescono a scrivere in certi post alcune persone in merito allo stato di assedio che le donne starebbero subendo dal patriarcato, l'ultimo delirio racconta di come ora le si uccida già da piccole, riferimento al caso di cronaca accaduto a Piacenza dove una ragazzina di tredici anni è deceduta cadendo dal tetto, indagato il fidanzato di due anni più grande. Secondo il delirio ideologico adesso lo sterminio in atto da parte di tutti gli uomini nei confronti delle donne ha alzato il tiro iniziando ad ucciderle più giovani. Dobbiamo tutti, noi maschi, sentirci responsabili ed essere responsabili, non è permesso affermare che "non siamo tutti così..." perché non è vero ma soprattutto alla controparte non interessa e lo afferma senza timore. Citano casi e statistiche senza portarne una visibile, un link ad una relazione di un organo di controllo o giù di li... Auspicano la libertà per le donne di andare ad un appuntamento al buio senza che questo si trasformi in uno stupro, e su questo hanno ragione da vendere, facile avere ragione affermando l'ovvio, una ragazza, una donna ha il sacrosanto diritto di non subire alcuna violenza in alcun contesto, ci mancherebbe, ma il capolavoro arriva nella seconda parte di una affermazione che ha del parossistico, arrivando ad affermare che le donne devono sentirsi libere di fare ciò che vogliono, senza che qualche maschio: padre, marito, fidanzato o fratello si preoccupi per qualcosa che si ritiene di proprietà, ma alla paris insieme... Queste affermazioni realmente esistite lasciano sbigottiti, non puoi chiamarti fuori o dichiararti non violento, e non puoi preoccuparti per che ami, se queste sono donne, perché se lo fai è praticamente certo che lo fai per un senso di proprietà... Io ho smesso di rispondere a questi deliri da zero like dove ogni tanto qualche personaggio replica accentando e condividendo questo delirio, a mio avviso in una nuova disperata ricerca di consenso e speranzosa complicità. Alle osservazioni reali, basate e su statistiche e fatti, glissano e ti accusano di voler spiegare a loro cosa sentono e cosa provano, quando una statistica vera, dimezza o smonta i loro numeri da rotocalco femminista, ti accusano, e diventi una sorta di barbablu cannibale di donne, maschilista e misogino. Dimenticano di citare quello che non fa comodo al loro stato ideologico e affondano tutto e tutti nei loro slogan sterili e grigi. Con centinaia anzi migliaia i loro post a stento mostrano un paio di like e lo zero è il numero dominante sotto la cronologia di barzelette ideologiche che postano, ma come cavalli al traino vanno avanti autoreferenziandosi all'infinito. E sia, non è la stessa cose che porto a stelle gialle sui capotti di quei topi tutti uguali e tutti corrotti, ma il seme è lo stesso. Bambocce piene di complessi che vorrebbe appartenere ad una complessità che non sono nemmeno in grado di comprendere.

lo stato di diritto mi scazza...

Qualcuno dovrebbe spiegare in modo esaustivo ed efficace come funaiona per davvero la demoscrazia alla nostra classe dirigente, in quanto mi pare che l'episodio ultimo riguardante la deportazione di persone, colpevoli sino a quel punto meramente di nulla, se non quella di essere clandestini, una condizione quella di clandestino sulla quale ci sarebbe da discutere e ne discuteremo, dicevamo qualcuno dovrebbe fa capire alla nostra classe dirigente che la democrazia non è il volere di una maggioranza e fine, la democrazia è un processo attraverso il quale si applicano principi di maggioranza, certo, ma non estemporanei perché altrimenti basterebbe una maggioranza, anche relativa, per decidere di passare ad una dittatura, e "boom" ecco la morte della democrazia per sindrome autoimmune. La magistratura è un potere dello stato che tutela lo stato anche da se stesso, mi lancio nel dire soprattutto da se stesso, per fortuna, e impedisce che una maggioranza perpetri un atto contro la dignità della persona o di minoranze più deboli. Cara madre, donna, cristiana Giorgia, non è che perché hai la maggioranza alle urne puoi fare il cazzo che vuoi, e non è nemmeno pensabile che tu possa dichiarare seriamente che i poteri dello stato devono dare alla tua maggioranza una mano. Che cosa significa ? La magistratura serve la nazione, il paese e lo stato, tutelandolo da derive anticostituzionali che spostano il centro di interesse dalla "persona" ad altro: interessei economici, interessi di classe o fanatismi politici come in questo caso. ship Quindi facci il favore, dato che il piglio dell'argomento dovrebbe essere nelle tue corde, rispetta la nazione e i suoi principi, la sua costituzione, gira la prua di sta nave e riporta le persone dove queste hanno deciso di stare. E finiamola li con ste cazzate, che se il viaggio di ritorno costa come quello di andata ai buttato nel cesso mezzo milione di euro e i miei figli si portano la carta igienica a scuola, e mia zia per una controllo di ruotine al seno deve aspettare un anno e mezzo...

