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from Pensieri di Pollo

La stragrande maggioranza di persone che conosco, e mi ci infilo pure io nel mezzo, stravede per un certo tipo di videogioco che non esiste praticamente più: quello che ha al centro il concetto di divertimento puro.

Non un gigantesco lavoro di scrittura come gran parte dei Tripla A odierni, non un senso di sfida continua come gli innumerevoli soulslike o roguelite presenti in giro, ma un divertimento puro, intrattenente, basato su uno stupore quasi fanciullesco.

Sia chiaro: io menziono tra i miei giochi preferiti di sempre, per esempio, la serie di The Last Of Us, eccellente portabandiera di giochi che puntano tutto su un'esperienza quasi cinematografica, ma mentirei se dicessi che il mio pensiero va a questo tipo di filosofia nel sentire la parola “videogioco”.

Sembra strano, ma in questa rincorsa al “giocone” a tutti i costi il mercato sembra essersi dimenticato del divertimento. Quel tipo di gioco, perdonatemi il termine, “giocoso” sembra ormai prerogativa di Nintendo e di pochi fortunati giochi indipendenti, oppure delle varie “operazioni nostalgia” perpetrate tramite remake di giochi di decenni fa.

In particolare, guardando in casa Sony, è chiaro che la strada tracciata dal reparto marketing porta quasi sempre lontano da quei lidi, ma è altrettanto vero che in un mercato fortemente in crisi come quello dei giochi Tripla A forse sarebbe il caso di ascoltare le grida di giubilo che hanno accompagnato il trailer del nuovo Astro Bot, coloratissimo platform 3D che ha brillato di luce propria al termine di una carrellata di presentazioni non proprio entusiasmanti dal punto di vista della varietà di proposte.

Certo, mi rendo conto che potrei parlare alla luce della reazione della mia bolla online, perché se i giochi “cicci” proposti da Sony per questa generazione, fatta eccezione per Ratchet and Clank: Rift Apart e Sackboy: A Big Adventure, hanno tutti quell'estetica e quella filosofia di gameplay alle spalle, vorrà dire che il “mondo reale” predilige proprio quell'estetica e quella filosofia di gameplay.

È però innegabile una crisi dei giochi ad altissimo budget, sia guardando al mero profitto che alle idee. Per questo credo – e spero – che giochi come Astro Bot possano iniziare anche a (ri)educare il pubblico ad apprezzare un altro tipo di gioco, meno costoso per le case di sviluppo, che potrebbero quindi accettare più serenamente un progetto originale (e quindi più rischioso), e con una filosofia alle spalle, quella del divertimento puro, che non può e non deve essere esclusiva delle produzioni Nintendo.

Insomma, laddove un Super Mario Wonder rientra a pieno titolo nelle Top 10 dei titoli più venduti del 2023 al posto di tanti gioconi più costosi (e più banali) usciti nello stesso anno, forse esagero in prudenza nel parlare di bolla online quando scrivo delle grida al miracolo per l'esistenza di un gioco come Astro Bot.

Certo, i profitti di un gioco di questo tipo che non ha “Mario” nel nome sono un'incognita, ma Sony sarebbe del tutto ottusa ad ignorare questo entusiasmo, soprattutto alla luce di un eventuale buon numero di copie vendute. Speriamo bene.

 
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from basseaspettativepodcast

Giornalisti: i veri nemici del popolo.

È uscito un articolo interessante sul populista a capo dell'India da 10 anni, Narendra Modi:

https://thediplomat.com/2024/05/narendra-modis-decade-without-press-conferences/

A quanto pare non gli piacciono le conferenze stampa, piuttosto meglio le interviste registrate, preparate accuratamente e senza domande a sorpresa.

Tra le varie dichiarazioni a cui i giornalisti badano bene a non controbattere, torna l'argomento che i mass media non servono più, sono superati ora che ci sono i social.

Questo è un aspetto che non abbiamo trattato nella nostra puntata sullo stato dell'informazione ( https://podcasters.spotify.com/pod/show/basse-aspettative/episodes/11--Linformazione--morta-e-anche-noi-non-ci-sentiamo-tanto-bene-e2itkgv ), ma si ritrova in tutta la retorica delle figure populiste che hanno preso il potere nel mondo negli ultimi anni.

Per esempio Bolsonaro, che i giornalisti li vorrebbe menare (i suoi supporter tralasciano il condizionale e li menano direttamente):

https://www.bbc.com/news/world-latin-america-53887902

Trump, che chiama i media “il nemico del popolo americano”:

https://www.nytimes.com/2017/02/17/business/trump-calls-the-news-media-the-enemy-of-the-people.html

Il nostro Berlusconi, che fece cacciare Biagi e Santoro:

https://en.wikipedia.org/wiki/Editto_Bulgaro

Meloni, contro cui scioperano i giornalisti RAI che la accusano apertamente di censura:

https://www.aljazeera.com/news/2024/5/6/journalists-at-italys-rai-strike-in-protest-at-melonis-government

I 5 Stelle, che hanno fatto la guerra ai media fin dall'inizio (anche se ora fanno finta di dimenticarsene):

https://www.cjr.org/analysis/italy-five-star-movement.php

Orban, che è finito nella lista di “predatori della libertà di stampa” di Reporter senza Frontiere:

https://www.politico.eu/article/reporters-without-borders-lists-hungarian-prime-minister-viktor-orban-press-freedom-predator-silencing-media-journalists-hungary/

Erdogan, che di giornalisti ne ha fatti arrestare (o scappare dalla Turchia) decine e decine:

https://www.reuters.com/world/middle-east/turkey-sentences-journalist-prison-ruling-that-she-insulted-erdogan-2022-03-11/

Tanti nomi, ma hanno tutti un amico in comune.

Un uomo la cui macchina propagandistica ha aiutato a salire al potere – o a mantenerlo – quasi tutti gli altri nomi che trovate elencati qui.

Uno che i giornalisti li ha bersagliati fin da quando è salito al potere, prima sbeffeggiandoli, poi incarcerandoli, poi facendoli ammazzare.

Vladimir Putin.

https://www.pbs.org/wgbh/frontline/article/russia-putin-press-freedom-independent-news/

https://www.newyorker.com/news/our-columnists/how-putin-criminalized-journalism-in-russia

Tutti i dittatori (o aspiranti tali) odiano la stampa libera.

 
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from Ro scattered words

[13] E fu sera e fu mattina: terzo giorno.

Giorno terzo L’aria è pesante, calda, secca. La notte è trascorsa, e questo è già tanto. Percorrere questo deserto di vite perdute si fa sempre più pesante, o semplicemente sono io che inizio a cedere lentamente? Le risorse sono sempre più scarse, la prossima città non è molto vicina ma devo andare avanti. È ciò che conta.

[14] Dio disse: “Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni[…]

Giorno 25 Non so in che tempo siamo giunti, le stagioni ormai non si distinguono più le une dalle altre; n’è rimasta solo una, che noi chiamiamo Efesi. Non sappiamo quando iniziammo a chiamarla così, o se il suo nome venne storpiato nel tempo, sappiamo solo che di quelle narrate dagli avi non vi è più traccia. L’unico modo che c’è rimasto per scandire il tempo è il mattino e la sera.

