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from Parole

Attesa

Come all'Epifania attendo un regalo me lo sono fatto da solo, l'età non gioca a mio favore.

Gioca, invece, la voglia di mantenermi attivo, sveglio, voglioso di imparare: cose nuove, tecnologie, ma non sono tanto “smanettone”.

Mi scorrono così giorni nebbiosi tra un successo e una prova, tra un “non capire” e una soddisfazione.

Sia chiaro: non capisco perché non leggo.

 
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from Testudo Blues

riassunto delle puntate precedenti

“Posso dirti solo quello che ho detto a lei, Danny.”

Dalla voce del mio amico Biancaneve, capisco che vorrebbe fare di più per me. È la prima volta che a qualcuno sembra interessare davvero della mia vita. Certo, anche il mio socio Johnny Rumble ci tiene, ma soltanto perché sono una macchina da soldi. Senza di me, finirebbe a chiedere l'elemosina sui marciapiedi di New Ashburn.

“Mi sta bene, amico. Sono così disperato che seguirei qualsiasi pista”

“Qui a Testudo non esiste un registro di chi guida le corazzate. È l'ennesima trovata del sindaco Carter: se il conducente viene minacciato da una banda di predoni mentre attraversa il deserto con un carico di liquori, può sparare agli aggressori senza temere conseguenze, visto che nessuno saprà mai chi è stato. I predoni sono piuttosto vendicativi, non puoi ammazzare uno dei loro compagni e sperare di farla franca.”

“Una splendida notizia. E se il conducente sbaglia una consegna? Non dirmi che non è mai capitato!”

“In questo caso puoi fare rapporto direttamente alla compagnia dei trasporti. Ogni corazzata corrisponde a un codice sull'etichetta dei pacchi che trasporta.”

Guardo la mia valigetta, sconsolato. Non c'è nessun codice impresso là sopra. Neanche l'ombra di un'etichetta. Evidentemente si trattava di un carico segreto. Ho rubato l'unica valigetta senza un codice identificativo. Ce n'erano altre identiche e probabilmente ciascuna di loro aveva un'etichetta. Se avessi preso una di quelle, adesso me la starei spassando con una bella bottiglia di whiskey d'importazione sul tavolo e parecchie banconote nelle tasche, invece... Ehi, un momento! Forse conosco qualcuno che può recuperare il codice per me.

“Ce l'hai un telefono?” Domando a Biancaneve. Non c'è un momento da perdere. Ormai è quasi il tramonto, ma il sindaco Carter è sempre stato un oratore logorroico. Se il convegno elettorale è ancora in corso, il mio socio Johnny Rumble non avrà problemi a controllare le altre valigette.

“E cosa diavolo devi farci? Il codice della tua corazzata è scritto qua.”

Mi consegna un pezzo di eco-plastica unticcio, su cui ha scarabocchiato una sequenza di dieci numeri. Sgrano gli occhi. Non ho ancora afferrato fino in fondo quello che sta succedendo.

Aspettate, mascalzoni e sicofanti all'ascolto! Pensateci un momento, prima di giudicarmi. In genere sono più sveglio di così, ma l'angoscia mi ha annebbiato la mente. A voi non capita mai? Non siete mai stati così agitati da perdere di vista il quadro generale della situazione?

“Come fai ad averlo?” La risposta alla mia domanda è ovvia, ma non ho ancora fatto due più due.

“Me lo ha dato la donna. Hai presente la tizia con il tailleur di cui ti ho parlato dieci secondi fa?”

Perfetto. Adesso il detective Biancaneve pensa che io sia un idiota. Quando gli chiedo se possiamo contattare la compagnia di trasporti, mi guarda con un sorrisetto furbesco. “Già fatto,” mi dice. “Insieme a quella donna, ricordi? La tizia con il tailleur di cui ti...”

“Smettila di prendermi in giro,” sbotto, perdendo la pazienza e battendo il pugno sulla sua scrivania. Il legno marcio cede sotto la forza del colpo e una crepa gigantesca si apre sul piano del mobile. Maledizione. Devo imparare a controllarmi. In fin dei conti, Biancaneve sta solo cercando di aiutarmi.

“Hai ragione, hai ragione. Colpa mia,” dice lui, ma lo vedo guardare accigliato la spaccatura sulla superficie della scrivania. “Ecco qua,” aggiunge poi, consegnandomi un altro foglio, su cui ha scritto un elenco di località cittadine.

Maggie's Brews – South Testudo Rivendita di liquori “Liquid Cool” – New Ashburn Larousse Store – Grand Boulevard Convegno elettorale Carter – The Valley Emporio Prime Time – Royal Park Ranucci Jazz Club – Lakeview

“È la lista delle consegne che la corazzata avrebbe dovuto effettuare,” mi spiega Biancaneve. “L'azienda le ha consigliato di controllare se c'è stato uno scambio, mentre loro interrogano il conducente che...”

”...che non ammetterà mai di essersi fatto soffiare una valigetta da sotto il naso,” dico io, completando la frase. Va bene, vado a dare un'occhiata in questi posti.”

“Se fossi in te, comincerei dall'ultimo,” mi dice Biancaneve, infilando la mano in un cassetto ed estraendone qualcosa di scintillante. “La donna in questione è la nuova fidanzata di Ranucci. Lei si è guadata bene dal dirmelo, ma il jazz non mi dispiace, lo sai, e non ci sono molti club in città dove è concesso suonarlo. Li ho visti insieme a un concerto, in atteggiamenti che lasciavano poco spazio all'immaginazione, se capisci cosa intendo.”

“Ti ringrazio, vecchio mio.” Mi avvicino per salutarlo, promettendogli di ripagare il danno che ho fatto alla scrivania. Quando gli stringo la mano, sento qualcosa di duro premere contro il mio palmo. “Portati questa. Ranucci è una carogna della peggior specie.”

Abbasso lo sguardo e mi ritrovo a impugnare una minuscola pistola snug nose. Era da un bel pezzo che non maneggiavo uno strumento come quello. Uno strumento adatto per fare un po' di sano jazz.