Di Social, di Woke, di emancipazione ed altre schiocchezze

Da un po' non mi accuccio nella mia tana, ma effettivamente tempo e risorse fisiche a parte è anche la voglia che manca, perché se è anche vero che di tanto in tanto la mia irriducibile voglia di confronto si palesa feroce alle porte del mio animo è altresì vero che questa viene regolarmente frustrata dell'iniquità degli argomenti che mi capita di leggere e sentire a suffragio di parabiliche teorie sul costrume, sulla mentalità e sulla direzione del mondo. social_woke Sono tuttavia affascinato da sempre dal doppiopesismo naturalmente artificiale del pensiero comune, dilagante, ma si lo scrivo "main stream" che fissa nel muro dell'assoluto con chiodi di burro concetti che come quadri stanchi finiscono inevitabilmente per sfracellarsi al suolo, non abbiamo nemmeno più bisogno di stuzzicare troppo gli interlocutori ormai. E' divertente, è adorabile come la femminista media convinta posti un selfie di se stessa, in una situazione di vita quotidiana, per certi aspetti molto sensuale, con tutto il sacrosanto diritto di farlo e la benedizione del creato intero, ma poi lo rimuova per qualche motivo a noi ingnoto, messaggi privati ? Dai maschi cisgender arrapati destroidi femminicidi e stupratori (potenziali) ? Probabile, certamente non da orsi marsicani che si apprestano ad affrontare la stagione invernale e con i quali sarebbe quantomeno più sicuro relazionarsi. Oppure che so messaggi da moderatori illuminati che si stracciano le vesti per ribadire la genialità e la superba maestranza nell'arte della fotografia, chiedendo alla nostra protagonista come sia stato possibile realizzare un selfie così profondo e ben struttrato ? Chi l'avesse aiutata, presupponendo che da sola non sarebbe mai stata in grado ? "Ehhh Cattivone!", in quell'opera che cambierà per sempre il concetto stesso di autoritratto fotografico ? Per sentirsi rispondere che è bastato impostare il timer ed apoggiare il telefono sulla poltrona di fronte... Che dio ci risparmi poi dalle affinità intellettuali che avvicinano le persone sulla scorta di condivisti gusti per gli scacchi su capi di abbilgliamento differenti e collocati nei rispettivi armadi... Traduzione raffinata di cose antiche come il mondo. Dicevo è divertente, come quando si partecipi ad un evento tradizionale, patriarcale ed antico, anche se questo viene "ripulito" dalle umane cafonate appartenenti ad una cultura di serie B, utile solo a generare morte e frustrazione, divertente, ma anche interessante, come il "Lui" maschio eterosessuale diventi "tenero", docile, "innamorato", cessando di colpo il suo essere naturale, manlevato dalla responsabilità morale di crimini indicibili ed appartenenti al solo universo "maschile" ma con le dovute manleve per gli amici. Amici degli amici e pregiudzio a gogò per tutto il resto. Se non hai il lascia passare dal treno non scendi buon viaggio! E mentre sul mondo piovono bombe, i cercapersone esplodono e noi tutti guardiamo ammirati ad operazioni "speciali", a prove generali di invasione, con avvenimenti che dovrebbero portarci ad una consapevolezza di come le cose si stiano accartocciando, molti si lanciano in ulteriori e rinvigorite polemice politicamente corrette, con Gramellini che dal coporate banking di cui fa parte ci dice che la frase "viva la gnocca..." è sessista, una sorta di violenza verbale nei confronti delle donne, ree solo di essere le depositarie della gnocca. Sarà para sessista anche "grazie al cazzo" ? Oppure "sti cazzi" ? E se dico a qualcuno un bel "che cazzo vuoi!" ?. Beh di cazzi e fighe in bocca ne abbiamo tantissimi alcuni solo lessicali per altri... beati loro... Utenti lasciano i social scrivendo malinconici epitaffi sul loro sentirsi fuori dalla comunità, e li capisco e hanno ragione, perché anche mostrare e dimostrare di adottare uno stile di vita non social, privo della tossicità che questo comporta, ha una contradizzione in termini se poi per non avere un social blu, criticabile giustamente e legittimimaente si costruisce un social giallo che inevitabilmente con il tempo al crescere di frequentezioni si ammalerà di quella "sana" mediocrità umana, non siamo tutti Gramsci, ce lo dobbiamo dire, dobbiamo essere onestamente feroci con noi stessi se vogliamo spremere anche una sola goccia di onestà sempre da noi stessi. In un vecchio e bellissimo film il diavolo raccontava di quanto la vanità fosse il suo peccato preferito, ed è così che funziona, l'apprezzamento, le lusinghe come la pizza piacciono a tutti, non banalizziamoci raccontando qualcosa che sappiamo e fingendo stupore... Perché se continueremo a stupirci di stupide ovvietà non potremmo mai davvero comprendere quanto le cose possano essere "belle" al di là della presunta banalità