Giorno 40? Sto perdendo il conto dei giorni in cui sono in cammino. Ho attraversato troppe città per potermi ricordare il nome di ognuna di loro; ma ormai non ha importanza, nessuno me ne farà una colpa, nessuno..non più.

Altro giorno... Non ricordo neanche più il senso del mio vagare, del mio strisciare su questa desolata terra. Ho finito ormai l’inchiostro, o meglio, l’acqua che poteva alimentarlo. Da ora in poi, per poter scrivere, dovrò usare l’unico liquido che ancora questo mondo non è riuscito ad asciugare, non ancora. Scriverò, finché le mie vene reggeranno...

[15] e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra”. E così avvenne

Giorno 0 Ho incontrato una Nenfi, un'ancella del deserto, non credevo fossero reali ma solo leggend. Come posso esserlo? Donne che si sono adattate a questo deserto e che si dedicano ai viandanti dispersi? Loro vengono dalla grande grotta, l'ultimo rifugio dell'umanità, almeno così narravano gli anziani.

Non mi chiese il mio nome, né il perché del mio vagabondare, non ebbe paura di me, non ebbe paura dell’animale selvaggio che sono…che sono stato? Forse la mia debolezza la rassicurò dal pericolo in cui poteva incombere?

La intravidi in lontananza, tra le onde di sabbia e il vento che pareva non toccarla, come un'allucinazione del deserto. Mi si avvicinò con viso dolce, lenta, come se lo spazio fra me e lei si restringesse per avvicinarci, come se i suoi passi non esistessero, irreale, come la dolcezza su questa arida terra. Mi sorrise, ricordo solo questo, prima di cadere in ginocchio sulla sabbia e svenire per la troppa stanchezza e la mancanza di liquidi che i giorni(?) di cammino mi avevano procurato.

Al mio risveglio mi ritrovai da solo, rinato, circondato da calde e morbide stoffe. Mi aveva dato una tenda, con cui proteggermi dal sole e dalle intemperie della notte. Mi aveva lavato. Mi aveva dissetato. Non mi conosceva, ma lo fece lo stesso.

Come possono queste creature essere reali, essere ancora benevole? Abbiamo tentato di distruggerle, come abbiamo fatto con la terra, che non possiamo più e non dovevamo mai osare definire “nostra”, in quanto, di nostro, non c’è neanche questa stessa esistenza.

[16] Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle.

Giorno 15 Ho ricominciato a contare i giorni, le sere e le mattine, da zero, dopo quell’incontro. Ora le vedo, come non le avevo viste prima. Le apprezzo, come nessuno le ha apprezzate mai, non più in questo tempo di sofferenza e redenzione. Il mio cammino continua, la speranza di questo mondo continua. Arriverò. Arriverò alla Grande Grotta, devo arrivarci. La speranza dell’umanità risiede in me, nel mio sacrificio, nella mia scrittura.

[29] Poi Dio disse: “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo.

[30] A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde”. E così avvenne.

Ultimo giorno Che gli alberi possano rinascere, che le acque possano rifluire, che le creature possano rivivere. Le Nenfi esistono e con loro la speranza. Credete nel cammino, credete nella speranza. Efesi finirà e con essa la nostra punizione.

Sono finalmente giunto alla fine del mio cammino. Ora potrò finalmente riposarmi. Ora potrò finalmente godere dell’eden, potrò farne parte, potrò rinascere, potrò ridare una gemma di vita a questa terra arida, che i miei avi hanno distrutto e devastato. Venite e lasciate che il perdono venga a voi. Il perdono c’è ed è la nostra redenzione.

Einem.

Questo racconto partecipa alla challenge di primavera 2024 del Circolo di Scrittura Creativa ̴̴ Raynor’s Hall

Circolo di Scrittura Creativa Raynor’s Hall.

 
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from La cantina dell'appartamento al terzo piano (senza ascensore)

Chi mi conosce sa che ho un rapporto complicato con l'intelligenza artificiale. Ritengo sia qualcosa di eccezionale, ma usato non nel migliore dei modi. Diciamo che si può riassumere tutto al meglio con questo meme così non mi perdo in sproloqui:

fonte: https://twitter.com/AuthorJMac/status/1773679197631701238

Ora che abbiamo smarcato questo doveroso preambolo arrivo al punto: avevo bisogno di trascrivere degli audio in locale (sai com'è, la privacy e tutto il resto...) e mi son messo a guardare software e strumenti per farlo senza dovermi ascoltare ore di registrazioni. Ho così scoperto l'esistenza di un software Open Source chiamato Whishper che sfrutta l'AI per fare esattamente ciò di cui avevo bisogno.

Fantastico. Installiamolo!

GNU/Linux o Windows?

A prescindere dal sistema utilizzato l'installazione è molto semplice: basta avere Docker e Docker Compose sul PC (su GNU/Linux lo si installa dai repository o dal sito ufficiale, su Windows basta installare Docker Desktop che comprende entrambi). Mi raccomando se state installando sotto Windows attenzione a riavviare la macchina post-installazione di Docker Desktop (sì, nel 2024...) e lanciare l'applicazione dopo il riavvio per accettare i ToS. Se però sotto GNU/Linux basta lanciare uno script, su Windows è un filo più complicato perché lo script ufficiale può dare qualche rogna, ma vediamo al volo come installarlo anche lì.

Da Powershell scarichiamo il file di Docker Compose, il file environment, scarichiamo i container e lanciamo il Compose:

curl -o docker-compose.yml https://raw.githubusercontent.com/pluja/whishper/main/docker-compose.yml

curl -o .env https://raw.githubusercontent.com/pluja/whishper/main/example.env

docker-compose pull

docker-compose up -d

Fatto? Benissimo, ora andando su http://localhost:8082 dovrebbe rispondere la nostra istanza locale di Whishper prontissima a ricevere file (o URL) e trascriverne agilmente il contenuto.

Voglio saperne di più!

Se vi interessa l'argomento vi lascio un paio di link ufficiali per approfondire e comprendere al meglio alcuni concetti:

Aggiungo, giusto per ingolosirvi, che sulla documentazione ufficiale sono disponibili anche le informazioni per rendere l'istanza di Whishper visibile all'esterno (quindi Reverse Proxy e compagnia) e per modificare le trascrizioni in modo estremamente comodo.

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from basseaspettativepodcast

Uno dei punti su cui l’UE si è concentrata particolarmente con le modifiche al regolamento europeo sull'informazione di cui abbiamo parlato nell'ultima puntata è quello di garantire informazione pluralistica e, nel caso dell’informazione pubblica, più imparziale possibile.

https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20240308IPR19014/liberta-dei-media-una-nuova-legge-a-tutela-di-giornalisti-e-liberta-di-stampa

Ma cosa significa “informazione imparziale”?

C’è un adagio nel giornalismo che recita più o meno: se ci sono due candidati e uno dice che fuori piove, mentre l’altro dice che fuori c’è il sole, il compito del giornalista non è di riportare entrambe le versioni, ma quello di aprire la finestra, guardare fuori e dire la verità agli spettatori.

È realmente possibile farlo, oggi?