 
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from salagiochi

Wonder Boy, Remualdo e le 3.000 lire


La mia vita in sala giochi, come anticipato in questo post, inizia alla destra di un bar all'ingresso di una pineta. C'è questo locale buio, come ogni buona sala giochi che si rispetti: le uniche fonti di luce, una vetrata semicircolare alle spalle e l'ingresso ombreggiato da poderosi pini.

La sala giochi di Remualdo, tuttavia, merita un post tutto suo: ne introdurrò giusto lo spregevole gestore. Remualdo non è mai invecchiato, non l'abbiamo mai visto cambiare di una virgola nel corso dei lustri: è nato vecchio ed è morto, a un certo punto. Sappiamo che è morto perché non l'abbiamo più visto andare in giro col suo Ciao rosso. Aveva un mignolo con una falange mozzata.

Quando Remualdo sedeva al suo banchetto, per cambiare le monete, i cassoni già andavano a 200 lire a partita; tu andavi lì coi tuoi spiccioli, 50 e 100 lire, li mollavi sul banchetto e aspettavi che te li cambiasse in una singola moneta giallognola: ti guardava, con una faccia dello stesso materiale della moneta e ti rispondeva “non ci sono 200 lire, sono finite”. Al che, estraevi la 1.000 lire e, magia!, ecco che te la trasmutava in cinque monete da 200. Senza cambiare espressione, come se i 30 secondi precedenti facessero parte di un'altra linea temporale.

Un amico mio, che finiva con un solo gettone Ghouls 'n Ghosts (tutte e due le run), giocava con la morte sul collo: da un momento all'altro, poteva presentarsi Remualdo e spegnere il cassone, “stai giocando troppo, si consuma la corrente”. Come se il cassone acceso, senza che nessuno giocasse, non ne consumasse. Questo era Remualdo; eppure, in quel cuore di pietra, un giorno scintillò un barlume di umanità. Non richiesta.

Il mio budget settimanale ammontava, all'epoca, alla cifra tonda di lire 1.000 e potevo usufruirne la domenica, operando la più dolorosa delle scelte: tramezzino o sala giochi? Il tramezzino, all'epoca e dalle mie parti, era quella che nel resto dell'universo si chiama parigina. Costava il budget di una settimana, ma era saporito.

Per tre settimane decido di saltare il tramezzino, c'è un gioco nuovo in sala e voglio padroneggiarlo: è Wonder Boy, devo padroneggiarlo, nutrirò il mio giovane corpo in un altro momento.

Cambio la prima 1.000, Remualdo muto. Muto pure alla seconda, ma alla terza banconota la sfinge si commuove: “ma non è che stai spendendo troppo?”. Non l'ho mai più visto umano, da allora.

Non ho mai neanche finito Wonder Boy.

 
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from LOG

Oggi inauguriamo la non rubrica Diario Segreto, una serie di articoli pensati per aiutare i nuovi utenti nell’utilizzo della piattaforma e nella stesura di un testo per il proprio blog. Il primo argomento è puramente tecnico: come registrarsi sulla piattaforma e su come pubblicare un post all’interno di essa.

Registrazione

Potete richiedere il link di invito al nostro account Mastodon @log@livellosegreto.it o scrivendoci una mail a log at livellosegreto.it. Una volta cliccato il link, si aprirà la pagina di registrazione a LOG. Registrazione Ignorate il tasto di registrazione tramite LS* e compilate il form sottostante inserendo username, password e l’eventuale email per il recupero della password. (*per un bug sulla registrazione tramite invito questa opzione non funziona. Il team di WriteFreely ne è già al corrente e speriamo che sia risolto con le prossime versioni.) Cliccate su “Create blog”: il vostro account verrà creato e sarete portati sulla pagina di impostazioni del blog. Account Settings Le opzioni presenti in questa pagina sono: – Username: qui potete cambiare il vostro username su LOG, che sarà anche handle del blog principale sia per l’url (log.livellosegreto.it/tutorial/) che per quello del fediverso (@tutorial@log.livellosegreto.it). – Passphrase: qui potrete cambiare la vostra password. – Email: qui potrete aggiungere o cambiare l’email associata all’account. Non è necessaria per l’utilizzo della piattaforma, ma lo è per la funzionalità di recupero password. – Linked Accounts: se avete un account su Livello Segreto potete cliccare su questo pulsante per abilitare il login tramite il vostro account su LS. È un metodo alternativo all’inserimento di username e password. – Incinerator: in questa sezione potrete cancellare il vostro account su LOG. L’opzione è irreversibile e verranno cancellati tutti i vostri dati e i post.

Una volta verificato che le informazioni riportate siano corrette possiamo procedere alla creazione del primo post.

Primo post

Cliccate l’opzione “Drafts” (bozze) nel menù in cima alla pagina: Drafts E quindi su “Start Writing” (inizia a scrivere): StartWriting Si aprirà la pagina di scrittura per la creazione di un nuovo post. La pagina è divisa in due sezioni principali: 1 – Barra superiore delle opzioni 2 – Area di scrittura Menu Portando il cursore sulla barra superiore appariranno diverse opzioni: MenuDettaglio 1 – Menù che ci permette di spostarci in altre sezioni del blog. 2 – Selezione del font da utilizzare nel post. Noi consigliamo il font Sylexiad. 3 – Conteggio delle parole presenti nel post. 4 – Modalità notturna. 5 – Pulsante per tornare all’elenco dei post (nel nostro esempio torneremo all’elenco delle bozze). 6 – Pulsante per pubblicare il post (nel nostro esempio pubblicheremo nella sezione bozze).