A sto giro, provoco io...

è di recente risoluzione un caso di cronaca nera agostiana, notizia che è partita promettente subito e poi man mano sempre più pigramente perso slancio su giornali, telegionarli e web, mi riferisco al caso di Sharon Verzeni, usccisa per strada di notte a Terno d'Isola comune in provincia di Bergamo tra il 29 e 30 luglio. Il caso sembrava promettente, una giovane donna usccisa nella notte, un convivente, un caso che sembrava emergere torbidamente da quella nuova incettabile mediocrità demonizzata ed osteggiata in maniera ideologica da una certa corrente di pensiero, la normale vita di una coppia dove con la parola "normale" si intende quanto di più sbagliato ci sia a questo mondo. Subito le speculazioni sul fidanzato ingnaro che la compagna uscisse la notte per passeggiare, in quanto da quanto emerso avrebbe voluto camminare per coadiuvare la dieta, i giornalisti quasi indispettiti dal fatto che con il passare delle ore e poi dei giorni il fidanzato, mediocre operaio figlio del patriarcato, non venisse promosso al livello di sospettato n° 1, di come gli elementi le deposizioni e le relative verifiche di investigazione scinetifica lo vedesso estraneo all'evento... Silenzio, salvo una slavata e svogliata passata di tanto in tanto sui telegiornali, qualche collegamento con la famiglia, ricordo un patetico intervento del padre di Sharon, da casa propria senza nemmeno una maglietta addosso... I giornalisti al lavoro nel ridicolizzare persone di provincia che qualcosa da nascondere di morboso lo hanno sicuro. Poi, ad un certo punto la botta di vita, la vicina di casa, non meglio indentificata, che propone una presunta crisi tra i due findanzati, ed ecco il ritorno di fiamma prendere vita, ci sono speranze per il demone del patriarcato sin li invocato ma non ancora pervenuto... Ed invece no, è solo la voglia di apparire di una vicina di provincia, che magari imboccata, non lo sapremo mai, ha trovato cinque minuti di inutile celebrità. Poi la svolta, l'uomo in bicicletta allontanatosi dal luogo del delitto e intercettato dalle telecamere in zona, e vai è un uomo, un amante, un maniaco, un pazzo ? Si! lo è, ma !? errato Accidenti... Il profile è sbagliato, è un ragazzo immigrato con il sogno di diventare cantante che abbiamo abbracciato ed amato a X-Factor, "nuoooooo" e adesso ? Come facciamo ? "Figlio sano del patriarcato ?" No, non ce la possiamo spendere... "Ehhh si!" mi sa che a sto giro non ce la possiamo spendere... Perché se non ci speculiamo noi, ci speculano i fascioni della Lega o di FDI con il "negro" impazzito... E allore che si fa ? Niente si soprassede nel silenzio generale, ed invece ci sarebbe tanto da dire su quanto è malata questa società che arriva ad esasperare un comportamento come quello di Moussa Sangare che divorato da chi sa quale disperazione d'anima, esce nella notte con in testa un delirante desiderio di morte, nessuno si accorge di nessuno, perché siamo maschere, dietro la maschera del ragazzo immigrato che vuole fare il cantante c'era qualcosa di più, che nessuno, nessuno ha visto, perché nesusno si è mai preso la briga di guardarci. Forse non si sarebbe visto nulla o forse si, non possiamo saperlo. Sappiamo che Sharon e le sue camminate innocenti per un sogno piccolo di dimagrire un po' non ci sono più, uccise di un sogno grande bello fiabesco di un "matto" di fare il cantante che ci hanno venduto tra uno spot della pasta e quello di un'auto elettrica. La nostra società vive un brutto momento, perché è una società che non si occupa delle persone, del loro malessere, la cosa più grave è che le risorse per farlo oggi ci sono, ma curare le persone è un investimento che generalmente non arricchisce di soldi nessuno, ed ogni altra forma di ricchezza oggi è considerata spazzatura.