Ammesso di avere un ottimo team per il fact checking – specialmente per i dibattiti in tempo reale – viviamo in un'epoca in cui basta opporre la minima resistenza alle dichiarazioni a ruota libera di politici e VIP per scatenare la ritorsione sia del soggetto, che non accetterà più di parlare col giornalista, la trasmissione o la testata, sia che del pubblico, con insulti, minacce, attacchi...

La conseguenza è che ci ritroviamo sempre più spesso ad osservare giornalisti che fungono da megafoni per qualsiasi messaggio i politici vogliano far passare, senza inquadrare e definire i contorni delle vicende, senza controllare la veridicità di quanto affermato, senza fare il loro lavoro.

Quando l'informazione non è libera di comportarsi onestamente nei confronti degli spettatori, la realtà viene plasmata dalla voce che urla più forte e più insistentemente.

Attenzione, però: non stiamo dicendo che i giornalisti dovrebbero essere al di sopra delle regole, in grado di dire qualsiasi cosa, perché a quel punto il rapporto di potere sarebbe sbilanciato nell'altro senso.

Questo è senza dubbio un equilibrio difficile da trovare. D'altra parte, poi servirebbe anche un pubblico più pacato, pronto ad accettare nuove informazioni ed integrarle nella propria opinione, invece di rigettarle come velenosi attacchi verso le proprie idee.

In effetti il punto sembra essere proprio questo: gran parte del pubblico ha rinunciato ad avere un'opinione “informata”, preferendo avere l'opinione “giusta”, quella confermata dai propri pari, dai politici che sono “dalla loro parte” e dai media che gli danno spazio.

Hanno rinunciato alla possibilità di avere una visione più chiara della realtà pur di non dover affrontare il disagio di ammettere di avere torto.

La puntata la trovate su:

https://podcasters.spotify.com/pod/show/basse-aspettative/episodes/11--Linformazione--morta-e-anche-noi-non-ci-sentiamo-tanto-bene-e2itkgv

 
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from COSE NUOVE

Aprile dolce dormire cose nuove scoprire. Anche se devo dire che è stato un mese abbastanza povero rispetto al solito. Ma quantità non è qualità, quindi poche ciance e iniziamo!

GIOCHI

Il 2 aprile è uscito Saviorless, primo gioco indie prodotto in Cuba. Si tratta di un gioco d'azione 2D con elementi puzzle ambientato in un mondo dark fantasy. Dal punto di vista estetico mi piace tantissimo!

Il 2 è uscito anche Frogmonster, un fps in voxel art in cui si esplora un mondo pieno di strane creature.

Il 5 aprile è uscito Biomorph, un metroidvania in cui si può prendere le sembianze e i poteri dei nemici sconfitti.

Il 9 aprile è uscito in early access The Devil Within: Satgat, un gioco d'azione 2.5D ambientato in un mondo fantasy moderno.

Il 9 è uscito anche Yellow Taxi Goes Vroom, un platform 3D in cui si è un taxi a molla e si esplora un mondo super colorato alla ricerca di segreti e oggetti da collezionare, con una grafica in stile N64.

Il 10 aprile è uscito Turbo Kid, un metroidvania in cui si gira (anche) con la bici, una BMX per la precisione. È basato sull'omonimo film del 2015 e non manca quella sana dose di splatter. Questo lo aspettavo da un bel po' e non vedo l'ora di giocarlo.

Il 16 aprile è uscito Harold Halibut, un gioco narrativo in stop motion realizzato a mano il cui sviluppo ha richiesto ben dieci anni.

Il 18 aprile è uscito in early access No Rest for the Wicked, nuovo gioco di Moon Studios, studio austriaco già autore della saga di Ori. Si tratta di un rpg con visuale isometrica ambientato in un mondo fantasy. Le prime reazioni non mi sembrano entusiaste, ma come sempre aspetterò la versione 1.0 per provarlo.

Il 25 aprile è uscito Another Crab's Treasure, un'avventura soulslike ambientata sott'acqua in cui un paguro deve riacquistare la sua conchiglia e per farlo si imbarca in un'avventura in cui usa qualsiasi oggetto — per lo più spazzatura — come conchiglia temporanea. Non so perché quando ho visto l'annuncio ero convinto fosse il sequel di un gioco già uscito. Probabilmente è perché era in sviluppo da secoli forse. O forse mi ha ingannato Another nel titolo? Boh.

Il 30 aprile è uscito Dragon Ruins, un dungeon crawler che lɜ autorɜ definiscono a dungeon crawling microgame for tired people. Esteticamente mi piace un sacco.


FILM

L'11 aprile è uscito Robot Dreams, in italiano tradotto Il mio amico robot. È un film d'animazione che parla dell'amicizia tra un cane e un robot e che purtroppo non sono riuscito ad andare a vedere al cinema perché l'hanno dato solo per una settimana e a orari improponibili, tipo alle 16:00. Ancora non ci siamo tolti dalle palle lo stigma “film d'animazione = film per bambinɜ”.


SERIE TV

Il 10 aprile è uscita Fallout, basata sulla serie di videogiochi che... vabbè inutile che vi spiego. La serie è stata rilasciata per intero, per lɜ amanti del binge watching.

Il 13 aprile è uscita la prima puntata di Kaiju No. 8, adattamento anime dell'omonimo manga di Naoya Matsumoto, prodotto da Production I.G.. Il mondo è sotto la continua minaccia di mostri giganti, i kaiju, che sempre più spesso appaiono e distruggono tutto. Il resto potete immaginarlo, è un classico battle shonen. Io sto in pari col manga e devo dire che l'inizio mi è piaciuto parecchio, ma dopo un po' diventa abbastanza banale e ripetitivo, non so se consigliarvelo effettivamente.

Il 14 aprile è uscita la prima delle sette puntate di The Sympathizer, miniserie tv di A24 e prodotta da Park Chan-wook e Don McKellar, con Robert Downey jr. La serie è tratta da un romanzo che parla della storia di una spia vietnamita durante la guerra del Vietnam.


LIBRI

Il 19 aprile è uscita l'edizione italiana di The Will of the Many. La volontà dei molti dello scrittore australiano James Islington. Si tratta di un fantasy in cui la società è governata da un potere centrale, la Gerarchia, e il protagonista nasconde la sua vera identità e si infiltra nell'accademia facendo finta di farsi controllare dalla Gerarchia come tuttɜ, ma probabilmente ha altri piani.


FUMETTI

Il 3 aprile è uscito il primo numero di Rook: Exodus, miniserie scritta da Geoff Johns e disegnata da Jason Fabok (lo stesso team dietro Batman: Three Jokers) per Image Comics. È una serie fantascientifica in cui il protagonista è un semplice contadino che dalla Terra si trasferisce su Exodus, un pianeta terraformato che però sta vivendo una fase di crisi e di guerra per il controllo.

Il 24 aprile è uscito il primo numero di Spectregraph nuova serie di James Tynion IV (The Nice House on the Lake, Something is Killing the Children, W0rldtr33) e Christian Ward, pubblicata da DSTLRY, casa editrice di fumetti indipendente nata nel 2023. È una classica storia di fantasmi ambientata in una villa il cui proprietario, un grosso magnate americano con la passione per l'occulto e il paranormale, è appena morto.