Nel textbox potremo iniziare a scrivere il nostro post. La piattaforma WriteFreely, su cui si basa LOG, utilizza il linguaggio Markdown per la formattazione del testo. Per esempio, se vogliamo impostare un titolo, possiamo utilizzare il carattere # seguito da uno spazio. Titolo Potete trovare le altre opzioni disponibili qui. Una volta concluso, portiamoci sulla barra superiore e clicchiamo sul pulsante Pulsante per salvare. Qui potremo vedere il post nel suo aspetto finale con la formattazione del testo applicata: Anteprima Nella menù superiore possiamo cliccare su “Edit” per tornare in modifica o su “Drafts” per tornare all’elenco delle bozze: Elenco Per il nostro esempio assumeremo che il post sia completo, quindi procederemo a cliccare “Drafts”. Drafts Verremo portati nella pagina delle bozze; sotto al titolo di ogni articolo saranno presenti tre pulsanti che ci permetteranno di modificarlo, cancellarlo o spostarlo nel nostro blog. Clicchiamo sul pulsante “move to […]” per spostare il post dalle bozze al blog vero e proprio, e quindi pubblicarlo. Muovi Nella barra superiore clicchiamo quindi su “Blogs”: Blogs Poi su “View Blog” (visualizza blog): ViewBlog Verremo portati sulla pagina principale del nostro blog e potremo vedere il nostro primo post: Articolo

 
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from La guardiana del faro

Non c'è niente di meglio di un momento di pace e isolamento per dedicarsi a sistemare la casa. Pulire, riordinare, riorganizzare. Dopo tanto tempo lontana è stato bello ritrovare tutto come l'avevo lasciato. Ma, al tempo stesso, sento che sono diversa dalla persona che abitava qui fino a qualche anno fa. E la casa, la mia vecchia casa, non mi rispecchia più. Non rispecchia più la me che sono oggi. Oggi vedo solo un sacco di cianfrusaglie. Lo so che non sono affatto cianfrusaglie. Non lo erano per me. Erano importanti... allora. Erano il legame con qualcosa che per me era importante, erano ricordi. Ma quei ricordi mi tenevano legata alla persona che ero e che, in un certo senso, non volevo più essere. Forse è per questo che me ne sono andata. Non volevo più essere così e ho pensato di scappare invece di lavorare su me stessa, per capirmi, per cambiarmi. Beh, il cambiamento c'è stato. In un modo o nell'altro. E ora è tempo che questa casa torni a somigliarmi. Ho svuotato tutto. Ciò che potevo l'ho regalato a persone che amavo, poche cose in realtà, perché temo che i miei “doni” che servono ad alleggerire me stessa, siano un fardello per qualcun altro. Non sarebbe affatto un dono. Molte cose, ciò che ancora andava bene ma non mi piaceva più, l'ho regalato a chi saprà farne un uso migliore. E molte cose, le cose più brutte, quelle che mi ricordavano quanto io fossi piccola, inadeguata, invisibile, insipida le ho buttate via. È stata un'azione catartica. Ho buttato via la vecchia me e da ciò che restava ho tirato fuori una nuova persona. Non è ancora completa, ovviamente. Mancano alcuni dettagli. Devo fare delle aggiunte, delle modifiche. E alcune cose sto ancora cercando di capire se mi piacciono così come sono o se andrebbero modificate o tolte del tutto. Insomma, sono ancora in divenire. Una cosa sola è certa e rimane: il mio faro.

 
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from salagiochi

Non piacerà a nessuno, poi con quei sei pulsanti...


Dissì di Street Fighter 2: la più colossale, sesquipedale, incommensurabile baggianata nella mia carriera di videogiocatore.

È un primo pomeriggio ancora molto luminoso, ma la luce quasi non riesce a penetrare quella piccola sala giochi, ostacolata da un groviglio di corpi. Sono con un paio di amici, non abbiamo ancora idea veramente della folla che ci aspetta, ma da fuori qualcosa si intuisce, l'aria è elettrica; dentro deve esserci un nuovo cassone: non qualcosa di nuovo e basta, qualcosa di straordinario.

Non pensavamo fosse possibile stipare tanta gente in quei pochi metri quadrati, quel groviglio di corpi è composto da strati sovrapposti di persone. È una variante del Tetris dove i tetramini si incastrano e non scompaiono, non c'è verso di scoprire cosa ci sia sotto se non aprendosi un varco iniziale a spallate e poi cercando di diventare più sottili e viscidi possibile. Diventare anguille. Disponiamo di sei occhi complessivamente, uno di questi riesce a guadagnarsi uno sguardo fugace su quello che c'era a monitor.

Era lo stage, da oggi in poi quadro in questo blog, di Ken. Non sappiamo ancora che quel tizio in kimono rosso si chiami Ken. Chi sia, cosa voglia. Cosa voglia, probabilmente, non l'ho ancora capito. Certo, ricongiungersi con la moglie, ma altro non so. Scatta l'imprinting, Ken diventa il mio personaggio preferito, quello che scelgo più spesso, quello che continuo a usare pur dopo aver terminato il gioco con tutti i personaggi disponibili; questo, tuttavia, verrà dopo.

Oltre al quadro di Ken, lo sguardo indugia per un istante anche sui sei pulsanti: avevo visto il primo Street Fighter qualche anno prima, in un bar, a una sagra della birra, ma l'avevo presto dimenticato. Cosa che avrebbe fatto chiunque, se non fosse esistito Street Fighter 2.

“Ma che è, sei pulsanti? E chi ci giocherà mai, ora c'è la folla perché è il primo giorno”.

Difficile sbagliare così tanto e con così poche parole. Si rivelò un successo senza paragoni in sala, non ci fu mai qualcosa di analogo: nè prima, nè dopo. Fu una serie interminabile di primi giorni, per smaltire le folle le sale locali erano costrette ad accaparrarsi quante più schede possibili, c'erano stanze piene di soli cassoni di Street Fighter 2.

Arrivarono i bootleg, le versioni bootleg, i pezzotti fantasiosi, ci giocavamo lo stesso, era una sete apparentemente inestinguibile.

Street Fighter 2 è stato più che una leggenda della sala giochi: un esemplare unico. L'avevo identificato come una nuvola di passaggio, prima di iniziare a spenderci gettoni su gettoni su gettoni su gettoni.

 
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from Kenobit

Per festeggiare il lancio di PIXEL, abbiamo pensato di rilanciare la #FestaBusta, uno dei primi eventi nati su Livello Segreto. Se non la conoscete e volete scoprirne la storia, QUI trovate il numero di WARP nel quale abbiamo presentato la prima edizione. Ma continuate a leggere, perché questa edizione sarà speciale.