la dipendenza dai social è una cosa seria

Come molti in questi lidi telematici anche io sono iscritto, con piacere, alla settimana sovversiva di Kenobit, la mail arriva al lunedì ed è un dialogo sulle macro ma anche "micro" che accadano allo scrittore, un racconto ora in prima persona ora in terza, di quotidiana lotta contro gli algoritmi del nostro tempo, siano essi digitali che analogici. La settimana sovversiva, dicevamo arriva ogni lunedì ma è anche leggibile direttamento da quì: https://settimana.kenobit.it/archive a questo link trovate l'archivio delle settimane passate. L'ultima email sovversiva, qualla del 29 luglio 2024 mi ha molto colpito devo ammetterlo, mi ha colpito perché in quelle righe Kenobit parla del rapporto con il rettangolo che ci portiamo in tasca, ovvero lo smartphone, della sua organizzazione del tempo, anche lavorativo, in funzione dell'utilizzo dei Social "tradizionali", di quanto sia difficile non ricadere nelle cattive abitudini che questi ci inducono anche solo a fronte di un imprevisto che ci costringe ad utilizzarli fuori dagli schemi che ci siamo imposti, la difficoltà di non cedere all'effimero compiacimento dei contenuti a nastro... Mi sono stupito che questo possa accadere a chi, Kenobit ne è un esempio secondo me, svolge un lavoro con un fortissimo impatto artistico, Kenobit è un musicista affermato, conosciuto e molto apprezzato nell'ambito della chiptune, compone infatti con il *GameBoy* musica, ed è protagonista di concerti ed eventi davvero incredibili, seguitissimi da molti amanti del genere. Questo non è certo tutto, fondatore di **livellosegreto.it** istanza Social basata su Mastodon e di tutte le relative derivazioni come questo motore di Blog, Pixel, TeleKenobit, Stereo e altro ancora, è stato per molti anni traduttore di videogiochi per produzioni di livello i cosi detti tripla A e pure ? Ci racconta come anche una mente così "forzuta" presa d'assalto da stimoli creativi propri ed esterni, possa essere in qualche modo attaccata dalle lusinghe Social di contenuti che durano un momento per passare immediatamente a quello successivo per quella piccola sensazione di "micro-interesse" che ci esalta e subito ci abbandona alla ricerca di un altro piccolo momento di "*soddisfazione*" facedoom Apprezzo la grande umanità di Kenobit nel raccontarsi in questa esperienza che è identica a quella di altri che per lunghe mezz'ora o anche ore, vengono rubati a se stessi da un susseguirsi di contenuti per lo più inutili allo scopo, ma utili a "drogarci" di noi stessi, di quelle piccole, ripetitive e repentine sensazioni di piacere... Mi consola anche in parte, perché comprendo quanto sia dura la lotta contro questi maledetti meccanismi, ho iniziato personalmente una battaglia con me stesso per slegarmi da questi meccanismi che ritenevo e ritengo forti, fortissimi, ma che ammetto sottovalutavo in quanto convinto che facessero presa su certi aspetti dell'esistenza delle persone, più queste ultime esprimono un'esistenza piena più sono immuni a certe seduzioni, ed invece non è così, io non sono un musicista, ne tanto meno uno sportivo, non ho un lavoro avvincente nel dal punto di vista tecnico ne umano, tanto meno economico, non posso certo permettermi di viaggiare per il mondo con il frutto del mio lavoro o di dare vita a progetti che non siano circoscritti nell'ambito piccolo della mia stanzetta, ecco perché ritenevo che cedere a certi meccanismi fosse per me più semplice, addirittura che certi meccanismi siano stati proprio pensati per persone che come me hanno poco o nulla da raccontare, ma forse non è così, forse l'area di caccia di questi predatori del tempo è più ampia e ricca di quanto potessi immaginare. Questo mi fa sentire un po' meno solo nelle mediocrità di una vita che è ormai per la maggior parte trascorsa lasciandomi tanti segni addosso ma senza lasciare segno alcuno al mondo.