Ho finito Shogun — serie che è uscita a febbraio ambientata nel Giappone feudale — e ve la straconsiglio, per me una delle migliori Cose del 2024 a mani basse.

Due Cose Vecchie che mi hanno deluso invece sono stati due film: The Menu e Melancholia, non mi hanno detto niente e avevo aspettative più alte.

Ora corro a giocare a Yoshi's Island sulla Retroid Pocket 3+ che mi è appena arrivata. Ciaooo!

Cose di marzo 2024

 
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from KSGamingLife

Quanto si guadagna con Twitch

Solitamente, quando capita di parlare della nostra attività su Twitch, ci viene chiesto “Quanto ci guadagnate?” Il motivo è ovviamente come sempre il capitalismo, radicato fin nel profondo della società in cui viviamo, che impedisce ai più di fare a meno di parlare di soldi. Ma ok, parliamo di soldi: quanto ci guadagniamo con Twitch?

Per i comuni mortali, ovvero quelli che rifiutano o non ricevono sponsorizzazioni, ci sono tre fonti di guadagno tramite Twitch: le iscrizioni, altresì note come sub (da subscription), i bit e la pubblicità, più ovviamente lo donazioni. Andiamo a vederle in dettaglio.

Quanto si guadagna con le sub?

Ci sono tre “livelli” di sub: tier 1, tier 2 e tier 3. Le sub tier 1 costano, in Italia (il costo è differente in paesi differenti), 3.99 euro. Le tier 2 costano 7.99, mentre le tier 3 costano 19.99. Di questa spesa, circa metà va a Twitch, e circa metà va allo/a streamer. Quindi, abbonandovi a un canale per circa 4 euro, darete circa 2 euro al canale. Il resto va a Twitch. Così succede anche per i tier più elevati: a fronte di un'iscrizione tier 3, il canale ottiene circa 10 euro. Questo accade anche per le sub donate: se un utente dona 5 sub, è come se 5 utenti si fossero abbonati spontaneamente. Amazon, tramite l'integrazione con Prime Gaming, permette agli abbonati di sottoscrivere una sub tier 1 “gratuitamente”, questa conta per il canale come se fosse una sub tier 1 pagata con soldi veri. Sottoscrivere un abbonamento a un canale ne permette la visione senza interruzioni pubblicitarie (ma ci sono potenzialmente eccezioni, vedi sotto), l'accesso alle emote riservate agli abbonati, e un badge di fianco allo username in chat.

Quanto si guadagna coi bit?

I bit sono monete virtuali, che gli utenti possono pre-acquistare. 1 bit costa 0.015 euro, cioè un centesimo e mezzo circa. Per fare i conti più facilmente, 100 bit costano 1,59 euro. Donare bit a un canale equivale a contribuire alle casse del canale per un importo pari a 0,01 euro per bit. Se donate quindi 100 bit a un canale, spendete 1,59 euro, e al canale arriva 1 euro. Ci sono alcune eccezioni a questo, ovvero i bit spesi tramite le estensioni come il Crowd Control, dove l'80% va al canale e il 20% a chi ha sviluppato l'estensione, ma si tratta di meccaniche non statisticamente rilevanti. Donare bit permette di ottenere alcune emote riservate ai donatori, e conferisce un badge di fianco allo username in chat.

Quanto si guadagna con la pubblicità?

Risposta facile: poco. Risposta complessa... dipende. La pubblicità su Twitch può essere pilotata dallo/a streamer, in questo modo: 1) Tramite il Gestore Annunci, che mostra un quantitativo schedulato di pubblicità ogni tot 2) Manualmente, ovvero lasciando allo/a stremaer l'onere di lanciare la pubblicità quando preferisce

Nel primo caso, il quantitativo minimo che il Gestore permette è 30 secondi ogni ora. In questo modo, Twitch non mostrerà i cosiddetti preroll ad, ovvero sia la pubblicità che viene mostrata a un utente che si collega allo stream per la prima volta. Nel secondo caso, comunque lo/la streamer deve lanciare manualmente almeno 30 secondi di pubblicità ogni ora, per evitare i preroll ad. I preroll ad durano 30 secondi, e appunto sono visualizzati solo alla prima connessione: se lo/la streamer non lancia altri annunci, e l'utente non si scollega, quelli saranno gli unici annunci che vedrà. Tutto questo, solitamente, si applica soltanto agli utenti che non hanno sottoscritto un abbonamento. Sebbene lo/la streamer ha comunque facoltà di far visualizzare la pubblicità anche agli utenti abbonati, raramente si fa questa scelta. Quanto alla resa, è davvero difficile a dirsi. Per il nostro canale KSGamingLife abbiamo deciso di non abilitare il Gestore, e di non lanciare pubblicità manualmente. Questo significa che un utente non abbonato vedrà solo 30 secondi di pubblicità per ciascuno dei nostri stream se non si scollega. Sostanzialmente, è il minimo. Da inizio 2024, cioè in tre mesi e 16 giorni (questo articolo è stato scritto il 16/4/2024), il canale ha registrato un introito di 6,61$ (Twitch esprime i valori economici in Dollari USA). Un guadagno irrisorio, ma è così volutamente per quanto ci riguarda. Di questo ne parliamo meglio dopo.

Quanto si guadagna con le donazioni?

Le donazioni sono volontarie, di entità volontaria, e non tracciate da Twitch in alcun modo. Non portano vantaggi diretti (cioè non eliminano la pubblicità, non conferiscono emote, ecc ecc) ma possono portare vantaggi a discrezione dello/a streamer (ad esempio, una certa donazione potrebbe essere scambiata con un'azione da parte dello/a streamer, ad esempio scrivere il nome del donatore su qualcosa).

E le tasse?

Le tasse si pagano! Nel senso, gli introiti di Twitch vanno dichiarati nell'ambito della dichiarazione dei redditi. Twitch rilascia regolarmente documenti di valenza fiscale, una sorta di CUD, e pertanto tutti gli introiti di Twitch sono tassati a norma di legge.

Considerazioni – Guadagni medi per mese

Nell'ambito della gestione del nostro canale, abbiamo scelto di non trattare l'utenza differentemente, tra chi può/vuole sottoscrivere un abbonamento e chi no, e abbiamo scelto di non mostrare a schermo widget di gamification come ad esempio una barra che conta quante sub mancano al raggiungimento di un “sub goal”. Questo ci porta comunque un guadagno mensile di circa 120-130, a volte 150 euro. Il nostro canale è attivo per 2 ore e mezzo a sera, dal lunedì al giovedì. Calcolatrice alla mano, si tratta di circa 40 ore di trasmissione ogni mese (senza contare le ore spese a preparare le live, gestire i social, e quant'altro), il ché significa un guadagno orario di 3,25 euro circa, sui quali dobbiamo poi pagare le tasse come spiegato sopra.