La #FestaBusta è la sagra del “boost”, la funzione che vi permette di ricondividere con i vostri follower le cose che più vi piacciono del fediverso. È come il retweet di Twitter, il reblog di Tumblr, la condivisione di Facebook...

Il bello, però, è che noi non siamo negli angusti spazi dei social commerciali, ma sul Fediverso, ossia un internet fatto di ponti, invece che di barriere. Nel Fediverso potete ricondividere contenuti non solo da Mastodon, ma anche da Pixelfed, Bookwyrm, Friendica, Misskey e in generale da qualsiasi piattaforma federata.

Questo vuol dire che potrete condividere post interessanti da tutti i meandri dell'ecosistema di Livello Segreto (LORE, PIXEL, QUEST, LOG) e del Fediverso in generale. La #FestaBusta è un evento pensato per prendere dimestichezza con le potenzialità di condivisione libera che abbiamo al di fuori dalle piattaforme commerciali.

Partecipando, contribuirete anche alla crescita del Fediverso, facendo in modo che sempre più persone scoprano account e progetti interessanti. Alla fine dell'evento, le timeline federate saranno più ricche e tuttx avranno delle home più vivaci e popolate.

Come funziona? Se volete farvi conoscere, fate un post in cui raccontate chi siete e cosa fate, o più semplicemente con un contenuto che vi rappresenta: un disegno, una canzone, una poesia, una riflessione... insomma, vale tutto. Ricordatevi di usare l'hashtag #FestaBusta!

Se volete diffondere la gioia della festa, andate sull'hashtag #FestaBusta e boostate a volontà le cose che più vi piacciono. Ricordate che su Livello Segreto e su tutti i suoi social l'algoritmo è cronologico, quindi i boost sono un atto di gratuità che non vi costa niente in termini di visibilità.

Perché anche la visibilità, su Livello Segreto, è un bene collettivo. Ovviamente nulla vi obbliga a boostare solo post marcati #FestaBusta. Anzi! Vi incoraggiamo a scandagliare il Fediverso in cerca di account interessanti, per condividerli con il resto della comunità!

Ovviamente, il fatto che questa festa coincida con la nascita di PIXEL non è un caso. Potete partecipare sia da Livello Segreto, sia da PIXEL! E potete boostare post di PIXEL su Livello Segreto e viceversa!

Insomma, la #FestaBusta è un incrocio tra una sagra di paese e un'occasione di apprendimento sulle meccaniche del Fediverso. Se avete domande o dubbi, magari perché siete appena arrivatx, chiedete senza paura. La comunità di Livello Segreto non vede l'ora di spiegarvi tutto!

 
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from COSE NUOVE

Inizio questo blog mettendo le mani avanti come il più pavido dei pavidi. Non sono un granché a scrivere, non ho mai avuto un blog, non so nemmeno se questo può considerarsi un blog. In effetti non so nemmeno se sto andando troppo off topic, guardando gli altri blog qui su Log nessunə parla di “cultura pop” mi sembra, quindi se sto sbagliando fermatemi subito! Inoltre, sempre continuando a tenere paraculescamente (?) le mani avanti, non sono un granché nelle recensioni, vado poco oltre il “Bello! Veditelo!”.

Quello in cui sono bravo, anche se non la considererei bravura, più un modo per soddisfare il mio leggero OCD (autodiagnosticato), è tenere traccia delle cose che guardo/leggo/gioco e delle cose che vorrei guardare/leggere/giocare. [Ne approfitto per dire che sono in cerca di una parola che possa sostituire “guardare/leggere/giocare” perché non si può fare sta cosa ogni volta, prima usavo “consumare” ma in effetti non mi piace, si accettano suggerimenti. Invece per “film/libri/giochi” già ho trovato la parola giusta che è “COSE”, mi piace dire “COSE”.] Dicevo, questa mia abitudine a fare liste di tutti i tipi mi permette di scoprire cose nuove ed essere abbastanza aggiornato su tutto. Non è FOMO, è proprio che mi piace segnarmi tutto pur sapendo che probabilmente sono cose che rimarranno per sempre nelle mie liste a prendere polvere e non le guarderò mai. La cosa non mi preoccupa, quello che mi appaga è segnarmi le cose e fare le liste, poi non fa niente se non guardo o non gioco qualcosa. Ma non sto in terapia, quindi dovrei smetterla di psicanalizzarmi.

In COSE NUOVE elencherò ogni mese tutto quello che passa sotto il mio radar, quindi il tutto dipenderà fortemente dai miei gusti.

Cose che troverai:

  • GIOCHI: soprattutto giochi indie di vario genere, rpg, avventure grafiche, metroidvania, platformer, puzzle, ecc.
  • FILM: non ho gusti particolari, quindi qui trovi un po' di tutto
  • SERIE TV: stessa cosa dei film
  • FUMETTI: sono molto aggiornato sul fumetto americano, quindi quasi esclusivamente quello

Cose che non troverai:

  • Alcune categorie di giochi che non rientrano tra i miei gusti, come ad esempio: fps, battle royale, city-builder, tower defence, sandbox, life sim e la maggior parte dei roguelite/like (ci sono delle eccezioni ovviamente)
  • Libri, manga e altri fumetti. Non perché non ne legga, anzi, però non sono aggiornato sulle ultime novità (potrebbe capitare ogni tanto però)

Molte delle cose che elencherò probabilmente già le conoscevate, spero troviate qualcosa che possa stuzzicare la vostra curiosità.

Probabilmente avrei potuto fare un post (si dice così anche nei blog?) dedicato solo all'introduzione, ma sono scemo quindi facciamo che ora partiamo direttamente con le COSE NUOVE di novembre.