like o non like questo è un probelma ?

da un po' di tempo sto preparando e progressivamente mettendo in pratica la mia uscita dai social, quelli moderni e quelli meno moderni, ho già abbandonato Linkedin, Tiktok e Twitter o X come si chiama adesso. Manterrò instagram in quanto trovo molti spunti interessanti anche se sta nell'universo META e questo mi irrita ovviamente, tuttavia dei due account instagram ne ho mantenuto solo uno e quello resterà con i miei modi e i miei tempi. Rimane il nonno: Facebook, li sono ancora presente ma in via di disfacimento, mi limito alla pubblicazione di articoli tendenzialmente di carattere politico ed è interessante notare come pubblicando articoli critici nei confronti di questo governo, articoli che portano all'attenzione emergenze occupazionali, articoli che minano la santità di Israele, insomma "articoli" verificati, autentici non provenienti da "a mio cugino news", beh dicevo, è interessante notare come non ci sia nemmeno un like, un commento, tanto meno un repost... TESTO complice l'algoritmo ? complice il fatto che la maggior parte di quei quattro disperati di amici che ho su facebook siano si limitino a guardare contenuti tipo gattini, mutandine ed altre amenità del genere, cosa che per altro è sacrosanto fare... Non si sa, non lo so ma questo ho notato e questo mi dice senza "se" e senza "ma" che sono sulla strada giusta.