Considerazioni – Gestione della pubblicità

La pubblicità su Twitch può essere la migliore o la peggiore fonte di guadagno. Scegliendo di mostrarne tantissima, e avendo una media spettatori di gran lunga maggiore della nostra, si guadagna potenzialmente bene. Il problema sorge nel momento in cui si vuole ottenere o mantenere la propria audience. Se Twitch costringe a guardare la pubblicità invece dello stream, gli spettatori si spazientiranno e andranno altrove (oppure si iscriveranno, forse). È nostro parere che la pubblicità sia il maggiore ostacolo che gli/le streamer si auto-infliggono nel cammino verso l'aumento di popolarità. C'è da dire che l'equilibrio tra preroll ad e pubblicità durante lo stream è molto precario, e dipende tanto dal tipo di community ottenuta e che si vuole ottenere. Non esiste una soluzione che va bene per tutti. Quel che è certo è che nella misura descritta poco sopra, lo/la streamer ha facoltà di impostare la pubblicità come più preferisce: chi sostiene che non può fare a meno di mettere tanta pubblicità o è in malafede oppure non sa configurare il proprio canale. Il minimo impostabile sono 30 secondi di preroll per gli utenti non abbonati, in un canale affiliato o in un canale partner, non cambia.

Considerazioni – Vale la pena?

Non si vive di Twitch. Non è neanche ipotizzabile vivere di Twitch, solo con le proprie forze. Vive di Twitch chi già ha intorno a sè centinaia (CENTINAIA) di persone pronte a pagare continuativamente, tramite sub ma soprattutto tramite donazioni, e chi ha già contratti di sponsorizzazione stabiliti. In Italia, si contano sulle dita delle mani. Non ha il benché minimo senso iniziare a streammare per guadagnare. Si rientra del necessario investimento in termini di attrezzatura in anni. Per questo motivo, fa sorridere chi insiste col chiedere se lo si faccia per soldi. Allo stesso modo, fa sorridere chi inizia una carriera di stream per guadagnarci, o anche per arrotondare lo stipendio. Il motivo per cui viene da commentare “Chissà quanto ci guadagnano!” è perché molte persone (spettatori e emittenti) non sanno bene come funziona, perché come ogni ambito dove intervengono i soldi, è complesso. Va da sé che sapendo come stanno le cose, è evidente che una carriera di streaming non può basarsi sul guadagno monetario. Ognuno trae dalla propria attività il tornaconto che vuole, ma è sensato che esso consista di soddisfazioni, non di soldi nel conto corrente.

 
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from @giochetti

Oddworle: Abe's Odyssee

Un gioco sulla vita operaia. Sembra un mondo fantastico anche se molto lugubre. Che parola interessante lugubre. Salti, scappi o ti spappoli. Sta storia di issarsi sulle piattaforme nei giochi mi è sempre piaciuta, nei giochi FPS mi piace meno, in quel caso preferisco in salto + abbassarsi. In gex enter the gecko era resa con una animazione interessante. Usava la lingua per issarsi. Il resto del gioco sono animali strani e pericolosi. “Cosa!?!?!” E poi gnuvu gnuvu gnuvu. “Aiuto!!!” Fischi e peti che manco in grand theft auto 2. Se ti è piaciuto questo delirio ti dico: “Ciao. Seguimi”

 
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from basseaspettativepodcast

Mini rassegna stampa del 9 Aprile 2024

L'Antitrust italiana ha condannato alcune aziende del campo energetico che avevano alzato i prezzi in modo “scorretto”. Se tale sentenza verrà confermata dalla giustizia amministrativa, il rimborso totale potrebbe essere di oltre un miliardo di euro

https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2024/04/09/antitrust-imprese-energia-potrebbero-dover-ridare-1miliardo_45f5b037-6914-4d0f-9de3-cbae864db595.html

L'associazione “Anziane per il clima – Svizzera” ha ottenuto dalla Corte Europea per i diritti dell'uomo una condanna nei confronti del governo svizzero, che non avrebbe fatto abbastanza per combattere il cambiamento climatico. Potrebbe essere il primo risultato di una lunga serie di battaglie legali che vedranno i cittadini denunciare i propri governi per non aver preso misure più drastiche ed efficaci per combattere gli effetti negativi del cambiamento climatico.

https://www.ansa.it/sito/notizie/flash/2024/04/09/-cedu-condanna-la-svizzera-su-mancate-misure-per-il-clima-_341797ee-eabe-402e-bf9c-dac7d52a1bcc.html

È morto Peter Higgs, lo scienziato che per primo propose il campo/particella che dà massa alla materia ed è stato poi confermato dagli esperimenti del CERN.

https://www.theguardian.com/science/2024/apr/09/peter-higgs-physicist-who-discovered-higgs-boson-dies-aged-94

Negli Stati Uniti vengono condannati per la prima volta i genitori dell'autore di una strage. Il ragazzo aveva 15 anni al momento della sparatoria ed ora è in carcere scontando l'ergastolo per 4 omicidi. I genitori hanno ricevuto pene di 10 e 15 anni per omicidio colposo, per aver ignorato diversi segnali che il figlio volesse perpetrare una strage e comprandogli perfino l'arma che è stata poi utilizzata per gli omicidi.

https://www.bbc.com/news/world-us-canada-68773119

La Corte Suprema dello stato dell'Arizona ritiene applicabile una legge del 1864 che vieta completamente l'aborto tranne nei casi in cui sia in pericolo la vita della madre. Sembra solo l'ennesimo capitolo di un progetto più esteso con al centro Trump e i suoi sostenitori fondamentalisti cristiani.

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/nordamerica/2024/04/09/in-arizona-torna-lo-spettro-del-divieto-quasi-totale-di-aborto_d07568ea-1c63-4e69-a0a8-e93b414e6bd9.html

Per chiudere, il messaggero titola che la Russia avrebbe inviato in Ucraina carriarmati che possono resistere “a 2500 radiazioni all'ora”: chiunque abbia un minimo di familiarità con la fisica si gratterà la testa chiedendosi cosa diavolo significhi, ma evidentemente il giornale ha deciso che era più importante inserire la parola-chiave “radiazioni” nel titolo, per spaventare i lettori e invogliarli a cliccare, piuttosto che informarli correttamente.

https://www.ilmessaggero.it/schede/carro_armato_guerra_nucleare_in_ucraina_cosa_sta_succedendo-8043528.html

 
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from Testudo Blues

—– Trigger Warning: Violenza e pistolettate che vanno a segno —-

Un cocktail rosso sangue, parte 1

Il consueto post col riassunto della storia

musica jazz che filtra dalle pareti

Il buttafuori mi spinge al centro della stanza – una specie di ufficio con tanto di scrivania – e io non riesco a fare a meno di stropicciarmi gli occhi. Non ho bevuto niente, eppure ci vedo doppio: un altro uomo-bufalo identico a lui mi sta fissando da un angolo, le braccia incrociate e la schiena appoggiata a una parete. Evidentemente il mio nuovo amico ha un fratello gemello.

“Ecco cosa faremo,” mi dice il gemello, con una voce roca da fumatore che non ha nulla a che vedere con quella di suo fratello. “Tu ci dai la valigia e noi la portiamo al signor Ranucci. Così nessuno si farà male.”

