Station ident RAI
Prima pubblicazione: 12 agosto 2020Dal 1983 in poi, la RAI-TV ha sistematicamente e continuamente utilizzato station ident per mostrare allo spettatore la sua identità grafica.
Antefatto: prima del 1983
Fino alla metà degli anni Settanta, la Rai non aveva una vera e propria concorrenza, e pertanto non aveva bisogno di confermare la propria identità davanti allo spettatore. Il logo della Rai veniva mostrato comunque durante le sigle di inizio e fine programmi e durante la trasmissione del monoscopio. Quest'ultimo, in particolare, permetteva di identificare anche il singolo canale che si stava guardando.
NOTA: Per la storia del monoscopio RAI, potete leggere quest'ottimo articolo del sito radiomarconi1895.altervista.org.
Qualche timido segnale di grafiche identitarie dei canali Rai arriva nel 1976 con la nascita del Tg1 e del Tg2 come testate giornalistiche separate, e con l'avvento della TV a colori. La prima sigla del Tg1 a colori mostra infatti il marchio del Tg1 che si espande tra onde quadrate BLU e GIALLE, mentre nella prima sigla a colori del Tg2 vediamo un grande "2" circondato da strisce ROSSE e GIALLE. Quindi, nel caso dei telegiornali di metà anni Settanta, Rai 1 e Rai 2 si distinguono per l'uso rispettivamente del BLU e del ROSSO. Vediamo così apparire per la prima volta le scelte cromatiche identitarie che caratterizzeranno Rai 1 e Rai 2 in tutti gli anni a venire.
Dal 1983 al 2000
Le cose cambiano in maniera drastica con l'esplosione delle TV private nei primi anni Ottanta. La Rai si trova a doversi difendere da una concorrenza che non concede sconti.
Il restyling RAI del 1983
Dal 1983, la Rai si dota di una propra grafica fortemente identitaria. Viene introdotto un nuovo set di logotipi per i tre canali, ad opera dello studio grafico ARA di Cusano Milanino (Milano). Ogni canale è dotato di un'identità cromatica: il BLU, il ROSSO e il VERDE diventano i colori "sociali" rispettivamente di Rai 1, Rai 2 e Rai 3. Inoltre, a ognuna delle tre reti Rai è associata una forma geometrica tridimensionale. In praticolare, una sfera è il simbolo di Rai 1, un cubo è il simbolo di Rai 2 e un tetraedro platonico è il simbolo di Rai 3.
Fino al 2000, tutti questi simboli e queste associazioni cromatiche appariranno in quasi tutti gli station ident della Rai, anche se nel 1988 e nei primi anni Novanta il logo e le figure geometriche subiranno delle leggere modifiche.
1983-2000: l'identità è nei promo
In questo periodo sono rari gli station ident "puri", cioè quele sigle identitarie il cui unico scopo è quello di mostrare allo spettatore l'identità del canale che sta guardando. La maggior parte delle sigle identitarie Rai, negli anni tra il 1983 al 2000 sono per i promo.
Per i dettagli su queste sigle, vi consigliamo l'apposito articolo Promo RAI 1983-2000. Ci limitiamo qui a dire che i promo RAI 1983-2000 mostravano quasi sempre il marchio del canale, con i colori della rete, in caratteri enormi. Le sigle erano inoltre accompagnate da jingle sonori molto forti, dando allo spettatore un forte senso di identità del canale.
Gli altri ident "indiretti"
In alcuni rari casi durante gli anni '80, anche i bumper pubblicitari Rai hanno svolto una funzione di station ident "indiretti": confermavano cioè l'identità del canale allo spettatore senza mostrarne esplicitamente né il nome né il simbolo. È questo il caso dei bumper Rai Pavone e Sipario.
Il primo dei due andava infatti in onda solamente su Rai 3. La sola apparizione del bumper, pertanto, consentiva allo spettatore di riconoscere all'istante la Terza rete.
Il secondo, invece, andava in onda su tutte e tre le reti Rai, ma alcuni dettagli cambiavano a seconda della rete di trasmissione. Lo spettatore, perciò, aveva di nuovo la possibilità di riconoscere la rete che stava guardando dalla grafica del bumper.
La situazione era evidente soprattutto su Rai 3 nel periodo 1983-1989. Infatti, in questi anni, Rai 3 usava quasi esclusivamente i bumper Pavone e Sipario.
Rai 2 negli anni 1990-1993.
Occorre osservare che alcuni ident "puri" sono esistiti su Rai 2 nei primi anni Novanta. Nel breve periodo 1990-1993, infatti, Rai 2 adottò alcune sigle identitarie che non avevano altro scopo se non quello di affermare l'identità di Rai 2. Alcune varianti di queste sigle comparivano poi anche in altre situazioni, come per esempio --di nuovo-- nei promo.
Dal 2000 al presente
Con l'introduzione del logo della "farfallina Rai", creato dalla società AReA, oggi Inarea, nel 2000 scompaiono dalla Rai le sigle dei promo. Dal 2000 in poi, pertanto i promo non hanno più la forte funzione identitaria che avevano negli anni 1983-2000.
Tra il 2000 e il 2003, i bumper pubblicitari e le sigle per le pause dei film diventano le principali sigle identitarie Rai. Tutte mostrano il logo e i colori "sociali" del canale su cui vanno in onda.
Negli anni 2003-2010, appaiono nuove sigle identitarie Rai. Alcune di queste sono, come nel periodo precedente, bumper pubblicitari e sigle per le pause all'interno dei film. Ma in questo periodo, la stragrande maggioranza degli station ident sulla Rai sono sigle tematiche e soprattutto ident "puri" (ne esistono circa cinquanta).
Negli anni 2010-2016, molte di queste sigle identitarie tematiche scompariranno e verranno introdotti nuove sigle identitarie, in occasione del restyling Rai avvenuto nel 2010 ad opera dello studio FrameByFrame.
Infine, nel periodo che va dal 2016 in poi, un nuovo restyling introduce per gli station ident Rai uno stile più geometrico, minimale, basato sulla forma del quadrato. In particolare, dal 2019 i bumper pubblicitari Rai non mostrano più il logo della rete in cui vanno in onda, anche se comunque continuano a mostrare i colori "sociali" della rete. Nel caso dei bumper pubblicitari Rai, si torna perciò, almeno parzialmente, a uno stile "indiretto" di presentazione dell'identità, senza far vedere esplicitamente il marchio, come succedeva coi bumper Rai Pavone e Sipario citati in precedenza.
Tuttavia, molte altre sigle identitarie continuano tranquillamente a mostrare i simboli delle reti Rai, rimanendo così ident "diretti".
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