gli eroi di famiglia

non sempre, non tutti hanno un eroe in famiglia, o meglio molti magari non sanno di averlo, altri non hanno mai ascoltato le storie eroiche che potenzialmente si nascondevano nella memoria di quel vecchio zio o ancor meglio di un nonno, una mamma, un papà, una nonna... Io ho sempre amato ascoltare i racconti dei miei nonni, racconti che venivano da un altro mondo in un altro tempo, una dimensione in bianco e nero come nei vecchi filmati che sono arrivati sino ad oggi, ma il mondo dei nostri nonni non era in bianco e nero e questo per me è sempre stato un punto di riflessione. Mio nonno Gerolamo è nato nel 1920, all'indomani della prima guerra mondiale, e giusto giusto in tempo per formarsi quanto basta per la secondo guerra mondiale, è nato a Lerma un piccolo paese in provincia di Alessandria, vicino a Ovada, una striscia di terreno che è già Piemonte ma che ancora sente l'aria di Genova, dove il dialetto Piemontese non è gentile e puro come "più in su", ma è sporco di tante tante parole genovesi che lo inquinano, lo imbastardiscono, se parli quel dialetto non sei ligure ma nemmeno piemontese... Ad un certo punto capita una questione strana nell'Italia e nell'Europa di quel tempo, si affacciano alla ribalta della storia personaggini del calibro di Benito Mussolini e Adolf Hitler, giusto per citarne due non di prima fascia... (va da se che il periodo precedente è volutamente sarcastico...) Beh per farvela breve: nonno Gerolamo anni 20, perfetto, guerra, vai... C'è un problema però, mio nonno come del resto anche io, è ipovedente, è dura esserlo oggi nel 2024, figuriamoci cento anni fa, alle visite di arruolamento, manco a dirlo non gli credono, viene accusato di "far finta" per sfangarsela e bon, ciao, divisa, stivali di cartone, fucile e via in marcia alla conquista dell'Unione Sovietica! Mio nonno come altri sessantamila ragazzi furono spediti con varianti di modi e tempi in Russia, e marciarono sino ad Odessa. Durante questa scampagnata le truppe, ovviamente si fermavano per recuperare e si allestivano quindi i campi per alcune ore, a mio nonno venne ordinato una sera di prestare servizio di guardia, mai gli era stato chiesto prima, in quanto tralasciando i medici fanatici che non gli credettero al momento dell'arruolamento forzato, si era reso evidente durante gli spostamenti che Gerolamo non fosso proprio un falco pellegrino in termini di vista, mio nonno quindi declinò cortese offerta, in parole povere rifiutò di eseguire un ordine diretto... La questione non fu certo semplice e a parte beccarsi un procedimento disciplinare militare fu preso a calci e pugni da quella elite di intellettuali che sulla divisa militare portava una "V" che stava per "vere teste di ca....." ehhhm no stava per "Volontario" esistevano V a vario titolo a secondo dello stato ed inquadramento sociale, interessanti i VU "volontari universitari" su cui stendo un velo di umana pietà... Mio nonno si rifiutò quindi, la conseguenza al di là dei provvedimenti disciplinari fù nell'immediato una saccata di botte... Non nego di aver pensto che alla fine, mio nonno avrebbe potuto fare la guardia e fottersene delle conseguenze, stare attento per quel che poteva, in caso di attacco nemico, non sarebbe stata certo l'acume visivo di una sentinella a far la differenza l'esito per l'esercito di carne e cartone italiano sarebbe satato, senza se e senza ma, disatroso... A questa osservazione però la giustificazione di mio nonno fu questa: "Se io avessi fatto la guardia e non avessi visto in tempo un potenziale nemico in arrivo avrei ridotto e di molto per qualcuno la possibilità di salvarsi, dalla prigionia o dalla morte, non guardare alla mi scelta o alle conseguenza che io ho subito per la mia scelta, guarda al risultato, la guardia quella sera la fece qualcun altro, e io come acnhe gli altri riposammo in filo più tranquilli" Un gesto di ribellione che donò, a persone immerse nella paura, una goccia, illusoria, di maggiore tranquillità, questo fu il gesto eroico di mio nonno nella steppa sovietica in una giornata indefinita del 1941. Di cui la memoria è sepolta, di cui io porto memoria in queste righe perse in un mare digitale tanto inquinato, se non di più, di quello vero. Ci sono ancora spiagge libere con l'acqua pulita dove rifugiarsi. Mio nonno fu inserito nel CSIR al comando del Generale Messe. 1.792 morti o dispersi, 7.858 feriti o congelati. conservo ancora il suo foglio di congedo, con loghi e fregi fascisti, conservo la sua foto in divisa, conservo una decorazione che gli fu data per l'assistenza offerta ad un compagno ferito durante il rientro in Italia a piedi. Di questo mio nonno non parlò mai, ma suoi coetanei ai quali ho chiesto mi raccontarono che trascinò in una barella un amico dello stesso paese per centinaia di chilometri rimanendo al passo ed evitando che questo congelasse, salvandolo nonostante la perdita di una gamba. Ricordo quest'uomo anziano nel pese in bici con una gamba sola... Lo ricordo a terra davanti la tomba di mio nonno... Gerolamo Ferrari seconda guerra mondiale l'Ottava armata inviata successivamente in Unione Sovietica non fu cosi fortunata ed i numeri delle perdite ancora oggi sono sconvolgenti: 75.000 circa morti o dispersi e 32.500 circa feriti o congelati... Ecco credo che bastino solo questi numeri a raccontarci che non esistono guerre vinte, le guerre sono perse da tutti sempre... In questo ricordo di disobbedienza ed in questo riconoscimento riesco ad essere orgoglioso, riesco ad essere patriota. mio nonno ci ha lascito un 17 luglio di tanti anni fa...

casa mia, casa tua...