Ma certo. Se avessero visto tutti quei soldi ammassati nella valigetta, i due gemelli non si sarebbero fatti nessun problema a prelevare qualche mazzetta, scaricando la colpa della piccola mancanza sul sottoscritto. E a quel punto qualcuno si sarebbe fatto male di sicuro, perché uno come Ranucci non tollera che si prenda qualcosa di suo senza permesso.

“Te lo dico io cosa faremo,” rispondo, sforzandomi di mantenere la voce ferma. “Voi mi porterete da Ranucci e io gli consegnerò la valigetta. Oppure me ne andrò col suo denaro, lo chiamerò al telefono e gli dirò che l'ho portato via con me perché ne volevate una parte.”

“Davvero?” mi provoca l'uomo-bufalo alle mie spalle. “E come farai a uscire da qui tutto intero?”

Era la stessa identica domanda che mi stavo facendo io, fin da quando avevo messo piede al Ranucci Jazz Club. Le possibili risposte si erano dimezzate quando il tizio mi aveva invitato a entrare nel ripostiglio, e la comparsa del suo doppione aveva ulteriormente assottigliato le mie scelte fino a un solo risultato: un mangiabulloni.

Sapete cos'è un mangiabulloni, miei cari ascoltatori? Qui a Testudo, nel gergo della strada, indica un pugno in faccia, tirato senza prendere la mira. Ma non è un semplice cazzotto. Un mangiabulloni è un gesto disperato, una valvola di sfogo per qualcosa che ti si agita dentro: vendetta, rabbia o – nel mio caso – frustrazione. È come infilare una manciata di bulloni nella bocca di qualcuno e costringerlo a masticare.

Senza dire una parola, giro sui tacchi e assesto un pugno sulla mascella del bufalo, sfruttando la rotazione per aumentare la potenza del colpo. Le nocche mi fanno male, ma il buttafuori resta in piedi. Barcolla leggermente, rimbalza contro la porta chiusa e avanza di nuovo verso di me, guardandomi con espressione di sfida. Fino a quando non si accorge che ho già preso in mano la pistola del mio amico Biancaneve.

BANG! BANG!

Gli infilo due pallottole in una coscia e lui cade in ginocchio, poi mi volto verso il suo gemello, che sta già caricando verso di me. A differenza del collega, il buttafuori numero due è armato. Con una rivoltella gigantesca. “Può finire soltanto in due modi,” mi dice. “Puoi darmi la valigetta da vivo oppure da morto.”

Probabilmente ha ragione. Un colpo della minuscola snub nose che sto impugnando non gli impedirebbe di rispondere al fuoco e di aprire un bel buco di dodici millimetri nel mio petto. Niente da fare, sono spacciato. Considero brevemente la possibilità di consegnargli la valigetta, ma un rantolo di dolore emesso dal tizio alle mie spalle mi ricorda che non me la caverò con così poco. Nella migliore delle ipotesi, mi pesteranno comunque. E lasceranno che sia Ranucci in persona a completare il lavoro al posto loro, eliminandomi tra atroci torture aver rubato del denaro che non ho mai toccato, e che a quel punto sarà stato riposto al sicuro, nelle tasche dei buttafuori.

Mentre sto pensando di puntarmi la pistola alla tempia e uscire dal mondo con un briciolo di dignità, la porta della stanza si spalanca e appare il mio salvatore, il mio santo patrono, l'unico uomo di Testudo a cui sia mai importato qualcosa dei suoi amici, e l'ultima persona che avrei voluto coinvolgere in un pasticcio come questo: il detective Biancaneve.

 
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from Le ricette di Kenobit

Vi propongo una ricetta estremamente rapida, facile da eseguire, ispirata alle tecniche della cacio e pepe, ma fatta con un ingrediente totalmente diverso: i fagioli. Non c'entra niente con la cacio e pepe, ma è buonissima.

INGREDIENTI – 2 barattoli di fagioli cannellini (sceglietene una marca con solo acqua, sale e fagioli) – 200 g di pasta corta – Pepe in grani – Olio extra vergine d'oliva – Limone

PROCEDIMENTO Mettete a bollire l'acqua per la pasta.

Mettete nel bicchiere del frullatore/minipimer l'intero contenuto dei due barattoli di fagioli. Ovviamente potete usare anche quelli cotti da voi, regolandovi a occhio con l'acqua, ma questa è una ricetta in versione “ho fame e voglio mangiare entro 15 minuti”. Aggiungete un po' d'olio d'oliva e uno spruzzo di limone. Frullate fino a ottenere un composto liscio e cremoso. Assaggiate e regolate di sale. Mettete da parte.

Mettete sul fuoco vivace una padella e tostate i grani di pepe, fino a che non inizieranno a sprigionare il loro profumo. Occhio a non bruciarli! Toglieteli dalla padella e metteteli da parte. Li macineremo all'ultimo secondo, come guarnizione.

Quando alla pasta mancheranno circa tre minuti di cottura, versate la crema di fagioli in padella e scaldatela. Non vogliamo cuocerla, ma solo portarla in temperatura.

Scolate la pasta al dente, ma tenete qualche mestolata di acqua di cottura. Versate la pasta nella crema di fagioli, mescolate e aggiungete acqua di cottura a piacimento, fino a ottenere la cremosità che volete. Siate coraggiosǝ, la pasta e la crema ne assorbiranno più di quanta pensiate.

Servire i maccheroni e macinare al momento il pepe tostato.

Facoltativo: una grattata di Gondino, se lo avete. Evitate invece i formaggi a base di olio di cocco, a mio avviso poco adatti.

 
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from COSE NUOVE

È finito anche marzo che per me è stato un mese molto importante e che ricorderò per sempre. Non per le cose di cui parlo qui ovviamente, sarebbe un livello di follia che va troppo oltre anche per me. Nonostante gli impegni e la testa occupata da mille pensieri, sono riuscito comunque a segnarmi le cose nuove del mese. Che poi è una delle attività che mi distraggono e rilassano di più. Direi di iniziare!

GIOCHI

L'8 marzo è uscito in early access Star Racer, un gioco di corse in stile F-Zero con elementi combat, giocabile in singolo o in multiplayer locale fino a quattro giocatorɜ.

L'11 marzo è uscito Rebel Transmute, un metroidvania sci-fi con un'ottima pixel art.

Il 19 marzo è uscito Midnight Scenes: A Safe Place, quinto episodio di una serie di racconti horror realizzati da Octavi Navarro.

Il 22 marzo è uscito in early access AMEDAMA, un'avventura a scorrimento laterale in cui si è un'anima senza corpo che prima di svanire del tutto deve riuscire a salvare la sorella. Essendo un'anima si può possedere i diversi personaggi che si incontrano, avendo ogni volta armi e abilità diverse.

Il 22 è uscito anche Rise of the Ronin, un rpg open world ambientato in giappone nel Periodo Edo.

Il 25 marzo è uscito Between Horizons, un'avventura punta e clicca con ambientazione fantascientifica di DigiTales Interactive (Lacuna). È una detective story e la cosa interessante è che c'è l'autosave quando si risolve un caso ed è possibile anche sbagliare, la storia va avanti comunque con le dovute conseguenze.

Il 25 è uscito anche Ender Magnolia: Bloom in the Mist (early access), sequel di Ender Lilies: Quietus of the Knights, metroidvania di successo uscito tre anni fa.