GIOCHI

Il 3 novembre è uscito in accesso anticipato Back to the Dawn, un prison escape che sembra molto interessante se vi piacciono gli animali antropomorfi e Prison Break. Questo è probabilmente uno di quelli che dicevo prima, me lo sono segnato ma non ci giocherò mai, già so.

il 6 novembre è uscito The Invincible che è un adattamento del libro di Stanisław Lem: fantascienza, pianeti abbandonati, paesaggi spettacolari, c'è tutto no?

l'8 novembre è uscito Noreya: The Gold Project, anche questo in accesso anticipato. Mi sembra il classico metroidvania, senza infamia e senza lode, non mi sconfinfera più di tanto.

Il 14 novembre è uscito KarmaZoo che invece sembra qualcosa di fresco e molto interessante. È un platformer cooperativo (c'è anche una modalità competitiva) in cui si può giocare fino a 10 giocatori e ci sono 50 personaggi diversi, ognuno con le sue abilità e tutti molto carini!

Il 15 novembre è uscito The Last Faith, questo gioco mi sembra sia stato annunciato secoli fa. Dovrebbe essere una sorta di fusione tra Castlevania e Bloodborne, ovviamente con le dovute proporzioni. Sembra interessante.

Il 15 è uscito anche American Arcadia, un gioco in cui devi scappare, quindi un puzzle platformer a scorrimento orizzontale, un po' come Limbo o Inside con in più delle parti in prima persona. A livello visivo e di ambientazione non è proprio la mia tazza di tè, però ho amato Inside, quindi potrei dargli una possibilità.

Il 16 novembre è uscito Small Saga, decisamente il mio preferito del mese. È un jrpg in un mondo in miniatura in cui sei un topo al quale un dio (un gatto) ha rubato la coda. Questo devo assolutamente giocarlo al più presto!

Il 20 novembre è uscito Worldless, platformer 2D con un sistema di combattimento a turni. Non so ancora se potrebbe piacermi, non mi piace lo stile minimal dei personaggi, né mi convince il sistema di combattimento a turni in un platformer.

Il 20 è uscito anche In Stars And Time, un rpg con combattimenti a turni in cui si vive in un loop temporale che credo bisogna rompere alla fine. Non sono un fan dei time-loop, ma mi piace molto il character design cartoonesco.

Il 22 novembre è uscito Knuckle Sandwich, un rpg con combattimenti a turni che mi ha colpito perché mi sembra pazzissimo.

Il 22 è uscito anche Ninja Issen, platformer 2D dal gusto un po' retro con ambientazione cyberpunk.

Il 29 novembre è uscito The Exit 8, un gioco dello studio giapponese Kotake Create in cui devi camminare in un passaggio sotterraneo e raggiungere l'uscita 8, solo che ogni volta che giri l'angolo ti ritrovi all'inizio del corridoio. E ogni volta c'è lo stesso tizio inquietante che ti viene incontro. Sono curioso di capire dove vuole andare a parare. Ho poi guardato la lista “upcoming” dello studio e ho visto che hanno in programma per il 2025 (quindi tra pochissimo insomma) un altro walking simulator, Strange Shadow, in cui devi scappare da creature giganti, sembra interessante.

Il 29 è uscito anche Wizordum, in accesso anticipato. È un fps dal look classico con ambientazione fantasy. Come ho già detto, non amo gli fps, ma questo sembra molto carino.

Il 30 novembre è uscito Hand In Hand, un puzzle platformer che si gioca in split-screen sia in modalità singolo, sia in co-op. In modalità giocatore singolo bisogna controllare i due personaggi contemporaneamente, in co-op ognuno controlla un personaggio, quindi sicuramente è più facile come modalità ma può essere divertente giocarci a due.


FILM

L'8 novembre è uscito The Marvels, l'ultimo film dell'MCU. L'ho visto perché iniziai con entusiasmo a vedere i film Marvel ormai secoli fa, entusiasmo che poi col tempo è calato a livelli pietosi negli ultimi anni (tranne per Guardiani della galassia vol. 3), ma comunque ormai è tradizione e li vedrò tutti fino alla fine.

Il 10 novembre è uscito The Killer, il nuovo film di David Fincher con Michael Fassbender che fa, appunto, la parte di un killer nei guai, il più classico dei thriller. C'è anche Tilda Swinton, il che non guasta mai.

Il 16 novembre è uscito Dream Scenario, film in cui Nicolas Cage fa la parte di un tizio qualunque che improvvisamente inizia ad apparire nei sogni delle persone, a caso. Premessa interessantissima se si guarda anche al fatto che è prodotta da A24 che non sbaglia un colpo e nella produzione c'è Ari Aster (Midsommar, Beau is Afraid). Il film è diretto da Kristoffer Borgli, devo recuperare il suo Sick of Myself dell'anno scorso. Questo l'ho visto e mi è piaciuto, si perde un po' nel finale, ma comunque merita.

Il 21 novembre è uscito Bottoms, commedia satirica di Emma Seligman. Non so molto di questo film, ma so che ci sono delle liceali che fondano una specie di fight club e si picchiano, dovrebbe bastare.

Il 22 novembre dovrebbe essere uscito Mars Express, dico dovrebbe perché ho letto da qualche parte che è uscito in qualche cinema, ma dubito che verrà distribuito ovunque, mi sa che bisogna aspettare che lo mettano su qualche piattaforma di streaming, se mai lo faranno. È un film d'animazione francese di genere fantascientifico. Sono molto curioso.

Il 23 novembre è uscito Napoleon, film sulla vita di Napoleone (ma va?), interpretato da Joaquin Phoenix e diretto da Ridley Scott. Non è stato accolto benissimo, ho letto pareri discordanti.


SERIE TV

Il 2 novembre è uscita la seconda stagione di Invincible, dopo più di due anni dalla prima stagione. Peccato che hanno deciso di dividere la stagione in due parti, la seconda arriva a gennaio.

Il 3 novembre è uscita Blue Eye Samurai, una serie d'animazione americana prodotta da Netflix, animata dallo studio francese Blue Spirit, ambientata in Giappone nel periodo Edo, con protagonista una giovane guerriera in cerca di vendetta. La premessa sa di già visto, ma ne parlano tuttɜ benissimo.