Voglio raccontare la mia personale esperienza in merito alla proprietà privata, agli affitti ed alle implicazioni non elementari che il discorso comporta. Da circa un anno lotto con un inquilino che ha deciso i maniera arbitraria e capziosa di astenersi dal pagare l'affitto di casa, casa di cui io sono il proprietario non che locatore, con regolare contratto depositato in regime fiscale di cedolare secca, il relativo canone congruo secondo il calcolo medio che stabilisce un ente terzo rispetto a locatore e conduttore, nello specifico è indicato da Agenzia delle Entrate. Ciò premesso io ho cercato in una prima fase di parlare con in mio inquilino, ho concesso dilazioni ho proposto di annullare debiti pregressi offrendo alcuni mesi di locazione gratuita in cambio di una firma per una risoluzione del contratto ad una determinata data, tutte le mie proposte di mediazione sono andata disattese puntualmente, in tutto questo sia chiari che la tassazione sui canoni mai corrisposti mi viene comunque imposta almeno sino a quando l'ammanco non venga certificato da un tribunale per il signor Stato tu stai incassando un reddito e le tasse sono dovute... La mia unica colpa rispetto al capitalismo edilizio è quella di aver ereditato da mia nonna la casa che questa si è comprata con sacrifici facendo le pulizie e che ha deciso di lasciare a me in quanto unico ad averla assistita nel corso degli anni, e di aver contestualmente ereditato anche da mio padre la casa che quest'ultimo aveva acquistato con il suo stipendio da operaio specializzato nel porto di Genova, immobili sui quali sia chiaro tasse: IMU, ICI, Successioni, cazzi e mazzi sono sempre state pagate sino all'ultimo, senza condoni o altra cazzate simili. Spesso raccontando di questa situazione con altri, mezzi amici, mezzi parenti ed affini, il riscontro che ho è sempre quello di violento giudizio nei confronti di chi "abusivamente" sta in casa mia senza pagare, lo capisco è la via più facile per tutti, e lo è stata anche per me in alcuni momenti, soprattutto in quei momenti dove dovendo far fronte a scadenze di tipo economico mi sarebbe servito quel piccolo reddito per superarle un pochino più agevolmente. Ma se dobbiamo essere giraffe a tutti i costi ciò ci impone quanto meno un punto di vista più ampio, non credo sia facile per l'inquilino, giunti a questo punto, convivere con una istanza esecutiva di sfratto con mandato ad ufficiale giudiziario, ogni giorno può arrivare l'autorità e metterti alla porta se non di casa "tua" quanto meno di un posto dove ti rifugiavi dal freddo e dal buio, non posso certamente sentirmi solidale con l'inquilino perché il suoi bisogni io li ho compresi e mi sono reso diligente nei suoi confronti lui non ha fatto altrettanto ha messo in campo una scelta e le conseguenze ora sono a suo carico, ma non mi sento di aggredire ulteriormente chi è già, probabilmente, sbranato dai suoi mostri, ad un passo da un crollo che può essere definitivo. Non credo viva sereno anche se dovesse mostrare arroganza o collera io sono molto più sereno di lui, per mille motivi, sono stato più fortunato e ho cercato di aiutarlo in tutti i modi, può essere che lui abbia vissuto questa mia mano tesa come una dimostrazione di superiorità ? Può essere tutto... Ma quello che non può essere e che non deve essere è che le persone aggrediscano l'ultimo anello di una catena che è marcia dall'inizio, in Italia ci sono settecentomila persone che sono o potenzialmente sono fuori casa, questo non lo possiamo ignorare soprattutto la dove gli immobili di proprietà di enti pubblici/stato disabitati superano il milione, è un problema che va risolto, e non come dicono molti con metodi all'americana, esasperando il concetto di proprietà privata, ma aiutando le persone, tutte, si e soprattutto quelle che secondo i canoni odierni questo "aiuto" per molti non lo meritano nemmeno. il livello di stato di una società corrisponde a coloro che abitano a livello più basso, ed è tempo che coloro che hanno qualcosa si rendano conto di essere più prossimi a quelli che non hanno nulla rispetto a quelli che hanno troppo.

farfalle alla nascità

adoro la mente dei bambini, la adoro perché è chiara, pulita nel senso che è priva di scorie, semplice, tutt'altro che scontata o elementare. Al contrario di altre specie noi nasciamo farfalle per divenire vermi... farfalla