Il 27 marzo è uscito Geneforge 2 – Infestation della Spiderweb Software, remastered del gioco del 2003. Si tratta di un classico crpg fantasy con visuale isometrica. Rispetto all'originale sono state aggiunte nuove zone da esplorare, nemici e quant'altro.

Il 28 marzo è uscito Open Roads, un'avventura on the road pubblicata da Annapurna. È la storia di una madre e una figlia che intraprendono un viaggio per indagare a fondo su alcuni segreti di famiglia. Carini i disegni 2D dei personaggi in un mondo 3D.

Il 28 è uscito anche One Last Breath, un'avventura a scorrimento laterale con elementi puzzle che ricorda molto Inside.

Sempre il 28 è uscito anche Pepper Grinder, un platform 2D la cui meccanica principale è l'uso di una trivella per muoversi velocemente nel terreno.


FILM

L'1 marzo è uscito Spaceman, film drammatico fantascientifico con Adam Sandler, diretto da Johan Renck, regista della serie Chernobyl. So che non ha avuto una buona accoglienza, ma sono curioso di vedere Adam Sandler in queste nuove vesti.

Il 7 marzo è uscito Drive-Away Dolls nei cinema italiani se non mi sbaglio solo in lingua originale. È una commedia on the road diretta da Ethan Cohen, con Margaret Qualley e Geraldine Viswanathan.

L'8 marzo dovrebbe essere uscito Love Lies Bleeding, anche se ancora non l'hanno proiettato dalle mie parti. È un thriller scritto e diretto da Rose Glass con Kristen Stewart, Katy O'Brian, Ed Harris, Dave Franco, Jena Malone, insomma un gran cast. Sono molto curioso.

Il 14 marzo è uscito La terra promessa (titolo originale Bastarden, in inglese The Promised Land), film danese/tedesco di Nikolaj Arcel con Mads Mikkelsen che interpreta un eroe di guerra che cerca di costruire una colonia in una terra considerata incoltivabile.

Il 21 marzo è uscito Kung Fu Panda 4, che non sto qui a spiegarvi di che si tratta. Devo dire che non sono così entusiasta, dal trailer sempra un po' more of the same.

Il 22 marzo è uscito Dead Dead Demon's Dededededestruction, prima parte di un film d'animazione giapponese che adatta l'omonimo manga, la seconda parte esce il 19 aprile. È un seinen fantascientifico con elementi slice of life perché nonostante ci sia un'invasione aliena in corso lɜ protagonistɜ continuano a vivere le proprie vite come sempre.


SERIE TV

L'1 marzo sono uscite le prime due puntate di The Completely Made-Up Adventures of Dick Turpin (in italiano: Le avventure senza capo né coda di Dick Turpin), miniserie comedy in sei episodi con Noel Fielding che interpreta un brigante fuori dagli schemi. Fa molto ridere, stupida al punto giusto.

Il 20 marzo sono uscite le prime due puntate di X-Men '97, serie animata sui mutanti che funge da sequel alla serie originale degli anni '90. Ho visto le prime due puntate e sono una bomba!

Il 21 marzo è uscita Il problema dei 3 corpi, serie tratta dalla serie di romanzi fantascientifici di Cixin Liu, di cui non voglio dire niente perché è difficile parlarne senza spoilerare. Non ho molta fiducia nella coppia Benioff e Weiss dopo quello che hanno fatto con Game of Thrones, anche se finché avevano materiale di partenza e non dovevano inventare nulla stavano andando anche piuttosto bene. In ogni caso gli darò un'opportunità, non mi aspetto niente ma sono già deluso (cit.). In realtà ci sarebbe anche una serie realizzata in Cina, Three-Body tratta dagli stessi libri, ho come la sensazione che quella possa essere più fedele ai libri.


LIBRI

Il 19 marzo è uscito (solo in inglese) Cascade Failure, un'avventura sci-fi di L. M. Sagas. Non conosco l'autrice e non ho idea se verrà mai tradotto in italiano, ma mi ispirava e quindi me lo sono segnato.


FUMETTI

Il 6 marzo è uscito il primo numero di Ultimate X-Men vol. 2, nuova serie sui mutanti realizzata interamente da Peach Momoko, già autrice di Demon Wars, un'altra serie sempre sugli X-Men ma in una versione alternativa. Peach Momoko ha uno stile tutto suo e completamente diverso dal classico fumetto americano, mi fa piacere che le abbiano affidato una serie principale.

Il 13 marzo è uscito il primo numero di Helen of Wyndhorn, serie scritta da Tom King e disegnata da Bilquis Evely per Dark Horse Comics. La protagonista è Helen che dopo la morte del padre, un famoso scrittore, si ritrova ad esplorare la tenuta enorme del nonno, in cui si nascondono dei segreti legati alle storie raccontate dal padre.

Il 20 marzo è uscito il primo numero di Dawnrunner, nuova serie di Ram V, con i disegni di Evan Cagle, pubblicata da Dark Horse Comics. Non sono un grande fan di mecha e mostri giganti, ma in qualche modo sono intrigato.


Di solito qui parlo delle cose che mi ispirano tra queste e delle cose vecchie che ho recuperato, ma voglio solo menzionare Dragon Ball che ho finito di leggere proprio nel mese della morte di Toriyama, che ha dato al finale un sapore ancora più malinconico.

Vi saluto! È iniziata la primavera che ci accompagnerà più velocemente di quanto pensiate al calore dell'estate. Un abbraccio a chi in questo momento sta bestemmiando per questa prospettiva e per l'allergia, vi sono vicino.

Cose di febbraio 2024

 
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from Parole

Ma perché

Ma come si potrebbe mettere fine a tanta devastazione? Ormai è chiaro un progetto di genocidio devastazione totale. Ma a chi spetterebbe mettere uno stop a Israele che si sente svincolato da qualunque decisione sovranazionale? Chi può fermare la barbarie? Altra barbarie? Altra morte. Che tristezza immensa al pensiero dei tanti bambini senza un futuro di pace. Bambini che cresceranno con un pensiero angosciante di paura, di sofferenza. Chi vive la guerra poi “muore” dentro in vita

 
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from Un Passato Migliore

CW: violenza di genere, sesso

Una “ragazza” è felice, ha trovato un Lidl non lontano da casa, davanti alla fermata del bus. Ha trovato anche il tofu a metà prezzo rispetto agli altri super e le lasagne vegane. E' la gioia della giornata, in un periodo tra lo stallo e la depressione, in cui Under My Skin, i Mapuche e il lavoro la trattengono dal dare ascolto ai frequenti sbadigli. Nei momenti liberi guida per gioco, felice di doversi concentrare su una cosa sola, automatica ma non scontata: tenere una macchina in traiettoria, senza ascoltare i pensieri. Oggi riesce persino a ricacciare le lacrime che sente mentre guarda il reparto carne per prendere il pollo alla sua compagna. Almeno il karma è quasi bilanciato. Si compra una birretta per festeggiare.