Il 9 novembre è finita Scavengers Reign, serie animata che ho ADORATO e che è istantaneamente diventata una delle mie serie preferite di sempre. Serie fantascientifica in cui degli umani si ritrovano naufraghi su un pianeta alieno pieno di vita. Visivamente è stupenda e ricorda molto lo stile di Moebius, e non è solo bella da vedere, la trama e i personaggi sono molto interessanti. Guardatela, fidatevi.

Il 9 è finita anche la seconda e credo proprio ultima stagione di Loki. Non mi è dispiaciuta, è carina tutto sommato, ma comunque non riesce a farmi piacere tutta questa faccenda del multiverso e in generale la direzione in cui sta andando il MCU. Cento punti per la presenza di Ke Huy Quan.

Il 17 novembre è uscita Scott Pilgrim Takes Off, consiglio di vederla dopo aver almeno letto il fumetto o visto il film. Non mi sono piaciute alcune cose, ma è comunque godibilissima e ho apprezzato la direzione in cui hanno puntato con la trama.

Il 26 novembre è finito l'arco di Wano in One Piece dopo quattro anni e come al solito ci ha regalato dei picchi clamorosamente belli intervallati però da episodi lenti, ripetitivi e alcuni anche inutili. Non riesco a non amarlo però. Nei prossimi giorni inizierò a leggere il manga, perché ci stiamo “avvicinando” alla fine e voglio essere sicuro al 100% di evitare gli spoiler.


FUMETTI

Il 7 novembre è iniziato un nuovo arco narrativo su Batman, Mindbomb Arc, vedrà Batman scontrarsi con Joker nel modo “più brutale di sempre”, dicono. Speriamo si riprenda un po' questa run perché mi stava un po' annoiando, nonostante apprezzi molto il duo Chip Zdarsky – Jorge Jiménez.

Il 7 è anche finito The Joker: The Man Who Stopped Laughing, serie in 12 numeri scritta da Matthew Rosenberg con i disegni di Carmine Di Giandomenico. Non male ma mi aspettavo molto di più.

L'8 novembre è ricominciata la pubblicazione di Phantom Road con il numero 6, dopo quattro mesi dalla fine del primo arco narrativo, scritta da Jeff Lemire e disegnata da Gabriel Hernandez Walta. Il genere è una specie di mystery horror, anche se non è proprio horror, la consiglio fortissimo.

L'8 è uscito anche il primo numero di Zawa + The Belly of the Beast di Michael Dialynas. Non so praticamente niente di questa serie, ma mi ha attirato la copertina.

Il 15 novembre è uscito The Deviant, horror natalizio di James Tynion IV e Josh Hixson. Questo è sicuramente un must have.


Siamo giunti alla fine di questa prima puntata (?) di COSE NUOVE, spero vi sia piaciuta e che abbiate trovato qualcosa di interessante. Alla prossima! :)

 
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from Parole

Oggi

Oggi è brutto, davvero il tempo si tuffa nell’anima. Non c’è luce, non c’è sole, solo nuvole nere nascondono l’azzurro

 
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from salagiochi

Il primo incontro con la sala giochi


Questo dovrebbe essere un contenitore di tutti i ricordi, quelli che ancora sopravvivono al tempo e alla memoria, legati all'irripetibile magia delle sale giochi. Trovo logico iniziare col mio primo contatto coi cabinati, da ora in poi in questo blog “cassoni”. Così si chiamavano, dalle mie parti.

Siamo agli inizi degli anni Ottanta, l'estate ha scalzato la primavera e il sole non vuol saperne di tramontare. Mia sorella ha pochi mesi, mio padre spinge il carrozzino. Un po' mi ci aggrappo, un po' mio padre mi tiene la mano, un po' vado da solo, le macchine in giro erano ancora poche in quella zona. La zona della pineta comunale, piena di alberi, circondati a gruppi da basse recinzioni metalliche. Quelle recinzioni ora si sono trasformate in cemento e degli alberi quasi non c'è più ombra, in tutti i sensi: abbattuti senza pietà dopo alcune giornate di vento intenso, per evitare rami spezzati e cadute.

All'ingresso, un bar: mio padre mi ci portava per il gelato, solitamente prendevo un ghiacciolo a limone o fragola. Nel bar, un cassone con un gioco poco più che monocromatico: Space Invaders, probabilmente. Il mio protagonista del nostro giretto pomeridiano, viene prima del gelato, anche se mio padre non elargisce la 100 lire. Ma ci gioco lo stesso, anche se joystick e pulsanti non ne vogliono sapere, senza aver prima pagato.

Era scattato qualcosa, diciamo una sorta di imprinting, se vogliamo prenderci qualche libertà sul significato vero della parola. Il danno era fatto ed è stato l'unico danno buono della mia vita.

Non era, comunque, ancora una sala giochi: era un bar con uno o più cassoni, poi sarebbe diventato uno standard. Dopo poco, però, si capì che quel cassone non avrebbe soddisfatto la voglia di videogioco, così il magazzino alla sua destra si trasformò in una vera, gloriosa sala giochi.

E nelle sale giochi ci son rimasto da quando ho conquistato un minimo di autonomia fino a quando le hanno chiuse o trasformate in locali per VLT e strumenti del diavolo analoghi.

Chi ha ucciso le sale giochi? Io dico la PS2, quando il texture filtering è diventato davvero popolare. Le Voodoo per PC erano arrivate prima, ma non direi fossero davvero popolari.

Le sale giochi sono morte nelle texture sfumate di un parallelepipedo nero.

 
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Note

Mi rilassa la scrittura libera. Ma non mi toglie il pensare. Talvolta preferirei essere meno analitico. Talvolta vorrei concedermi la bellezza del perdonarmi. Ma una volta mi dicevano che il peccato va punito. Ecco, mi viene da pensare che tutto ciò che penso, faccio, dico sia peccato e che un dio molto cattivo mi punirà. Da quando mi gira in testa questa matteria? Ma mica può perdere tempo con uno come me questo dio, ha tanti altri da punire ogni giorno: i “cattivi” delle guerre ad esempio.

 
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from Parole

Cuore

Che ansia la notte per due bocconi in più. Mi riprometto prima di ogni pasto la prudenza, la moderazione e invece, pur controllandomi, poi sto male. Credo sia anche senso di colpa, o coscienza dell’età e del fatto che non può essere sempre tutto perdonato. Mi stupisce questa profonda amarezza dettata dalla solitudine che mi costringe senza pietà. Chissà perchè stupirsi di un proprio comportamento.

 
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from Senza Meta

Premessa

Sono sempre stato un ragazzo che, nel bene o nel male, ha sempre cercato di fare attività fisica e di muoversi il più possibile, nonostante abbia passato periodi dove la parola pigrizia erano all'ordine del giorno. Ma è da un pò di tempo di tempo che, nonostante tutti gli sforzi, mi sono abbastanza lasciato andare, in particolare con un dei miei vizi: il mangiare e bere schifezze. Sì perché bisogna anche dirlo. Nonostante sia una persona che ha trovato nella palestra e nell'attività fisica la sua principale valvola di sfogo, ho sempre avuto un rapporto quasi ossessivo con tutto quello che potevo chiamare “Comfort food”, a tal punto di passare anche giorni interi a mangiare qualsiasi tipo di schifezza.

All'inizio tutta questa situazione mi poteva andare bene ma, col passare dei mesi, le conseguenze cominciarono a farsi sentire: mi sentivo sempre gonfio,arrivavo a fine giornata che non avevo più forze e (paradossalmente) piano piano stavo tornando sempre di più ad isolarmi nel mio mondo. Ormai stavo rivivendo tutti quei sentimenti che mi avevano portato ad una dispiacevole situazione un paio d'anni fa e, ricordandomi ancora in modo lucido tutto quello che avevo passato, decisi di partire in anticipo e di fare qualcosa per non rivivere di nuovo quel periodo e, l'unica cosa che mi è venuta in mente, è il mettermi alla sfida per tutto il mese di novembre in una sfida che comprendeva molte sfere della mia vita

in cosa consisteva questa Sfida

La mia sfida di novembre, che stupidamente si può chiamare SNC (Sport November Challenge) (si... non guidicate grazie), e stata creata utilizzando come punto di riferimento dei post di che mi ero salvato tempo fa di giuseppe_healthy, una pagina instagram che parla di fitness e dieta, e si divideva in 3 macro categorie: 1. Allenamento 2. Alimentazione 3. Altro

Nel dettaglio: * Allenamento * Fare attività fisica almeno ¾ volte a settimana * Muoviti di più durante il giorno * 3 minuti di plank al giorno * Alimentazione * Bevi almeno 3 litri d’acqua al giorno * Evita alcol e bevande zuccherate * Consuma molta frutta e verdura * Monitora l’assunzione di zuccheri, carni grasse e merendine * azzera l’assunzione di caffeina, taurina e Monster * Altro * Dormire almeno 8 ore * Svegliarsi presto al mattino * Medita 10 minuti al giorno * Leggere un libro

i 10 minuti di Yoga i 10 minuti di Yoga

Per fare questa challenge ho preso spunto da questo post e da questo, tutti e due di giuseppe_healthy

Svolgimento

Così, il primo novembre, è cominciata la mia sfida personale. Lo devo ammettere i primi giorni, soprattutto a livello alimentazione, è stata un odissea. Da persona che si era abituata ad un alimentazione che si è abituata ad un alimentazione casalinga ricca di cioccolato, cereali, salatini e bevande iper zuccherate, la diminuzione drastica di questi alimenti ed il trasferimento ad una dieta più sana ha portato, almeno all'inizio, ad avere continui attacchi di fame durante la giornata, in particolare durante le ore pomeridiane.

L'allenamento, invece, è stata un operazione molto più progressiva del cibo. abituato ad andare in montagna il fine settimana è stato abbastanza facile prendere l'abitudine di fare una passeggiata di 30 minuti o 1 ora al giorno. i 3 minuti di plank all'inizio sono stati sfiancanti e le prime volte a malapena riuscivo ad arrivare al minuto e trenta però, grazie alla continuità e alla palestra, piano piano sono riuscito ad arrivare ai due minuti e mezzo (30 secondi di esercizio per 5 volte con 30 secondi di pausa per volta). In palestra ci andavo già da 8 mesi, quindi il mio corpo era già bene o male abituato allo sforzo,ma dopo due settimane dove continuavo ad andare 2 volte a settimana ho cominciato ad andarci per 3 volte (2 mattine, 1 pomeriggio) e ho cominciato a farmi seguire di più quando facevo esercizi con le macchine. È stato sfiancante, per quanto inizialmente non mi è sembrato così sfiancante l'aumento di giornate ora come ora capita di arrivare a casa la sera fisicamente stanco e stremato.

La difficoltà principale è stata nei 10 minuti di meditazione. Pensavo di essere abituato, dato che dal 2021 faccio Yoga 1 volta a settimana, ma mi sono reso conto solo in sto mese quanto il mio corpo non si è abituato a meditare in modo continuo, anzi a fine mese devo ammettere che alcuni giorni ho bellamente saltato.

Conclusioni

So che giunti a sto punto tutto questo sembra una cagata pazzesca, che l'unica cosa che vi sta passando per la testa è; “Ok, già hai spiegato (male) quello che hai fatto, però cosa centra sto titolo?”. Mi fa strano dirlo ma, al di fuori da tutte le mie aspettative, sta cosa mi è servita più mentalmente che fisicamente. Le uniche differenze che posso avvertire a livello fisico è che ho messo di sentirmi gonfio per la maggior parte della giornata e mi sento più carico di energie rispetto a prima, però il vero cambiamento è stato dentro la mia testa.