Esce soddisfatta dal super e attende il bus in ritardo di 10 minuti; non ci pensa, ne approfitta per catturare qualche Pokèmon e pensa a quando mostrerà alla sua compagna che non vuole forzarla a seguire la sua dieta, al contrario. Riesce a farsi spazio nella folla e sedersi in coda alla vettura, scambia uno sguardo con un'altra ragazza dall'eyeliner serpentino e il piercing sul ponte del naso; le piace pensare di essere numerosɜ e prima o poi coscientemente unitɜ, quantomeno non sole. Decide di scendere una fermata prima per fare meno strada, si avvicina alle porte dietro, il bus si ferma. Apre le porte davanti, per far salire le persone. Apre le porte centrali, per far scendere le persone. Le porte dietro rimangono chiuse. A volte capita, non si vede bene dalle telecamere: la “ragazza” si sporge, bussa sulla porta, chiede di aprire le porte dietro, chiede per favore, non riceve risposta, le altre porte si chiudono, il bus riparte.

Lei sa cos'è successo, non è la prima volta, ha già scoperto il mese scorso cosa c'è dall'altra parte del ponte, intorno alla fermata dopo il lavoro: niente, se non una giustificazione. Dalle porte davanti e dietro si sale, da quella in mezzo si scende, così dicono alcuni; nei mezzi non ci sono indicazioni visibili di tutto ciò. Quella volta lo sentì dal conducente, prima di scendere dalle porte davanti. Oggi è un vecchio seduto che dice, senza rivolgersi a lei, che “si scende dal mezzo”. Le piacerebbe dire di non aver sentito nulla, di non aver pensato di ringhiargli addosso, di tirare fuori la risposta che altre avrebbero avuto. Almeno il dito medio cerca di alzarsi. Scende alla fermata successiva e si incammina verso casa. “Ma so chi siete voi” pensa, “che vi nascondete dietro le regole che nemmeno i loro creatori conoscono, zelanti ad applicarle quando non ci sono necessità impellenti, quando non ci sono rischi di sicurezza, ingorghi o problemi di affollamento, quando non guardate chi vi sta davanti, quando non è un vostro simile a subirle. Quando è più facile impedire gratuitamente a qualcunə di continuare la giornata senza intoppi aggiuntivi che premere un pulsante e farla uscire, soddisfare una regola che non esiste realmente, se non nella vostra perversione. Vi siete eccitati? Avete sentito il sangue scorrervi fra le gambe nei pantaloni, vi ha guarito il pene in disuso, questo potere? Vi siete illusi di non aver più bisogno delle pillole per stare con una che non vi vuole da più di 2000 anni, ma illusa che non ci sia alternativa?” La strada è vuota. “Però siamo noi che, non ancora assuefatte, non possiamo rispondere, non possiamo insultarvi, non possiamo alzarvi le mani. Non è la violenza a risolvere le cose, giusto? E' così che dite quando vostra moglie, vostra figlia, la vostra fidanzata, anche vostra madre, volendo, si risvegliano dall'assuefazione o commettono l'errore di credere alla loro parola? E' questo che pensate quando ricordate loro “le regole” e gliele scrivete sulla pelle? Sono io, invece, che devo sputare queste parole in una stanza pagata 40€ -se sono fortunata- a seduta, fumare per metabolizzare quello che non posso sfogare perché ho la malsana idea di voler lasciare a miə figliə un passato migliore di quello che ho studiato io. Perché non ho il coraggio di rompervele in faccia le regole.” Guarda in alto il pezzo di cielo lasciato libero dai palazzi, le nuvole si stanno diradando. “Com'era nel '43, nella vostra vita precedente, quando facevate soltanto il vostro lavoro, piccoli burocrati senza occhi, ma dalle mani svelte? Sarebbe un torto agli scarafaggi insultarvi così, loro ripuliscono la vostra merda e riemergono dalle fogne per ricordarvi quello che avete fatto. Li sentite, mentre zampettiamo? Stiamo risalendo, e sarà il vostro turno. No, non tu precisamente, in Italia non si butta via niente, siamo primi in Europa per riciclo.”

Entra in casa, si guarda allo specchio e sorride. Apre la bocca per dire: “Certo che ne hai di fantasia cara, paragonare un conducente ai burocrati nazisti. Esagerata, come sempre!”

 
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from Kenobit

Riporto anche qui sul blog la mail inviata alla mailing list di Zona Warpa.

Contiene tutte le informazioni che vi servono per partecipare, come relatorǝ, espositorǝ o volontariǝ.

Innanzitutto, le date: 10-11 maggio – ROMA – Forte Prenestino 17-18 maggio – BARI – Bread&Roses

Come vedete, quest'anno abbiamo optato per delle doppie date su venerdì e sabato. Lo scopo è duplice: – Valorizzare al massimo i talk e gli interventi, evitando le sovrapposizioni dell'anno scorso (a causa delle quali alcuni talk non hanno avuto l'attenzione che meritavano) – Ottimizzare la resa per lǝ sviluppatorǝ che affronteranno un viaggio per partecipare.

Come si partecipa? Se volete portare un gioco o proporre un talk o un workshop, visitate www.zonawarpa.it e cliccate su “Partecipa alla call for proposals”. Compilate accuratamente il modulo per aiutarci nell'organizzazione. Ovviamente, vi invitiamo a condividere la call con chiunque possa essere interessato.

Se preferite, qui trovate il link diretto.

La call è aperta anche ai giochi da tavolo e alle autoproduzioni? Zona Warpa è un evento che nasce intorno ai videogiochi, ma l'anno scorso abbiamo ospitato con piacere anche giochi da tavolo e altri progetti legati al game design. Compilate tranquillamente il form!

Ci saranno tappe intermedie? Sì! Tra Roma e Bari faremo tappa all'Aquila, fermandoci tre giorni alle Case Matte. Sarà un evento più informale, uno spazio sperimentale che definiremo insieme a voi. Siete tuttǝ invitatǝ a giocare, creare e immaginare con noi. Chi vorrà potrà esporre i propri giochi, ma consigliamo caldamente di farlo anche in una delle due date principali (a Roma e a Bari), dove l'affluenza sarà più alta.

Ci saranno altre date? Sì, ma in futuro. Abbiamo in programma anche un minitour al nord, ma non sarà prima dell'autunno.

Ci sarà modo di partecipare come volontariǝ? Certamente. Ne parleremo in una mail futura. Grazie <3

In questo momento stiamo finalizzando il flyer (al quale sta lavorando Ratigher) e ci prepariamo a partire con la comunicazione sui social e sul Fediverso. Se avete dubbi, scriveteci a ciao@zonawarpa.it!

A presto! Collettivo Warpo

 
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from Parole

Gli angoli

Ad un angolo, vicino a Piazza Stesicoro, centralissima a Catania, da anni un signore vende piantine di tillandsia appoggiate su una pietra comunemente chiamata “rosa del deserto”. Anche quest’anno, come ormai da anni con la sua microscopica postazione con le piantine che sembrano quelle di sempre. Mi è tornato in mente questa mattina ripensando a volti che si incrociano e non si ricordano, al correre quotidiano, alla banalità dello starnazzare di tanti di noi. Lui è sempre lì, non so come possa campare con quel commercio ma di sicuro ha una bella abbronzatura.

 
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