Partiamo da un punto: durante questi 30 giorni sono successe 2 cose che mi hanno aiutato a capire alcune dinamiche che mi girano intorno e mi hanno aperto gli occhi su altre cose che prime non davo per scontato e c'è la possibilità che, se questi eventi avvenivano durante un mese in cui non avveniva tutta sta sfida, difficilmente sarei riuscito a tenere i nervi saldi come ho fatto (anzi con molta probabilità sarei imploso all'inizio). La SNC mi è servita. Mi è servita per riuscire a portare un pò di pace e tranquillità nella mia testa. Ogni volta che ero frustato o appesantito da un qualsiasi pensiero, bastava allenarsi che cominciavo subito a sentirmi più leggero, più rilassato, e riuscivo lucidamente a ragionare. Oltre al ruolo della valvola di sfogo, mi ha permesso di capire quali atteggiamenti ormai presenti nelle mie abitudini stavano diventando degli atteggiamenti tossici sia per me, sia per la mia salute, sia per quelli che avevo attorno. Ho cominciato a capire di cosa ho bisogno attorno e di cosa posso farne a meno, cominciando così a togliere dalla mia vita tutte quelle cose tossiche che dovevo togliere già tempo fa ma che prima non riuscivo a vedere. La SNC mi ha fatto aprire gli occhi su di me, su di quanto mi sentissi solo e che, nonostante tutti i paroloni che facevo (“Io non soffro di solitudine.... io la solitudine la so gestire.....”), in verità soffro pesantemente di solitudine, e che la maggior parte delle cose che ho fatto non le facevo perché avevo voglia di farle, ma perché mi sentivo talmente solo che tutte le altre attività le facevo non per migliorarmi o acculturarmi, ma semplicemente perché non volevo sentirmi solo.

Alla fine, la SNC mi è servita veramente, e non per mettermi in forma, perché mi ha aiutato veramente ad aprire gli occhi, a capire le cose che avevo attorno. Mi ha aiutato a capire che certi cibi dovrei limitarli, mi ha aiutato a capire che l'allenamento è una grande valvola di sfogo, che al mio corpo non bastano due giorni a settimana per far fuoriuscire tutto quello che mi porto dentro. Mi ha aiutato a capire che, se voglio migliorarmi, devo cominciare a migliorare la mia salute mentale, che devo cominciare a fare realmente quello che sento mio, e che devo cominciare ad affrontare la solitudine che ho attorno, piuttosto che rifugiarmi in progetti che mi rubano solo tempo ed energia, non dando nient'altro.

Quindi grazie me di un mese fa che ha deciso di fare questa “Challenge”, in fondo ne sentivi veramente il bisogno.

la scheda a fine mese la scheda a fine mese


“Senza Meta” è un blog scritto e gestito dal ragazzo che che si nasconde dietro all'entità digitale chiamata “Keyezen”. È un blog personale ed intimista dove verranno raccontate esperienze che vanno al di fuori del mondo digitale con l'aggiunta di un paio esperimenti e fallimenti di vita.

 
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from schizo

finalmente sono riuscito a:

  • pubblicare attraverso org-static-blog su Autistici/Inventatihttps://www.inventati.org/noviglob/

    è stato un po' impegnativo la generazione corretta dei file di risulta dalla scomposizione di grossi file org partendo dal suggerimento presente a questo indirizzo https://emacs.stackexchange.com/questions/66828/split-org-file-into-smaller-ones:

    • visto che nella variabile content veniva incluso il titolo del file anche come primo headline e che la cosa diventava ridondante ho fatto partire il contenuto dalla linea successiva, cioè quella dopo l'headline

      (setq content (buffer-substring-no-properties (+(point-at-eol) 1) (point-max)))
      
    • inoltre risulta utile, visto che erano presenti, avere la data di pubblicazione originale delle varie headline, per avere un ordinamento prefissato e impedire, nel caso non venisse attribuita una data, di far risultare il file pubblicato tutte le volte in cui si lancia org-static-blog-publish

      (setq pubdate (org-entry-get nil "PUBDATE"))
      
    • dato che in org-static-blog le TAG che vengono riconosciute sono quelle elencate nell'intestazione #+FILETAGS: ho dovuto leggere le tag che erano attribuite alle varie headline e andarle a mettere, appunto, in #+FILETAGS:

      (setq tags (org-entry-get nil "TAGS"))
      

    l'intestazione risultante per i vari org file ottenuti dalle suddivisioni diventa quindi così

    (insert (concat "#+TITLE: " title "\n" "#+DATE: " pubdate "\n" "#+FILETAGS: " tags "\n" "#+OPTIONS: toc:nil tags:not-in-toc tag:nil" "\n\n" content))
    

    un'altra cosa che ho dovuto risolvere è relativa al fatto che le immagini vengono publicate nell'indice solamente se sono almeno due all'inizio del contenuto, se no risulta visibile solo la prima linea di testo. nel caso di post con un'unica immagine l'accorgimento è stato semplicemente quello di affiancare una immagine di 1x1 px non è una immagine unica, da sola, che compone la prima riga, basta mettere del testo affiancato, oppure una piccola immagine 1x1 px

  • pubblicare attraverso writefreely.el su Log (Livello Segreto)https://log.livellosegreto.it/schizo/

    (vedi) https://log.livellosegreto.it/schizo/prova-da-org-mode (e) https://log.livellosegreto.it/schizo/prova-da-org-mode-v5c7

  • un singolo file pubblicato su antrambe i siti

    con due semplici org-static-blog-publish e writefreely-publish-or-update pubblico sia sull'uno che sull'altro server lo stesso file!

 
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from schizo

<2023-11-28 mar> oggi ho pubblicato la pagina Cuscini Marini raggruppando i vari post relativi alla realizzazione del Trittico relativo

però ho riflettuto sul fatto che potrebbe essere più interessante raggruppare i post di una esperienza attraverso una tag specifica, in questo caso <./tag-cuscinimarini>

 
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from Parole

Bacio

Bacio che sopporti il peso della mia anima breve in te il mondo del mio discorso diventa suono e paura.

Poesia di ALDA MERINI

Accarezzami Accarezzami, amore ma come il sole che tocca la dolce fronte della luna. Non venirmi a molestare anche tu con quelle sciocche ricerche sulle tracce del divino. Dio arriverà all'alba se io sarò tra le tue braccia.

Poesia di ALDA MERINI

 
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